Al Museo Diocesano Carlo Maria Martini dal 29 ottobre al 26 gennaio
L'Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi per la prima volta a Milano
Artemisia Gentileschi, Adorazione dei Magi, 1636-1637, olio su tela, 310 x 206 cm, Cattedrale di Pozzuoli
Samantha De Martin
30/07/2019
Milano - L’Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi, uno dei dipinti più significativi della carriera dell’artista romana, sarà il prossimo capolavoro per Milano 2019 in arrivo al Museo Diocesano Carlo Maria Martini dalla cattedrale di Pozzuoli.
A partire dalla sua inaugurazione, nel 2001, il Museo parte del complesso monumentale dei Chiostri di Sant’Eustorgio, ha dato luogo all'iniziativa denominata “Un capolavoro per Milano” con l’obiettivo di esporre opere di straordinaria importanza artistica e religiosa, poco note al pubblico meneghino.
Concessa eccezionalmente in prestito dalla Diocesi di Pozzuoli, la tela di imponenti dimensioni (310x206 cm), parte di un ciclo decorativo realizzato per la cattedrale campana fra il 1636 e il 1637, si potrà ammirare dal 29 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020.
Oltre a costituire la più importante commissione pubblica della pittrice, il capolavoro, risalente al periodo napoletano di Artemisia, è parte del ciclo commissionato dal vescovo spagnolo di Pozzuoli, Martìn de Lèon y Cardenas, dopo il 1631, anno dell’eruzione del Vesuvio che risparmiò la cittadina campana.
Ad Artemisia furono affidate tre tele - l’Adorazione dei Magi, i Santi Procolo e Nicea, e San Gennaro nell’anfiteatro - che vennero realizzate tra il 1635 e il 1637, anno della partenza dell’artista per l’Inghilterra.
In questo dipinto le predilezione per i toni marroni, rossi, blu e gialli sposa la lezione caravaggesca elaborata dalla pittrice alla luce dei nuovi contatti con gli artisti napoletani. La straordinaria attenzione per la verità delle cose, come si nota, ad esempio, nell’oggetto d’argento portato da uno dei re magi in ginocchio, si coniuga con una studiata scenografica resa degli effetti luce-ombra. La Vergine è ritratta mentre porge dolcemente il bambino alla venerazione dei Magi sotto gli occhi di San Giuseppe che, secondo la tradizione iconografica dell’episodio evangelico, rimane defilato sullo sfondo. Le imponenti figure dei Magi in primo piano, abbigliati con stoffe preziose secondo la moda del tempo, dominano la composizione.
La solennità dell’evento epifanico dialoga con l’atmosfera di affettuosa intimità generata da un sapiente gioco di sguardi. Purtroppo la parte superiore del dipinto subì un irreparabile danneggiamento nel corso di un incendio divampato nella cattedrale di Pozzuoli nel 1964.
Ad accompagnare la mostra - realizzata in collaborazione con la Diocesi di Pozzuoli e con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano - sarà il catalogo Silvana editoriale.
L’Adorazione dei Magi si potrà ammirare dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 con ultimo ingresso alle 17.30.
Leggi anche:
• Orazio Gentileschi e i caravaggeschi nelle marche, tra scoperte e novità
A partire dalla sua inaugurazione, nel 2001, il Museo parte del complesso monumentale dei Chiostri di Sant’Eustorgio, ha dato luogo all'iniziativa denominata “Un capolavoro per Milano” con l’obiettivo di esporre opere di straordinaria importanza artistica e religiosa, poco note al pubblico meneghino.
Concessa eccezionalmente in prestito dalla Diocesi di Pozzuoli, la tela di imponenti dimensioni (310x206 cm), parte di un ciclo decorativo realizzato per la cattedrale campana fra il 1636 e il 1637, si potrà ammirare dal 29 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020.
Oltre a costituire la più importante commissione pubblica della pittrice, il capolavoro, risalente al periodo napoletano di Artemisia, è parte del ciclo commissionato dal vescovo spagnolo di Pozzuoli, Martìn de Lèon y Cardenas, dopo il 1631, anno dell’eruzione del Vesuvio che risparmiò la cittadina campana.
Ad Artemisia furono affidate tre tele - l’Adorazione dei Magi, i Santi Procolo e Nicea, e San Gennaro nell’anfiteatro - che vennero realizzate tra il 1635 e il 1637, anno della partenza dell’artista per l’Inghilterra.
In questo dipinto le predilezione per i toni marroni, rossi, blu e gialli sposa la lezione caravaggesca elaborata dalla pittrice alla luce dei nuovi contatti con gli artisti napoletani. La straordinaria attenzione per la verità delle cose, come si nota, ad esempio, nell’oggetto d’argento portato da uno dei re magi in ginocchio, si coniuga con una studiata scenografica resa degli effetti luce-ombra. La Vergine è ritratta mentre porge dolcemente il bambino alla venerazione dei Magi sotto gli occhi di San Giuseppe che, secondo la tradizione iconografica dell’episodio evangelico, rimane defilato sullo sfondo. Le imponenti figure dei Magi in primo piano, abbigliati con stoffe preziose secondo la moda del tempo, dominano la composizione.
La solennità dell’evento epifanico dialoga con l’atmosfera di affettuosa intimità generata da un sapiente gioco di sguardi. Purtroppo la parte superiore del dipinto subì un irreparabile danneggiamento nel corso di un incendio divampato nella cattedrale di Pozzuoli nel 1964.
Ad accompagnare la mostra - realizzata in collaborazione con la Diocesi di Pozzuoli e con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano - sarà il catalogo Silvana editoriale.
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