A Milano dal 27 settembre al 5 novembre
Lupi, chiocciole e rane rosa: alle Gallerie d'Italia i colorati animali di Cracking Art
Le chiocciole realizzate dal collettivo Cracking Art all'interno del Giardino di Alessandro Manzoni. Courtesy of Intesa Sanpaolo
Samantha De Martin
27/09/2017
Milano - Sbucano dalle siepi del Giardino di Alessandro Manzoni, dai balconi, dall'ingresso delle Gallerie d'Italia di piazza della Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo, con la loro silhouette brillante e coloratissima.
Sono lupi, rondini, chiocciole, rettili, realizzati dal collettivo di artisti di Cracking Art e riuniti per celebrare i dieci anni di presenza del Coccodrillo grande nel giardino del museo.
Dal 27 settembre al 5 novembre saranno 70 coloratissimi animali, rosa, gialli, verdi, rossi, blu, i protagonisti di una festa un po' speciale che omaggia il grande coccodrillo rosso, nato nel 2007 ed entrato a far parte della collezione d'arte contemporanea di Intesa Sanpaolo, dopo un breve periodo trascorso sui balconi di Palazzo Beltrami, storico edificio milanese.
Sono oltre 400 le installazioni, costituite principalmente da riproduzioni di animali in plastica riciclabile, inserite lungo le strade e tra le piazze di tutto il mondo - da Shanghai a Calais, da Bangkok a Sydney - opera del collettivo nato a Biella nel 1993.
La filosofia di questo gruppo di cinque artisti - Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, William Sweetlove e Kikko - è tutta racchiusa nel significato del verbo inglese “to crack”, che descrive l'atto di incrinarsi, rompersi, crollare.
Ma il cracking catalitico allude anche alla reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica. Ed è questo per gli artisti il momento in cui il naturale diventa artificiale, processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte.
«Tutte le nostre opere - spiega Kikko, artista del collettivo - sono empatiche, realizzate con il materiale che ricorda i giocattoli. Oltre ad ammirarle lo spettatore può anche salirci. Al termine della loro terza installazione i nostri animali vengono tritati per essere ritrasformati in altre opere. Una chiocciola può, ad esempio, diventare una rana, una rana un suricato e così via».
E infatti questi simpatici, invadenti personaggi, decisamente fuori scala, che occupano i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana, sono realizzati anche per ispirare, a livello comunitario, una rifessione circa l’importanza e l’impatto ambientale del riciclo, attraverso azioni performative coinvolgenti.
Con le sue installazioni ludiche e colorate, Cracking Art si propone di avvicinare il pubblico all'arte contemporanea, talvolta percepita, a primo impatto, distante e imbalsamata nelle sue pretese concettuali. E quel grande coccodrillo, celebrato a dieci anni dalla sua realizzazione, allude proprio al rapporto che talvolta lo spettatore ha con gli artisti.
«Al coccodrillo - spega Kikko - ci si avvicina con timore e sospetto, come talvolta accade con le opere d'arte contemporanea».
Ma il Coccodrillo rosso che viene celebrato alle Gallerie d'Italia dai suoi colorati “amici” ha anche un altro significato. «Era nato come un gioco - continua Kikko - nel momento in cui avevamo pensato di collocarlo all'interno di un centro commerciale. Le famose lacrime di coccodrillo sono anche quelle di chi critica il consumismo per poi riversarsi nei templi dello shopping e fare acquisti. Insomma abbiamo voluto rappresentare, per la prima volta, l'arte che aggredisce, anziché essere aggredita, in un luogo deputato al commercio, al consumismo, alla pubblicità».
Accanto alle installazioni ci sono poi diverse attività che ruotano intorno a questo progetto in corso a Milano tra il Giardino del Manzoni e le Gallerie d'Italia: dai percorsi guidati che raccontano l'evoluzione della scultura da Antonio Canova fino ai simpatici soggetti del gruppo Cracking Art, ai laboratori dedicati ai più piccoli.
Per prenotazioni e orari basta consultare il sito www.gallerieditalia.com
Leggi anche:
• Arte rigenerante. Esposizione delle sculture di Cracking Art
• Cracking Art vs Leonardo
• Le mille luci di New York. Gli anni di Warhol, Haring e Basquiat in mostra a Napoli
• Le Gallerie d'Italia aprono il caveau
Sono lupi, rondini, chiocciole, rettili, realizzati dal collettivo di artisti di Cracking Art e riuniti per celebrare i dieci anni di presenza del Coccodrillo grande nel giardino del museo.
Dal 27 settembre al 5 novembre saranno 70 coloratissimi animali, rosa, gialli, verdi, rossi, blu, i protagonisti di una festa un po' speciale che omaggia il grande coccodrillo rosso, nato nel 2007 ed entrato a far parte della collezione d'arte contemporanea di Intesa Sanpaolo, dopo un breve periodo trascorso sui balconi di Palazzo Beltrami, storico edificio milanese.
Sono oltre 400 le installazioni, costituite principalmente da riproduzioni di animali in plastica riciclabile, inserite lungo le strade e tra le piazze di tutto il mondo - da Shanghai a Calais, da Bangkok a Sydney - opera del collettivo nato a Biella nel 1993.
La filosofia di questo gruppo di cinque artisti - Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, William Sweetlove e Kikko - è tutta racchiusa nel significato del verbo inglese “to crack”, che descrive l'atto di incrinarsi, rompersi, crollare.
Ma il cracking catalitico allude anche alla reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica. Ed è questo per gli artisti il momento in cui il naturale diventa artificiale, processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte.
«Tutte le nostre opere - spiega Kikko, artista del collettivo - sono empatiche, realizzate con il materiale che ricorda i giocattoli. Oltre ad ammirarle lo spettatore può anche salirci. Al termine della loro terza installazione i nostri animali vengono tritati per essere ritrasformati in altre opere. Una chiocciola può, ad esempio, diventare una rana, una rana un suricato e così via».
E infatti questi simpatici, invadenti personaggi, decisamente fuori scala, che occupano i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana, sono realizzati anche per ispirare, a livello comunitario, una rifessione circa l’importanza e l’impatto ambientale del riciclo, attraverso azioni performative coinvolgenti.
Con le sue installazioni ludiche e colorate, Cracking Art si propone di avvicinare il pubblico all'arte contemporanea, talvolta percepita, a primo impatto, distante e imbalsamata nelle sue pretese concettuali. E quel grande coccodrillo, celebrato a dieci anni dalla sua realizzazione, allude proprio al rapporto che talvolta lo spettatore ha con gli artisti.
«Al coccodrillo - spega Kikko - ci si avvicina con timore e sospetto, come talvolta accade con le opere d'arte contemporanea».
Ma il Coccodrillo rosso che viene celebrato alle Gallerie d'Italia dai suoi colorati “amici” ha anche un altro significato. «Era nato come un gioco - continua Kikko - nel momento in cui avevamo pensato di collocarlo all'interno di un centro commerciale. Le famose lacrime di coccodrillo sono anche quelle di chi critica il consumismo per poi riversarsi nei templi dello shopping e fare acquisti. Insomma abbiamo voluto rappresentare, per la prima volta, l'arte che aggredisce, anziché essere aggredita, in un luogo deputato al commercio, al consumismo, alla pubblicità».
Accanto alle installazioni ci sono poi diverse attività che ruotano intorno a questo progetto in corso a Milano tra il Giardino del Manzoni e le Gallerie d'Italia: dai percorsi guidati che raccontano l'evoluzione della scultura da Antonio Canova fino ai simpatici soggetti del gruppo Cracking Art, ai laboratori dedicati ai più piccoli.
Per prenotazioni e orari basta consultare il sito www.gallerieditalia.com
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