Welcome to North Corea

Max Papeschi: The Leader is Present

 

Ludovica Sanfelice

22/04/2016

Milano - Leader del regime totalitario a conduzione familiare della Corea del Nord, Kim Jong Un, è appena stato inserito da Time nell’elenco delle 100 personalità più influenti del mondo. Un primato guadagnato a colpi di odio, capriccio, minacce, mistero, esperimenti bellici e test nucleari, paura e strampalata propaganda su cui anche l’arte non può fare a meno di riflettere.
 Max Papeschi Welcome to North Corea Photo Gallery 
Kim Jong Un e l’arte
Una delle prime provocazioni in tal senso è (quasi) arrivata attraverso il grande schermo con il film “The Interview” diretto da Evan Goldberg e Seth Rogen e interpretato da James Franco. La dissacrante commedia, oltre a ridicolizzare il regime mostrava l’assassinio del dittatore ordito dalla CIA, ma poiché Kim Jong Un non è famoso per il senso dell’umorismo, la trama controversa lo fece infuriare. Un “atto di guerra”, secondo lui, da punire con ritorsioni nel caso gli USA ne avessero permesso la distribuzione. La Sony Pictures Entertainment fu addirittura vittima di un gigantesco attacco informatico condotto da un gruppo di hacker coreani riuniti sotto il nome suggestivo di “Guardians of Peace”. Sembra una storia inventata, ma l’aggressione con le forme del ricatto e dell'intimidazione compromise l’uscita del film nelle sale.

The leader is coming
Da qualche tempo, in diverse zone di Milano sono apparsi cartelloni con il volto in carne del dittatore nordcoreano seguito da annunci sinistri come “The leader is coming” o anche "Enjoy North Corea" e “Follow the leader”. Prospettive surreali sotterraneamente collegate ad un progetto ideato dall’artista Max Papeschi e intitolato “Welcome to North Korea” che finalmente svela i suoi propositi.
 
Welcome to North Korea
Per finta siamo a Pyongyang dove l’artista Papeschi è appena stato nominato Ambasciatore del Ministero della Propaganda Sociale e Culturale della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Ad annunciarlo ufficialmente attraverso una nota è Kim Jong Un in persona.
L’artista inaugura così il proprio mandato curando un’esposizione capace di richiamare giganti dell’arte come Marina Abramovic, Banksy, Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Lucio Fontana, Piero Fornasetti, Damien Hirst, Jeff Koons e Andy Warhol e disporli a realizzare versioni specific dei loro più celebri capolavori in onore del leader e della sua prospera nazione che merita un riscatto dalle sporche bugie degli imperialisti.

La performance che può essere seguita attraverso il sito welcometonorthkorea.org si concretizzerà nell’apertura di una catena internazionale di temporary store dove saranno venduti i gadget idealmente prodotti nelle colonie penali nordcoreane. Si comincerà da Milano il 22 e il 23 aprile con un negozio in Via Previati, 14. Ma seguiranno altre piazze italiane e poi appuntamenti a Parigi, San Francisco e via per il mondo. Il 26 aprile inoltre la mostra curata da Papeschi in qualità di sedicente Ambasciatore della Propaganda verrà inaugurata con il titolo "The leader is present" alla Silbernagl Undergallery (Alzaia Naviglio Grande, 4) dove i fotomontaggi d'artista rimarranno esposti fino al 22 maggio. 



Una risata ci seppellirà
Il gesto artistico viene identificato da Papeschi con la sublime contraffazione. Ricordate il Mickey Mouse vestito da Hitler in divisa rosa? Opera sua.
Questa volta la mistificazione mira però a confondersi con un complesso e stratificato programma di propaganda che aprirà il paese più ermetico del pianeta al turismo di massa, quello che fa incetta di tazze e calamite da frigo per intendersi e che viene accolto da festosi missili terra-aria. Una celebrazione grottesca dal gusto pop e molto citazionista che per i temi affrontati ha attirato la partecipazione di Amnesty International Italia e grazie al respiro universale del messaggio batterà la strada del tour mondiale.
Il manifesto di Kim Jong Un truccato come Ziggy Stardust che annuncia “We can be leaders, just for one day” è già un classico.