Passeggiate fluttuanti nel cielo dell’Hangar Bicocca
Hangar Bicocca |
Tomás Saraceno, On Space Time Foam, installazione per Hangar Bicocca
02/02/2013
Milano - Una struttura imponente, maestosa e lieve nello stesso tempo, fatta di tre strati di membrane trasparenti sospese a venti metri dal suolo e sorretta dai settemila metri cubi dell’aria sottostante. Questa è On Space Time Foam, l’installazione site specific concepita dall’architetto argentino Tomás Saraceno per gli spazi dell’Hangar Bicocca, a Milano. Un’opera fatta per adattarsi all’ambiente e per prestarsi, con le sue superfici morbide e fluttuanti, alle “dolci arrampicate” del pubblico, che ha risposto in maniera entusiastica: nelle prime quattro giornate dopo l’inaugurazione del 25 ottobre scorso, i visitatori sono stati oltre centomila. E il successo è stato confermato anche nei mesi successivi. Ragion per cui la data di chiusura dell’evento è stata prorogata di due settimane.
Così ci sarà tempo fino al 17 febbraio per sperimentare l’ebbrezza di una passeggiata aerea sulle pellicole diafane di questa originale architettura ispirata ai disegni di un astrofisico, Paul Davies, alla “cosmic foam”, la schiuma cosmica, e alla teoria degli universi paralleli.
“Quando qualcuno entra e cammina nell’installazione genera, con il proprio peso, spazio e forma e modifica anche la forma delle membrane sottostanti. Quindi è il nostro corpo, la nostra presenza, a dare forma allo spazio che ci circonda e a determinare anche lo spazio di coloro che stanno camminando insieme a noi. Mi interessano infatti le interazioni che si creano quando ci sono più persone nell’installazione. E’ come assistere al butterfly effect, il principio secondo il quale un battito di ali di una farfalla qui può generare un tornado dall’altra parte del mondo. La speranza”, spiega Tomás Saraceno, “è che questo principio possa renderci più sensibili all’intricato rapporto tra noi stessi e il nostro pianeta”.
Nicoletta Speltra
Così ci sarà tempo fino al 17 febbraio per sperimentare l’ebbrezza di una passeggiata aerea sulle pellicole diafane di questa originale architettura ispirata ai disegni di un astrofisico, Paul Davies, alla “cosmic foam”, la schiuma cosmica, e alla teoria degli universi paralleli.
“Quando qualcuno entra e cammina nell’installazione genera, con il proprio peso, spazio e forma e modifica anche la forma delle membrane sottostanti. Quindi è il nostro corpo, la nostra presenza, a dare forma allo spazio che ci circonda e a determinare anche lo spazio di coloro che stanno camminando insieme a noi. Mi interessano infatti le interazioni che si creano quando ci sono più persone nell’installazione. E’ come assistere al butterfly effect, il principio secondo il quale un battito di ali di una farfalla qui può generare un tornado dall’altra parte del mondo. La speranza”, spiega Tomás Saraceno, “è che questo principio possa renderci più sensibili all’intricato rapporto tra noi stessi e il nostro pianeta”.
Nicoletta Speltra
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