Dal 14 settembre al 14 ottobre alla Galleria Tornabuoni
Salman Ali e Alighiero Boetti: il racconto di un'amicizia in mostra a Milano
Alighiero Boetti, Mappa, 1990, ricamo su tessuto, 220 x 118 cm
Samantha De Martin
26/08/2021
Milano - Nella Kabul oggi soggiogata dal cappio dei talebani, l’incontro tra Salman Ali e Alighiero Boetti diede vita, a mezzo secolo fa, a una lunga storia di amicizia e collaborazione artistica tra il maestro delle celebri mappe e quello che sarebbe diventato il suo più stretto collaboratore.
Era il 1971 e l’inventore dei planisferi colorati in forma di arazzo, eseguiti da ricamatrici afgane sotto la sua direzione, aveva aperto in città il famoso One hotel, albergo nel quale Salman trovò un impiego, per accogliere, due anni dopo, l’invito dell’artista a seguirlo a Roma come assistente.
Era solo l’inizio di un’amicizia che si sarebbe rivelata nel tempo profonda e sincera. Salman non solo accompagnava l’artista nei suoi viaggi, ma apriva una breccia nel cuore della famiglia di Alighiero, occupandosi dei bambini e della casa, mentre, nello studio dell’artista, garantiva ordine perché “tutto andasse bene e che capo fosse tranquillo”, come ricorda lo stesso Salman.
Salman Ali, Alighiero Boetti, inaugurazione mostra Galleria Stein, 25 marzo 1987 | Foto: © Giorgio Colombo
Questa storia di gioiosa convivenza familiare e al tempo stesso produttivo sodalizio, raccontata dalla recente autobiografia di Salman Ali edita da Forma - un vivido racconto in prima persona tra aneddoti e curiosità dei 23 anni passati accanto ad Alighiero Boetti - rivive nelle sale della Galleria Tornabuoni. Dal 14 settembre al 14 ottobre gli spazi della galleria milanese accoglieranno in una mostra la collezione privata di Salman Ali, frutto di regali da parte dell’amico fraterno Boetti, lavori che raccontano l’affetto del maestro per il suo collaboratore ed amico più stretto.
Le opere in mostra non sono nuove al grande pubblico, essendo state esposte in diversi musei internazionali, ma in occasione dell’appuntamento milanese si potranno ammirare per la prima volta tutte insieme. I lavori saranno affiancati da una straordinaria selezione di fotografie di Salman Ali nei momenti di vita privata, durante le inaugurazioni e nei suoi viaggi accanto a Boetti.
Alighiero Boetti, Seicentoventicinque lettere dai cento colori del mondo nel mese di marzo dell'anno mille, 1989, ricamo su tessuto, 101.7 x 103.5 cm
In molti casi si tratta di scatti inediti, effettuati da Giorgio Colombo - come quelli che immortalano la famiglia Boetti - che permettono di cogliere il rapporto con il maestro che pose in discussione il ruolo tradizionale dell'artista, interrogando i concetti di serialità, ripetitività e paternità dell'opera d'arte.
La mostra si potrà visitare, a partire dal 14 settembre, il lunedì dalle 15 alle 19, dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Leggi anche:
• Il successo di Boetti. All'asta il potere dell'immaginazione
Era il 1971 e l’inventore dei planisferi colorati in forma di arazzo, eseguiti da ricamatrici afgane sotto la sua direzione, aveva aperto in città il famoso One hotel, albergo nel quale Salman trovò un impiego, per accogliere, due anni dopo, l’invito dell’artista a seguirlo a Roma come assistente.
Era solo l’inizio di un’amicizia che si sarebbe rivelata nel tempo profonda e sincera. Salman non solo accompagnava l’artista nei suoi viaggi, ma apriva una breccia nel cuore della famiglia di Alighiero, occupandosi dei bambini e della casa, mentre, nello studio dell’artista, garantiva ordine perché “tutto andasse bene e che capo fosse tranquillo”, come ricorda lo stesso Salman.
Salman Ali, Alighiero Boetti, inaugurazione mostra Galleria Stein, 25 marzo 1987 | Foto: © Giorgio Colombo
Questa storia di gioiosa convivenza familiare e al tempo stesso produttivo sodalizio, raccontata dalla recente autobiografia di Salman Ali edita da Forma - un vivido racconto in prima persona tra aneddoti e curiosità dei 23 anni passati accanto ad Alighiero Boetti - rivive nelle sale della Galleria Tornabuoni. Dal 14 settembre al 14 ottobre gli spazi della galleria milanese accoglieranno in una mostra la collezione privata di Salman Ali, frutto di regali da parte dell’amico fraterno Boetti, lavori che raccontano l’affetto del maestro per il suo collaboratore ed amico più stretto.
Le opere in mostra non sono nuove al grande pubblico, essendo state esposte in diversi musei internazionali, ma in occasione dell’appuntamento milanese si potranno ammirare per la prima volta tutte insieme. I lavori saranno affiancati da una straordinaria selezione di fotografie di Salman Ali nei momenti di vita privata, durante le inaugurazioni e nei suoi viaggi accanto a Boetti.
Alighiero Boetti, Seicentoventicinque lettere dai cento colori del mondo nel mese di marzo dell'anno mille, 1989, ricamo su tessuto, 101.7 x 103.5 cm
In molti casi si tratta di scatti inediti, effettuati da Giorgio Colombo - come quelli che immortalano la famiglia Boetti - che permettono di cogliere il rapporto con il maestro che pose in discussione il ruolo tradizionale dell'artista, interrogando i concetti di serialità, ripetitività e paternità dell'opera d'arte.
La mostra si potrà visitare, a partire dal 14 settembre, il lunedì dalle 15 alle 19, dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
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