Dal 15 gennaio la riapertura. Dopo Pasqua l'inaugurazione ufficiale.

Torna a risplendere la Cappella di Teodolinda

 

L.Sanfelice

04/01/2015

Milano - La storia del restauro della Cappella di Teodolinda costituisce un prodigioso esempio di mecenatismo privato, capace negli anni di dialogare con la Soprintendenza, la Regione, la Diocesi, la Fondazione Cariplo e il World Monuments Fund per raccogliere fondi (2.450.000 euro) ed investirli nella valorizzazione delle pitture murali degli Zavattari, il più imponente ciclo gotico presente in Italia che ha fatto guadagnare alla Cappella del Duomo il titolo di “Sistina del Nord Italia”.

Grazie all’impegno della Fondazione Gaiani, ente responsabile della gestione e della tutela del patrimonio artistico del Duomo, e al suo solido progetto di restauro, nel corso di sette anni ha preso forma un cantiere in cui sono state condotte importanti analisi diagnostiche e ricerche scientifiche ed è stata portata avanti un’opera di sorprendente recupero con l’impiego delle tecnologie più avanzate in ogni fase dei lavori.

L’illuminata amministrazione della monumentale riqualificazione del gioiello pittorico che ripercorre le più importanti tappe della vita della regina dei Longobardi che cristianizzò i pagani e con il Duomo fondò la prima chiesa, giunge oggi a felice conclusione e, nell’anno dell’Expo, riapre le porte in due battute. Il pubblico potrà ammirare la rilucenza dei mantelli e delle armature, dei broccati e delle architetture di sfondo delle 45 scene distribuite lungo 500 metri già dal 15 gennaio (previa prenotazione al numero 039.32.63.83 o via e mail: info@museoduomomonza.it) quando sarà consentito l’accesso ai ponteggi utilizzati per il cantiere. Dopo Pasqua si provvederà poi a smantellare le impalcature per l’inaugurazione ufficiale.