Soccorso culturale
Una mostra itinerante su Cola dell'Amatrice come auspicio di rinascita
Cola dell'Amatrice
L.Sanfelice
31/08/2016
Milano - Mentre iniziano le delicate operazioni di recupero delle opere d’arte conservate nel museo civico Cola Filotesio di Amatrice, crollato durante il terremoto che ha spezzato anche la vita della direttrice della struttura, Floriana Svizzeretto, Vittorio Sgarbi annuncia con l'aiuto di Regione Lombardia, il prossimo allestimento di una mostra dedicata proprio a Cola di Filotesio, anche noto come Cola dell’Amatrice.
All'artista, pittore, architetto e scultore (1480 circa - 1547), considerato una gloria dalla comunità laziale, sarà quindi dedicato un evento dislocato in quattro sedi: la casa museo Bagatti Valsecchi di Milano, palazzo Te a Mantova, la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno e la Basilica di San Bernardino all'Aquila che a dicembre presenteranno opere del maestro definito da Sgarbi "quasi all'altezza di Raffaello". Sarà un'azione di "soccorso culturale" che proverà a "rovesciare la tristezza con l'euforia della bellezza".
Le esposizioni non saranno finalizzate a raccogliere fondi perchè l'operazione avrà valenza metaforica. Sgarbi ha spiegato infatti che "la resurrezione dell'immagine del pittore che porta nel nome il nome di Amatrice, sarà d'auspicio per la rinascita di una comunità dalle macerie causate dal terremoto. Un modo per non far spegnere i riflettori sulla città distrutta".
Riflettori che oggi rimangono puntati sulle macerie del museo che custodiva la tavola della Sacra Famiglia firmata proprio da Cola Filotesio, uno dei pezzi più importanti della collezione amatriciana.
Per approfondimenti:
293 beni culturali colpiti. I primi bilanci dopo il sisma
Dai musei 610mila euro per la ricostruzione
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Le esposizioni non saranno finalizzate a raccogliere fondi perchè l'operazione avrà valenza metaforica. Sgarbi ha spiegato infatti che "la resurrezione dell'immagine del pittore che porta nel nome il nome di Amatrice, sarà d'auspicio per la rinascita di una comunità dalle macerie causate dal terremoto. Un modo per non far spegnere i riflettori sulla città distrutta".
Riflettori che oggi rimangono puntati sulle macerie del museo che custodiva la tavola della Sacra Famiglia firmata proprio da Cola Filotesio, uno dei pezzi più importanti della collezione amatriciana.
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