Dal 15 settembre al 4 febbraio

A Modena l'estro poliedrico di Cesare Leonardi

Archivio Architetto Cesare Leonardi | Cesare Leonardi, Carpinus Betulus 1962-1963
 

Samantha De Martin

01/09/2017

Modena - Gli alberi fotografati nelle diverse stagioni, le loro ombre proiettate a terra, ma anche le architetture storiche, gli oggetti di design, la vita quotidiana.
Con il suo poliedrico estro, Cesare Leonardi si muove trasversalmente e con disinvoltura, da oltre 50 anni, tra l'architettura, l'urbanistica e il design, lavorando costantemente al confine tra progettazione e pratica artistica.

Una mostra dal titolo Cesare Leonardi. L'architettura della vita, in programma dal 15 settembre al 4 febbraio nell'ambito del Festival Filosofia, aprirà le stanze del palazzo Santa Margherita e della palazzina dei Giardini di Modena, ai lavori dell'artista modenese, ideatore, tra i vari arredi, del Dondolo e della Poltrona guscio, ma anche dei Solidi, progettati a partire dal legno d’abete verniciato in giallo e da una tavola larga 50 centimetri e lunga 150.

Il percorso espositivo mette a disposizione del pubblico il patrimonio di opere e documenti custodito nella casa-studio di Leonardi, oggi sede dell’Archivio, ripercorrendo la straordinaria avventura di una vita dedicata al progetto e illuminando il visitatore sul carattere trasversale e interdisciplinare della sua ricerca artistica.

Poltrona Nastro e Solidi, elementi che accostati appaiono antitetici, quasi fossero stati progettati da autori diversi, sono allo stesso tempo il punto di partenza e l’esito di un percorso - dall’oggetto perfetto al sistema artigianale - che si è sviluppato con gradualità e coerenza. Un percorso controcorrente rispetto ai canoni della contemporaneità.

Ad arricchire l'allestimento della prima grande retrospettiva dedicata a Leonardi, il catalogo Cesare Leonardi. L’Architettura della Vita e un video documentario sull’opera dell'artista, realizzato da Panottica.

Leggi anche:


• Settembre in Emilia sulle rotte dell'arte


• Varchi nel tempo. L'antica Mutina rivive grazie alla street art