130 candeline per l’Hôtel Tassel di Victor Horta

A Bruxelles è l'anno dell'Art Nouveau

Hotel Hannon, Bruxelles. Photo Jean-Paul Remy © visit.brussels
 

Francesca Grego

30/05/2023

Mondo - Nel 1893 Victor Horta ultimava l’Hôtel Tassel, il primo, iconico palazzo Art Nouveau a Bruxelles. La metamorfosi era appena iniziata: in pochi anni la città sarebbe stata impreziosita da un migliaio di edifici costruiti nello stile elegante e floreale della Belle Époque. Dopo 130 anni esatti, Bruxelles torna a essere la capitale dell’Art Nouveau grazie a un ricco programma culturale: mostre, eventi e iniziative scientifiche, ma anche passeggiate e tour in bicicletta, laboratori per adulti e bambini, incontri, spettacoli e visite speciali alle architetture che hanno reso la città un punto di riferimento a livello mondiale.
 
Proprio come il movimento artistico fiorito tra Ottocento e Novecento, anche le celebrazioni del 2023 hanno un carattere decisamente internazionale: per raccontare i legami tra le correnti sviluppatesi nelle diverse città europee, sotto l’egida del Réseau Art Nouveau Network sono state intrecciate collaborazioni con Vienna, Praga, Budapest, Lubiana, Bratislava, e perfino oltreoceano con L’Avana e Quebec City. Altro elemento centrale della rassegna è l’idea di sostenibilità, della quale i protagonisti del movimento furono pionieri. Spaventati dalle conseguenze dell’industrializzazione, artisti, architetti e artigiani auspicarono infatti un ritorno alla natura – le cui forme ispirano i decori dell’epoca – nonché una nuova attenzione alla qualità e alla durabilità degli oggetti.


Museo Horta, Bruxelles. Photo Jean-Paul Remy © visit.brussels

Le più belle mostre da vedere nell’anno dell’Art Nouveau
Sono davvero numerosi gli eventi pensati per mettere in luce l’anima Art Nouveau di Bruxelles: chi ama andar per mostre non avrà che l’imbarazzo della scelta. Al Museo di Arte e Storia, per esempio, troveremo un’esposizione dedicata alla leggendaria Casa Stoclet, oggi patrimonio Unesco. Ripercorrendone la genesi, scopriremo che a ideare e realizzare questo capolavoro furono artisti e professionisti venuti da Vienna, dove lo Jugendstil – la versione mitteleuropea dell’Art Nouveau – stava facendo faville. Se il progetto architettonico fu firmato dal grande Josef Hoffmann, gli artigiani della Wiener Werkstätte ne adornarono gli interni con sorprendente attenzione per i dettagli e Gustav Klimt decorò la sala da pranzo con il celebre fregio dell’Albero della vita. In mostra le stanze più belle di Casa Stoclet saranno accessibili grazie a ricostruzioni 3D interattive a grandezza naturale.
 
Ma il genio della Bruxelles fin de siécle è belga al 100% e si chiama Victor Horta, l’architetto-artista per cui ogni casa era un’opera d’arte totale, una sorta di “conchiglia” costruita attorno ai suoi abitanti. Avremo occasione di conoscerlo da vicino in due mostre che lo presentano sotto una nuova luce, esplorandone anche le opere meno note: Victor Horta e la grammatica dell’Art Nouveau al BOZAR – Palazzo delle Arti dal 17 ottobre e Victor Horta vs Art Nouveau. Horta’s Vocabulary, al Museo Horta fino al prossimo 8 gennaio.


Art Nouveau 2023 © visit.brussels 

Accanto a Horta, gli eventi del 2023 riportano sotto i riflettori anche gli altri protagonisti di questa straordinaria stagione creativa: dal 1° giugno a Casa Hannon la mostra Art(s) Nouveau(x) Belge(s). Van de Velde, Serririer-Bovy, Hankar & Co, sottolineerà il carattere plurale del movimento. Alla Maison Autrique, invece, faremo conoscenza con l’artista e grafico Privat Livemont (fino a gennaio 2024), mentre il pittore e decoratore Victor Van Dyck sarà in scena fino al 1° luglio presso l’Association du Patrimoine Artistique e il celebre architetto austriaco Josef Hoffmann - ospite d’onore a Bruxelles oggi come allora – terrà banco al Museo di Arte e Storia dal 6 ottobre.
Dal Museo di Arti Decorative di Praga sono arrivati mobili, oggetti, manifesti e soprattutto le opere del celebre Alfons Mucha per la mostra La donna nell’Art Nouveau: da musa a femme fatale (fino al 26 giugno presso la Rappresentanza della città di Praga all’Unione Europea), e da settembre il Museo del Design presenterà Risonanze. Incontro tra l’Art Nouveau e il design plastico, dove scopriremo l’influenza di questo stile sul XX secolo.
 
Nel corso dell’anno, inoltre, un centro permanente dedicato all’Art Nouveau sarà inaugurato presso l’Hôtel van Eetvelde,un altro dei gioielli di Horta, incastonato nel cuore del quartiere europeo: concepito per dare impulso alla ricerca sul movimento otto-novecentesco, il centro avrà il compito di evidenziare quanto l’Art Nouveau sia ancora attuale, promuovendone il dialogo con l’arte contemporanea.
 
Anche le arti dello spettacolo festeggeranno quest’anno così speciale. Dal 7 al 15 ottobre il festival Artonov celebrerà la filosofia dell’Art Nouveau come ritorno alla natura, alla qualità e alla bellezza come ideale di vita, puntando l’attenzione sulle differenti declinazioni del movimento davvero multidisciplinare: dalla musica all’architettura, passando per la danza, il teatro e la pittura.


Hôtel van Eetvelde, Bruxelles. Photo Jean-Paul Remy © visit.brussels

I luoghi dell’Art Nouveau: otto dimore da sogno 
Ancora oggi, sono quasi mille i palazzi Art Nouveau disseminati nel tessuto urbano di Bruxelles. Passeggiando per le strade della città, è frequente imbattersi in splendide facciate, che spesso nascondono interni altrettanto spettacolari. Nel 2023 ammirarli sarà più semplice del solito: molti degli edifici e delle collezioni saranno accessibili al pubblico per tutto l’anno, a partire dai tre capolavori di Victor Horta inclusi nell’Unesco World Heritage, l’Hôtel Solvay, il Museo Horta e l’Hôtel van Eetvelde.
 
Presso il Museo Horta sarà possibile visitare lo studio e la casa del grande architetto, che conserva mobili, vetrate, mosaici e pittura originali, mentre l’Hôtel Solvay sfoggia il lusso e la raffinatezza di una delle residenze private più ricche e moderne dell’epoca. Per la casa di suo figlio, il chimico e industriale Ernest Solvay non badò a spese: Horta ricevette carta bianca e poté progettarne nei minimi dettagli anche gli arredi. Oltre gli eleganti bovindi che caratterizzano la facciata si apre un universo rosso-arancio dalle atmosfere suggestive, completo di ogni comfort disponibile alla fine dell’Ottocento.
 

Hôtel van Eetvelde, Bruxelles. Photo Jean-Paul Remy © visit.brussels

Dal 1° giugno, inoltre, riaprirà i battenti dopo una lunga chiusura Casa Hannon, autentico gioiello di architettura e decorazione recentemente restaurato. Progettata nel 1902 dall’architetto Jules Brunfaut per l’esteta e collezionista Edouard Hannon e sua moglie Marie, Casa Hannon è una dimora molto originale, dove i gusti personali dei proprietari incontrano un design di ispirazione francese. Entrando nelle stanze ricostruite per l’occasione, si è colpiti dall’atmosfera intima e onirica, di ascendenza simbolista, restituita da meravigliose architetture, mobili e decori.
 
Da non perdere sono anche Casa Autriche, costruita da Horta e da poco restaurata, e Casa Cauchie, residenza e studio di una celebre coppia di artisti decoratori – Paul Cauchie e Caroline Vouet - che ne fecero il proprio manifesto a partire dalla scenografica facciata dipinta.
Le celebrazioni del 2023 offriranno infine l’esclusiva opportunità di visitare pregevoli residenze tuttora in mano privata, come Casa Hallet e Casa Frison, mentre a Casa Roosenboom i visitatori potranno seguire dal vivo il progredire dei lavori di restauro.


Hôtel Hannon, Saint-Gilles, Bruxelles. Photo Jean-Paul Remy © visit.brussels 

L’Art Nouveau nei musei di Bruxelles
Alcuni dei più interessanti palazzi Art Nouveau di Bruxelles sono stati trasformati in musei. È il caso del Museo degli Strumenti Musicali, forte di una delle collezioni più ricche al mondo, che ha sede nell’eccezionale complesso dell’Old England all’interno di un singolare edificio dalla facciata metallica, e del Museo del Fumetto, dove le architetture di Horta fanno da cornice alle avventure di Tintin e dei Puffi, in un accattivante viaggio nella storia della nona arte.
 
Con le collezioni del Museo Fin de Siécle, invece, ci si immerge fino al collo nella cultura della Belle Époque, quando Bruxelles era un crocevia artistico di rilievo mondiale. Spaziando dalla pittura alla fotografia, dalla scultura alla letteratura, alla musica, all’architettura e al teatro, questo museo restituisce lo spirito di un’epoca attraverso le opere dei più importanti artisti belgi. Da non perdere lungo il percorso è la prestigiosa Collezione Gillion Crowet, con tesori di Art Nouveau provenienti da Francia e Belgio.


Old England Building. Photo Jean-Paul Remy © visit.brussels 

Tappa imprescindibile di un tour all’insegna dell’Art Nouveau è infine il Museo di Arte e Storia, che dal prossimo autunno offrirà un nuovo itinerario sul tema. Dopo la ricostruzione dell’arredamento della storica Gioielleria Wolfers, si attendono ulteriori novità, come il celebre Giardino d’Inverno progettato da Victor Horta per il collezionista Jean Cousin.
 
Nei palazzi, nei musei e nei quartieri di Bruxelles, tour tematici ed esperienze speciali contribuiranno disegnare un viaggio unico nell’universo dell’Art Nouveau, portando alla ribalta gli aspetti più curiosi e interessanti di questa irripetibile stagione. E per chi ha voglia di una gita fuoriporta, i vicini centri di Anderlecht e Ixelles sono pronti a svelare ulteriori meraviglie.
Il programma completo delle iniziative è disponibile sul sito https://www.visit.brussels.


Hôtel Tassel, Bruxelles. Photo Jean-Paul Remy © visit.brussels

Leggi anche:
Ensor, Memling, Bouts: un biennio d'arte da vivere nelle Fiandre
Riparte il restauro dell'Agnello Mistico. Nuova vita al capolavoro di Van Eyck

 
LA MAPPA
  NOTIZIE