Dall’11 febbraio all’11 giugno al Victoria and Albert Museum
A Londra la scena è di Donatello. Una mostra celebra il genio del Rinascimento
Donatello, Madonna Pazzi, Collezione di sculture e Museo di Arte Bizantina dei Musei Statali di Berlino | Foto: © Antje Voigt, Berlino
Samantha De Martin
01/02/2023
Mondo - Il genio di Donatello, ma anche la sua eredità, e la straordinaria capacità di confrontarsi con i materiali più disparati conferendo alla sua arte una dimensione psicologica che abbraccia le emozioni più diverse, dalla dolcezza alla crudeltà, dalla gioia al dolore più straziante, saranno il filo conduttore di una grande mostra che il Victoria and Albert Museum di Londra ha in serbo per il pubblico.
Attraverso capolavori mai visti prima, l’istituzione londinese ospiterà, dall’11 febbraio all’11 giugno, la prima grande mostra nel Regno Unito interamente dedicata a uno dei padri del Rinascimento fiorentino. Donatello: Sculpting the Renaissance, questo il titolo del percorso curato da Peta Motture, con Whitney Kerr-Lewis con il supporto di Rocco Forte Hotels, sarà la prima grande esposizione del Regno Unito a esplorare l’eccezionale talento del maestro fiorentino offrendo una nuova visione dell'artista e il suo impatto sullo sviluppo culturale e artistico in un momento cruciale della storia dell'arte.
Donatello, Reliquiario di San Rossore, By permission of the Ministry of Culture - Regional Directorate of Museums of Tuscany, Florence
Attraverso capolavori mai esposti prima nel Regno Unito, il percorso indagherà le innovazioni, le collaborazioni e le ispirazioni di Donatello nel vibrante contesto artistico e culturale dell'Italia del XV secolo e l’influenza esercitata sulle successive generazioni di artisti. La mano di Donatello, scultore immenso, era in grado di confrontarsi con un’ampia gamma di materiali e tecniche scultoree, destreggiandosi con abile cipiglio tra il marmo e il bronzo, il legno, la terracotta, lo stucco, per soddisfare importanti commissioni di laici e uomini di chiesa.
D’altronde l'artista era un intimo della famiglia Medici e della loro cerchia a Firenze.
La mostra presenterà opere mai viste prima nel Regno Unito, racchiudendo gli esordi del maestro in capolavori come Attis-Amorino in bronzo dal Museo Nazionale del Bargello di Firenze, o lo spettacolare busto reliquiario di San Rossore del Museo Nazionale di San Matteo, e poi i bronzi dell'Altare Maggiore della Basilica di Sant'Antonio a Padova.
Per la prima volta il bassorilievo del V&A con raffigurata l’Ascensione con Cristo che consegna le chiavi a San Pietro sarà esposto accanto alla Madonna delle Nuvole del Museum of Fine Arts di Boston e alla Madonna Panciatichi di Desiderio da Settignano dal Museo Nazionale del Bargello, offrendo ai visitatori l’esclusiva opportunità di ammirare questi capolavori tutti insieme.
Michelozzo, Angelo in adorazione, Londra, Victoria and Albert Museum
Concentrandosi principalmente sulla vita di Donatello e suoi seguaci, la mostra combinerà un approccio tematico con un’impostazione cronologica, abbracciando le connessioni tra scultura, pittura, disegno e il lavoro degli orafi. La tecnica innovativa di Donatello e la sua capacità di combinare le idee di una scultura classica e di quella medievale per dare vita a opere nuove, eppur connesse al filo della tradizione, verrà più volte evidenziata dal percorso che accoglierà oltre 130 oggetti includendo numerosi pezzi dalle collezioni del V&A, inclusa la più ampia raccolta di sculture del Rinascimento italiano fuori dall'Italia.
Donatello: Sculpting the Renaissance nasce dalla collaborazione con la Fondazione Palazzo Strozzi, il Museo Nazionale del Bargello di Firenze e i Musei statali di Berlino. Ogni istituzione ha infatti attinto materiali dalle proprie collezioni utilizzando le proprie competenze curatoriali per allestire tre mostre distinte e al tempo stesso complementari.
“Donatello - spiega Peta Motture, curatore capo della mostra - ha rappresentato una forza trainante del Rinascimento italiano e un'ispirazione per gli artisti di tutto il mondo. L'eccezionale opportunità di collaborare con i nostri partner a Firenze e a Berlino, insieme alla generosità di tutti i prestatori, ha permesso al V&A di presentare la notevole visione della formazione, delle relazioni e dell'eredità dell'artista. Mettendo insieme oggetti e narrazioni mai viste prima nel Regno Unito, la mostra offre un momento unico per sperimentare, godere e scoprire il talento stupefacente di Donatello e il suo impatto ad ampio raggio sull'arte rinascimentale e successiva”.
Donatello, Attis-Amorino, Museo Nazionale del Bargello, Firenze | Courtesy Ministero della Cultura | Foto: © Bruno Bruchi
Se la prima delle sei sezioni - intitolata Le radici fiorentine di Donatello - ci accompagna tra le prime sculture in marmo come il David, evidenziando anche l’esperienza acquisita nella lavorazione della cera, dell'argilla e del bronzo nella bottega di Lorenzo Ghiberti, oltre alle abilità di orafo dell’artista, il secondo momento del percorso, Tradizione e innovazione, approfondisce la capacità di Donatello di coniugare l'ispirazione dell'antichità con quella del passato più recente soffermandosi sull’intima espressività di alcune sculture e sull’approccio alla prospettiva.
Il focus sui Bronzi sacri e profani - attraverso sculture che racchiudono messaggi politici e religiosi, sia nella loro iconografia che nella scelta del materiale, come i piccoli bronzi, gli "spiritelli", ispirati all'antichità, concepiti sia per spazi religiosi che per ambientazioni domestiche - anticipa la sezione Padova e il nord Italia dedicata al soggiorno decennale di Donatello nella città veneta. Qui vide la luce il monumento equestre al Gattamelata e l'eccezionale scultura per l'altare maggiore della Basilica di Sant'Antonio. Questa sezione mette in evidenza anche l’impatto di Donatello su scultori come Giovanni da Pisa e sulla pittura di artisti come Mantegna, Bellini, Schiavone, Marco Zoppo.
Donatello, Lamentazione su Cristo morto | Courtesy Victoria and Albert Museum, London
La mostra affiancherà il Crocifisso della basilica del Santo di Donatello alle sculture dell’altare del Crocifisso del Duomo di Ferrara, evidenziando un rapporto poco studiato tra Donatello e Niccolò Baroncelli e i suoi eredi.
Il nucleo Devozione ed emozione si concentrerà sull'eccezionale capacità di Donatello di ritrarre i sentimenti, mentre l’eredità dello scultore è tutta racchiusa nell’ultima tappa della mostra che rivela come la sua scultura abbia influenzato le generazioni nel tardo Rinascimento, ma anche nel XIX secolo e all'inizio del XX. In questo caso la narrazione si aprirà con il David marmoreo della famiglia Martelli, probabilmente disegnato da un Donatello anziano, per chiudersi con la Vergine col Bambino di Alceo Dossena in prestito dal Detroit Institute of Arts.
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Donatello, Reliquiario di San Rossore, By permission of the Ministry of Culture - Regional Directorate of Museums of Tuscany, Florence
Attraverso capolavori mai esposti prima nel Regno Unito, il percorso indagherà le innovazioni, le collaborazioni e le ispirazioni di Donatello nel vibrante contesto artistico e culturale dell'Italia del XV secolo e l’influenza esercitata sulle successive generazioni di artisti. La mano di Donatello, scultore immenso, era in grado di confrontarsi con un’ampia gamma di materiali e tecniche scultoree, destreggiandosi con abile cipiglio tra il marmo e il bronzo, il legno, la terracotta, lo stucco, per soddisfare importanti commissioni di laici e uomini di chiesa.
D’altronde l'artista era un intimo della famiglia Medici e della loro cerchia a Firenze.
La mostra presenterà opere mai viste prima nel Regno Unito, racchiudendo gli esordi del maestro in capolavori come Attis-Amorino in bronzo dal Museo Nazionale del Bargello di Firenze, o lo spettacolare busto reliquiario di San Rossore del Museo Nazionale di San Matteo, e poi i bronzi dell'Altare Maggiore della Basilica di Sant'Antonio a Padova.
Per la prima volta il bassorilievo del V&A con raffigurata l’Ascensione con Cristo che consegna le chiavi a San Pietro sarà esposto accanto alla Madonna delle Nuvole del Museum of Fine Arts di Boston e alla Madonna Panciatichi di Desiderio da Settignano dal Museo Nazionale del Bargello, offrendo ai visitatori l’esclusiva opportunità di ammirare questi capolavori tutti insieme.
Michelozzo, Angelo in adorazione, Londra, Victoria and Albert Museum
Concentrandosi principalmente sulla vita di Donatello e suoi seguaci, la mostra combinerà un approccio tematico con un’impostazione cronologica, abbracciando le connessioni tra scultura, pittura, disegno e il lavoro degli orafi. La tecnica innovativa di Donatello e la sua capacità di combinare le idee di una scultura classica e di quella medievale per dare vita a opere nuove, eppur connesse al filo della tradizione, verrà più volte evidenziata dal percorso che accoglierà oltre 130 oggetti includendo numerosi pezzi dalle collezioni del V&A, inclusa la più ampia raccolta di sculture del Rinascimento italiano fuori dall'Italia.
Donatello: Sculpting the Renaissance nasce dalla collaborazione con la Fondazione Palazzo Strozzi, il Museo Nazionale del Bargello di Firenze e i Musei statali di Berlino. Ogni istituzione ha infatti attinto materiali dalle proprie collezioni utilizzando le proprie competenze curatoriali per allestire tre mostre distinte e al tempo stesso complementari.
“Donatello - spiega Peta Motture, curatore capo della mostra - ha rappresentato una forza trainante del Rinascimento italiano e un'ispirazione per gli artisti di tutto il mondo. L'eccezionale opportunità di collaborare con i nostri partner a Firenze e a Berlino, insieme alla generosità di tutti i prestatori, ha permesso al V&A di presentare la notevole visione della formazione, delle relazioni e dell'eredità dell'artista. Mettendo insieme oggetti e narrazioni mai viste prima nel Regno Unito, la mostra offre un momento unico per sperimentare, godere e scoprire il talento stupefacente di Donatello e il suo impatto ad ampio raggio sull'arte rinascimentale e successiva”.
Donatello, Attis-Amorino, Museo Nazionale del Bargello, Firenze | Courtesy Ministero della Cultura | Foto: © Bruno Bruchi
Se la prima delle sei sezioni - intitolata Le radici fiorentine di Donatello - ci accompagna tra le prime sculture in marmo come il David, evidenziando anche l’esperienza acquisita nella lavorazione della cera, dell'argilla e del bronzo nella bottega di Lorenzo Ghiberti, oltre alle abilità di orafo dell’artista, il secondo momento del percorso, Tradizione e innovazione, approfondisce la capacità di Donatello di coniugare l'ispirazione dell'antichità con quella del passato più recente soffermandosi sull’intima espressività di alcune sculture e sull’approccio alla prospettiva.
Il focus sui Bronzi sacri e profani - attraverso sculture che racchiudono messaggi politici e religiosi, sia nella loro iconografia che nella scelta del materiale, come i piccoli bronzi, gli "spiritelli", ispirati all'antichità, concepiti sia per spazi religiosi che per ambientazioni domestiche - anticipa la sezione Padova e il nord Italia dedicata al soggiorno decennale di Donatello nella città veneta. Qui vide la luce il monumento equestre al Gattamelata e l'eccezionale scultura per l'altare maggiore della Basilica di Sant'Antonio. Questa sezione mette in evidenza anche l’impatto di Donatello su scultori come Giovanni da Pisa e sulla pittura di artisti come Mantegna, Bellini, Schiavone, Marco Zoppo.
Donatello, Lamentazione su Cristo morto | Courtesy Victoria and Albert Museum, London
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