Dopo il Musée cantonal des Beaux-Arts, apriranno, nel 2021, il Musée de l’Elysée e il Mudac
A Losanna nasce Plateforme 10, il nuovo quartiere dedicato alle arti
L’edificio che accoglie il Musée cantonal des Beaux-Arts (MCBA). Foto: © Matthieu Gafsou. Courtesy MCBA
Samantha De Martin
11/11/2019
Mondo - Nell’area un tempo adibita alla manutenzione dei treni, adiacente alla stazione ferroviaria di Losanna, c’è uno spazio che, entro il 2021 diventerà un quartier generale interamente dedicato all’arte, agli incontri e alla cultura grazie a un progetto affidato allo studio spagnolo Barozzi Vega e a quello portoghese Aires Mateus.
Plateforme 10 riunirà in un unico spazio il Musée cantonal des Beaux-Arts (MCBA) - già inaugurato lo scorso 5 ottobre e che ospiterà le Fondazioni Toms Pauli et Félix Vallotton - il Musée de l’Elysée (museo cantonale di fotografia) e il Mudac (Musée de design et d’arts appliqués contemporains) che accoglieranno invece i visitatori a partire dal 2021.
Un progetto ambizioso che ha richiesto l’investimento di circa 180 milioni di franchi, di cui quasi 75 milioni provenienti da mecenati e sponsor, e che occupa una superficie complessiva di oltre 20mila metri quadrati, dove un tempo sorgevano edifici industriali del XIX secolo.
Fondato nel 1841 dal pittore e mecenate Marc-Louis Arlaud, il Musée cantonal des Beaux-Arts (MCBA) si trova dal 1906 nel Palais de Rumine e, sin 1924, ha dovuto affrontare la criticità relativa all’insufficienza degli spazi destinati ad accogliere le opere. Queste problematiche saranno finalmente risolte con la creazione, dopo oltre 150 anni dalla fondazione della struttura, di un edificio completamente nuovo, che consentirà al museo di forgiare una nuova identità e guadagnare nuova visibilità integrando le sue collezioni, la sua storia e le sue riconosciute competenze a livello nazionale e internazionale.
Adesso l'attività del nuovo Museo potrà essere svolta sulla base di una filosofia basata sull'apertura: apertura al mondo come luogo di scambi e incontri e tra forme d'arte di ogni epoca, tra passato e futuro.
L'edificio che accoglie il Musée cantonal des Beaux-Arts è diviso in due parti. Su entrambi i lati una grande stanza d’accoglienza conserva la memoria della vecchia sala della stazione che occupava il sito dal 1911 al 2016. Progettati da Barozzi / Veiga Architects a Barcellona, gli spazi espositivi si trovano ai due piani superiori, dedicati, da un lato, all'esposizione permanente, dall'altro alle mostre temporanee. Un laboratorio sperimentale aperto ad artisti locali e internazionali, ma anche il ristorante, la biblioteca, i negozi occupano il piano terra.
La facciata nord dell’edificio, in mattoni, è scandita da lame verticali. Questi elementi offrono un controllo della luce e consentono l’apertura di nuove prospettive e possibilità di interazione tra il museo e l’esterno. Di notte, queste fessure creeranno un gioco di luci che sarà un elemento distintivo del nuovo quartiere, mettendo in dialogo il Musée cantonal des Beaux-Arts con l'edificio che ospita il Mudac e il Musée de l'Elysée.
Adesso, grazie all’allargamento della sua superficie espositiva, quasi triplicata, il nuovo museo cantonale è in grado di presentare contemporaneamente le oltre 10mila opere che compongono la collezione permanente, accanto alle mostre temporanee. Un posto di rilievo è riservato ai lavori di Pierre Soulages, Anselm Kiefer, Giuseppe Penone, Anish Kapoor donate dalla gallerista Alice Pauli, ai capolavori di Matisse, Rodin, Paul Klee, Giovanni Giacometti, Balthus.
Un ricco calendario di mostre
Ad “Atlas. Cartographie du don”, in corso al Musée cantonal des Beaux-Arts fino al 12 gennaio, seguirà, dal 14 febbraio al 25 maggio 2020, l’esposizione “À fleur de peau. Vienne 1900, de Klimt à Schiele et Kokoschka”, 150 lavori, tra dipinti, disegni, sculture e oggetti di arte applicata creati agli albori del XX secolo.
Le opere dell'artista russa Taus Makhacheva saranno al centro di una mostra in programma dal 13 marzo al 17 maggio 2020, mentre gli acquerelli di Giovanni Giacometti saranno il fil rouge del percorso in calendario dal 10 luglio all’11 ottobre 2020.
Il 2020 si concluderà con l’opera di Kiki Smith (“Hearing You with My Eyes”), una meditazione sul corpo, con una selezione di cento disegni, stampe, sculture e un video.
Il Musée de l'Elysée: il quartier generale della fotografia
Il futuro edificio del Musée de l'Elysée, che condividerà la sua sede con il Mudac e che inaugurerà nel 2021, mira a diventare un museo di riferimento nel campo della fotografia e dell'immagine, una delle istituzioni più importanti al mondo dedicate ai pionieri della fotografia.
La sua collezione raccoglie un milione di fototipi, oltre 20mila libri di fotografia, numerose raccolte fotografiche come quelle di Ella Maillart, Nicolas Bouvier, Marcel Imsand, Charles Chaplin, o René Burri.
Il Mudac: tempio delle arti applicate
Il Mudac (Musée de design et d’arts appliqués contemporains) sarà l'unico museo della Svizzera dedicato esclusivamente al design contemporaneo e alle arti applicate. Ha costruito la sua identità durante le circa 110 mostre presentate tra il 2000 e il 2017 e continuerà, una volta completata la sua nuova sede, la sua politica di apertura e scambi tra le diverse discipline. “Diversità”, “pluralità”, “domanda”, “contemporaneo” sono tre parole chiave che definiscono il Mudac. Le sue collezioni potranno finalmente beneficiare di spazi generosi offrendo una ricca selezione di opere della prestigiosa collezione di arte contemporanea in vetro, una delle più importanti in Europa.
Collezioni di gioielli contemporanei, ceramiche, design e stampe saranno presentate al pubblico nella mostra permanente. L'attuale edificio che lo ospita - una bella residenza del XVII secolo - ha mostrato tuttavia i suoi limiti dal punto di vista della logistica e del comfort dei visitatori, imponendo non pochi vincoli ai progetti espositivi. Il futuro del Mudac, all’interno di Plateforme 10, sarà quindi aperto, letteralmente e figurativamente, accessibile a tutti, ricettivo alle domande del mondo dell'arte.
Le aree espositive dedicate al design contemporaneo e alle arti applicate avranno a disposizione ampi spazi che potranno essere modificati e adattati alle esigenze e ai temi delle mostre. Una vetrata a sud delle sale espositive offrirà inoltre una vista suggestiva sul lago di Ginevra e sulle Alpi.
Il Musée cantonal des Beaux-Arts, il Mudac e il Musée de l'Elysée presentano le loro rispettive collezioni da un punto di vista innovativo. Questo progetto pionieristico, avviato attraverso il Fondo di sostegno al coinvolgimento di Migros, mira a sviluppare nuove soluzioni di digitalizzazione e presentazione interattiva. Per la prima fase, i tre musei metteranno a disposizione del pubblico le opere delle rispettive collezioni digitalizzate in 5D.
Gli highlights della collezione, come la Natura morta con coltello nero di Matisse, si potranno pertanto ammirare come se il visitatore si trovasse fisicamente all’interno dell’edificio.
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Plateforme 10 riunirà in un unico spazio il Musée cantonal des Beaux-Arts (MCBA) - già inaugurato lo scorso 5 ottobre e che ospiterà le Fondazioni Toms Pauli et Félix Vallotton - il Musée de l’Elysée (museo cantonale di fotografia) e il Mudac (Musée de design et d’arts appliqués contemporains) che accoglieranno invece i visitatori a partire dal 2021.
Un progetto ambizioso che ha richiesto l’investimento di circa 180 milioni di franchi, di cui quasi 75 milioni provenienti da mecenati e sponsor, e che occupa una superficie complessiva di oltre 20mila metri quadrati, dove un tempo sorgevano edifici industriali del XIX secolo.
Fondato nel 1841 dal pittore e mecenate Marc-Louis Arlaud, il Musée cantonal des Beaux-Arts (MCBA) si trova dal 1906 nel Palais de Rumine e, sin 1924, ha dovuto affrontare la criticità relativa all’insufficienza degli spazi destinati ad accogliere le opere. Queste problematiche saranno finalmente risolte con la creazione, dopo oltre 150 anni dalla fondazione della struttura, di un edificio completamente nuovo, che consentirà al museo di forgiare una nuova identità e guadagnare nuova visibilità integrando le sue collezioni, la sua storia e le sue riconosciute competenze a livello nazionale e internazionale.
Adesso l'attività del nuovo Museo potrà essere svolta sulla base di una filosofia basata sull'apertura: apertura al mondo come luogo di scambi e incontri e tra forme d'arte di ogni epoca, tra passato e futuro.
L'edificio che accoglie il Musée cantonal des Beaux-Arts è diviso in due parti. Su entrambi i lati una grande stanza d’accoglienza conserva la memoria della vecchia sala della stazione che occupava il sito dal 1911 al 2016. Progettati da Barozzi / Veiga Architects a Barcellona, gli spazi espositivi si trovano ai due piani superiori, dedicati, da un lato, all'esposizione permanente, dall'altro alle mostre temporanee. Un laboratorio sperimentale aperto ad artisti locali e internazionali, ma anche il ristorante, la biblioteca, i negozi occupano il piano terra.
La facciata nord dell’edificio, in mattoni, è scandita da lame verticali. Questi elementi offrono un controllo della luce e consentono l’apertura di nuove prospettive e possibilità di interazione tra il museo e l’esterno. Di notte, queste fessure creeranno un gioco di luci che sarà un elemento distintivo del nuovo quartiere, mettendo in dialogo il Musée cantonal des Beaux-Arts con l'edificio che ospita il Mudac e il Musée de l'Elysée.
Adesso, grazie all’allargamento della sua superficie espositiva, quasi triplicata, il nuovo museo cantonale è in grado di presentare contemporaneamente le oltre 10mila opere che compongono la collezione permanente, accanto alle mostre temporanee. Un posto di rilievo è riservato ai lavori di Pierre Soulages, Anselm Kiefer, Giuseppe Penone, Anish Kapoor donate dalla gallerista Alice Pauli, ai capolavori di Matisse, Rodin, Paul Klee, Giovanni Giacometti, Balthus.
Un ricco calendario di mostre
Ad “Atlas. Cartographie du don”, in corso al Musée cantonal des Beaux-Arts fino al 12 gennaio, seguirà, dal 14 febbraio al 25 maggio 2020, l’esposizione “À fleur de peau. Vienne 1900, de Klimt à Schiele et Kokoschka”, 150 lavori, tra dipinti, disegni, sculture e oggetti di arte applicata creati agli albori del XX secolo.
Le opere dell'artista russa Taus Makhacheva saranno al centro di una mostra in programma dal 13 marzo al 17 maggio 2020, mentre gli acquerelli di Giovanni Giacometti saranno il fil rouge del percorso in calendario dal 10 luglio all’11 ottobre 2020.
Il 2020 si concluderà con l’opera di Kiki Smith (“Hearing You with My Eyes”), una meditazione sul corpo, con una selezione di cento disegni, stampe, sculture e un video.
Il Musée de l'Elysée: il quartier generale della fotografia
Il futuro edificio del Musée de l'Elysée, che condividerà la sua sede con il Mudac e che inaugurerà nel 2021, mira a diventare un museo di riferimento nel campo della fotografia e dell'immagine, una delle istituzioni più importanti al mondo dedicate ai pionieri della fotografia.
La sua collezione raccoglie un milione di fototipi, oltre 20mila libri di fotografia, numerose raccolte fotografiche come quelle di Ella Maillart, Nicolas Bouvier, Marcel Imsand, Charles Chaplin, o René Burri.
Il Mudac: tempio delle arti applicate
Il Mudac (Musée de design et d’arts appliqués contemporains) sarà l'unico museo della Svizzera dedicato esclusivamente al design contemporaneo e alle arti applicate. Ha costruito la sua identità durante le circa 110 mostre presentate tra il 2000 e il 2017 e continuerà, una volta completata la sua nuova sede, la sua politica di apertura e scambi tra le diverse discipline. “Diversità”, “pluralità”, “domanda”, “contemporaneo” sono tre parole chiave che definiscono il Mudac. Le sue collezioni potranno finalmente beneficiare di spazi generosi offrendo una ricca selezione di opere della prestigiosa collezione di arte contemporanea in vetro, una delle più importanti in Europa.
Collezioni di gioielli contemporanei, ceramiche, design e stampe saranno presentate al pubblico nella mostra permanente. L'attuale edificio che lo ospita - una bella residenza del XVII secolo - ha mostrato tuttavia i suoi limiti dal punto di vista della logistica e del comfort dei visitatori, imponendo non pochi vincoli ai progetti espositivi. Il futuro del Mudac, all’interno di Plateforme 10, sarà quindi aperto, letteralmente e figurativamente, accessibile a tutti, ricettivo alle domande del mondo dell'arte.
Le aree espositive dedicate al design contemporaneo e alle arti applicate avranno a disposizione ampi spazi che potranno essere modificati e adattati alle esigenze e ai temi delle mostre. Una vetrata a sud delle sale espositive offrirà inoltre una vista suggestiva sul lago di Ginevra e sulle Alpi.
Il Musée cantonal des Beaux-Arts, il Mudac e il Musée de l'Elysée presentano le loro rispettive collezioni da un punto di vista innovativo. Questo progetto pionieristico, avviato attraverso il Fondo di sostegno al coinvolgimento di Migros, mira a sviluppare nuove soluzioni di digitalizzazione e presentazione interattiva. Per la prima fase, i tre musei metteranno a disposizione del pubblico le opere delle rispettive collezioni digitalizzate in 5D.
Gli highlights della collezione, come la Natura morta con coltello nero di Matisse, si potranno pertanto ammirare come se il visitatore si trovasse fisicamente all’interno dell’edificio.
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