Fino al 29 luglio al Museo Leopold
A Vienna “Wow!”: la collezione da urlo di Heidi Horten

© Leopold Museum, Wien | Foto: Lisa Rastl |
Wow! The Heidi Horten Collection. Veduta della mostra
Francesca Grego
27/03/2018
Mondo - Il nome di Heidi Horten richiama alla mente yacht, diamanti e una catena di grandi magazzini – la Horten AG, quarta in Germania per volume d’affari e diffusione sul territorio. Ma è a Vienna che per la prima volta la vedova ed erede dell’imprenditore miliardario Helmut Horten svela al pubblico i suoi veri gioielli.
Fino al 29 luglio al Museo Leopold sarà in mostra una collezione privata strabiliante: opere di Marc Chagall, Henri Matisse, Paul Klee, Gustav Klimt, Pablo Picasso, Joan Mirò, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Francis Bacon, Jean-Michel Basquiat, Damien Hirst splendono nelle luminose sale dell’ultimo piano, alcune decine di metri più su della meravigliosa raccolta di dipinti e disegni di Egon Schiele che rappresenta il tesoro del museo.
Desiderosa di proseguire il percorso intrapreso dal marito, appassionato cultore dell’Espressionismo tedesco, dagli anni Novanta la Horten setaccia le aste di tutto il mondo alla ricerca di pezzi adatti alla propria collezione. Il suo approccio è da sempre molto personale, incurante di mode e trend di mercato, inizialmente dettato dalla necessità – si fa per dire – di arredare il proprio appartamento. In un secondo momento, sono state spesso le relazioni tra le stesse opere a tracciare la rotta: per esempio, è evidente il legame tra il monumentale Forest Scene di Roy Lichtenstein e i cavalli di Franz Marc in Rote Rehe I, suo diretto modello.
Il risultato? Più di 500 pezzi –dipinti, grafiche, sculture - di altissimo livello, che coprono quasi due secoli di storia dell’arte europea e statunitense, senza disdegnare incursioni nell’immaginario visivo giapponese.
Wow! The Heidi Horten Collection, primo incontro con il pubblico di tanto ben di Dio, è una selezione di 170 lavori, per lo più tele, con cospicui nuclei espressionisti (Ernst Ludwig Kirchner, Emil Nolde, Edvard Munch, Franz Marc, August Macke, Lyonel Feininger), e di Pop Art americana (Warhol, Rauschenberg, Lichtenstein). Ma, dall’Impressionismo ai nostri giorni, ce n’è davvero per tutti i gusti, a partire dal celeberrimo Les Amoureux di Chagall, amatissimo dalla proprietaria, alla Valerie Neuzil di Schiele e ai paesaggi di Klimt, dalle composizioni bicolori di Mark Rothko alle spugne blu di Yves Klein e ai quadri capovolti di Georg Baselitz, fino alle sculture di Niki de Saint Phalle, ai ritratti di Lucien Freud o ai graffiti di Basquiat. Non mancano nemmeno grandi nomi dell’arte italiana, come Michelangelo Pistoletto, rappresentato da uno dei suoi quadri specchianti, e Lucio Fontana, con gli iconici tagli di Concetto Spaziale, Attese del 1959.
Fino al 29 luglio al Museo Leopold sarà in mostra una collezione privata strabiliante: opere di Marc Chagall, Henri Matisse, Paul Klee, Gustav Klimt, Pablo Picasso, Joan Mirò, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Francis Bacon, Jean-Michel Basquiat, Damien Hirst splendono nelle luminose sale dell’ultimo piano, alcune decine di metri più su della meravigliosa raccolta di dipinti e disegni di Egon Schiele che rappresenta il tesoro del museo.
Desiderosa di proseguire il percorso intrapreso dal marito, appassionato cultore dell’Espressionismo tedesco, dagli anni Novanta la Horten setaccia le aste di tutto il mondo alla ricerca di pezzi adatti alla propria collezione. Il suo approccio è da sempre molto personale, incurante di mode e trend di mercato, inizialmente dettato dalla necessità – si fa per dire – di arredare il proprio appartamento. In un secondo momento, sono state spesso le relazioni tra le stesse opere a tracciare la rotta: per esempio, è evidente il legame tra il monumentale Forest Scene di Roy Lichtenstein e i cavalli di Franz Marc in Rote Rehe I, suo diretto modello.
Il risultato? Più di 500 pezzi –dipinti, grafiche, sculture - di altissimo livello, che coprono quasi due secoli di storia dell’arte europea e statunitense, senza disdegnare incursioni nell’immaginario visivo giapponese.
Wow! The Heidi Horten Collection, primo incontro con il pubblico di tanto ben di Dio, è una selezione di 170 lavori, per lo più tele, con cospicui nuclei espressionisti (Ernst Ludwig Kirchner, Emil Nolde, Edvard Munch, Franz Marc, August Macke, Lyonel Feininger), e di Pop Art americana (Warhol, Rauschenberg, Lichtenstein). Ma, dall’Impressionismo ai nostri giorni, ce n’è davvero per tutti i gusti, a partire dal celeberrimo Les Amoureux di Chagall, amatissimo dalla proprietaria, alla Valerie Neuzil di Schiele e ai paesaggi di Klimt, dalle composizioni bicolori di Mark Rothko alle spugne blu di Yves Klein e ai quadri capovolti di Georg Baselitz, fino alle sculture di Niki de Saint Phalle, ai ritratti di Lucien Freud o ai graffiti di Basquiat. Non mancano nemmeno grandi nomi dell’arte italiana, come Michelangelo Pistoletto, rappresentato da uno dei suoi quadri specchianti, e Lucio Fontana, con gli iconici tagli di Concetto Spaziale, Attese del 1959.
pop art
·
vienna
·
espressionismo
·
warhol
·
picasso
·
collezionismo
·
basquiat
·
chagall
·
klee
·
matisse
·
klimt
·
miró
·
pistoletto
·
schiele
·
museo leopold
·
heidi horten
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Dal 6 settembre al 25 gennaio al Museo Storico Nazionale della Fanteria dell’Esercito Italiano
Il Diario di Noa Noa e altre avventure: a Roma arriva Gauguin
-
Mondo | L'Austria omaggia le donne nell’arte
La carica delle artiste. Tra Vienna e Linz quattro mostre da non perdere, da Michaelina Wautier a Marina Abramović
-
Pavia | A settembre la grande mostra al Castello Visconteo
Pavia 1525, storie d’arti e di battaglia dalla perla del Rinascimento lombardo
-
Cremona | Dal 18 ottobre all’11 gennaio al Museo Civico di Crema e del Cremasco
"Ver Sacrum" e la grafica della Secessione viennese. In arrivo a Crema le illustrazioni dei grandi maestri, da Klimt a Mucha
-
Dal 25 al 31 agosto sul piccolo schermo
La settimana dell'arte in tv, dai grandi musei d'Italia a Vermeer
-
Roma | Al Museo Storico della Fanteria dal 6 settembre al 26 gennaio
Il diario di Noa Noa e altre avventure. L’universo di Gauguin si racconta a Roma