Dal 10 marzo al Museo Comunale d’Arte Moderna del comune svizzero
Ad Ascona i maestri dalla Fondazione Werner Coninx di Zurigo, da Kandinsky a Klee
Marianne Werefkin, La miniera, 1926, Tempera su carta incollata su cartone, 73 x 55 cm, Fondazione Marianne Werefkin, Museo Comunale d’Arte Moderna, Ascona
Samantha De Martin
21/02/2024
Mondo - Nel 2014 la Fondazione Werner Coninx di Zurigo, tra le più importanti e corpose in Svizzera, decise di depositare in prestito permanente 189 opere della sua collezione in alcuni musei elvetici, al fine di renderle fruibili a un pubblico ampio attraverso esposizioni e pubblicazioni.
La prima di questa serie di mostre avrà luogo dal 10 marzo al 2 giugno presso il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona, comune svizzero del Canton Ticino, sul Lago Maggiore.
Intitolato Kandinsky, Klee, Marc, Münter… e altri. Espressionisti dalla Fondazione Werner Coninx, il percorso si concentrerà sulla ricerca di quattordici maestri, tutti appartenenti all’espressionismo lirico di Monaco di Baviera. Tra questi spiccano i fondatori della Neue Künstlervereinigung München (Nuova Associazione degli Artisti di Monaco) e del Blaue Reiter (Cavaliere azzurro), da Wassily Kandinsky a Gabriele Münter, da Marianne Werefkin a Paul Klee, Heinrich Campendonk, Louis René Moilliet e Richard Seewald o gli esponenti prossimi ai loro esiti, Adolf Hölzel, Conrad Felixmüller, Robert Genin, Andreas Jawlensky e Ignaz Epper.
Paul Klee, Come una sfinge,1919, Acquerello su garza Schirtimg gessetto, 20 × 19.5 cm, Fondazione Richard e Uli Seewald, Ascona
A inaugurare questo viaggio che abbraccerà 82 opere, tra dipinti e grafiche, sarà Marianne Werefkin, figura chiave per la fondazione della Neue Künstlervereinigung München. La sua opera Autunno – Scuola del 1907 presenta già quegli elementi espressivi di “soggettivazione” della realtà, tipici della cifra stilistica di Paul Gauguin, dei Nabis e dei Fauves, con i quali Werefkin si è confrontata a partire dal suo viaggio in Francia nel 1903. Tra il 1908 e il 1909, durante le estati di studio a Murnau, nelle Prealpi bavaresi, periodo, definito dalla critica come la “culla dell’astrazione”, Kandinsky compie un’evoluzione nell’utilizzo dei colori in senso sempre più espressivo e simbolico, come emerge dalla xilografia Arciere del 1908-1909, proveniente dal Kunst Museum Winterthur. Qui ritornano gli echi delle cupole dell’amata Mosca e il tema del cavaliere. Ad affiancare le xilografie di Kandinsky saranno le opere di Gabriele Münter, Mazzo di fiori estivo, Lana del 1908 e Bambini in attesa del 1910, che documentano uno stile sempre più astratto.
Nelle xilografie in bianco e in nero a soggetto animale di Franz Marc, realizzate tra il 1912 e il 1913 su carta o carta giapponese per la serie della Tierlegende, l’amore nutrito fin da giovane per la natura e le sue creature, dà vita a un lungo percorso di analisi e di immedesimazione nelle forme e negli atteggiamenti dei suoi animali.
Wassily Kandinsky, Arciere, 1908-1909, Xilografia a colori su carta, 15.3 x 16.5 cm, Kunst Museum Winterthur, Legato Elsa Immer, 1975
La mostra cederà la parola all’artista renano August Macke, presente con il dipinto Addormentata sul divano che ritrae Elisabeth Gerhardt, moglie, nonché modella e musa dell’artista. Invitato dall’amico fraterno Franz Marc a fare parte della Neue Künstlervereinigung di Monaco, Macke non riuscì ad apprezzare fin da subito le idee e l’arte di Kandinsky, considerate troppo “spirituali” per uno come lui, poco incline alla lettura metafisica e spirituale dell’arte. Formatosi alla maniera dell’impressionismo e del postimpressionismo francesi, dal 1912 il suo stile attraversa un periodo fauve, per poi abbracciare solo per un breve lasso di tempo l’estetica del Blaue Reiter.
Dal 1912, l’incontro di Macke con Robert Delaunay a Parigi sarà una sorta di rivelazione. Il cubismo orfico del francese influenzerà, infatti, da quel momento in poi, la sua produzione accanto alla simultaneità dei futuristi italiani, come si evince dalle sue famose Vetrine e nei disegni più astratti, come in Iole nel porto del 1912/1913, o la matita Elisabeth (1912), legata a Teste futuriste (Elisabeth) del 1913 della Kunsthalle di Brema. Scene di vita urbana emergono da opere come la matita Uomo che legge e cani del 1911, lo studio a matita Dirigibile-caffè, del 1912, il carboncino Scena di strada del 1913.
Sempre di Macke si potranno ammirare le Forme astratte IV del 1913, anno in cui sceglie di trasferirsi sul lago di Thun in Svizzera, a Hilterfingen, dove ospita gli amici Paul Klee e Louis Moilliet, con i quali partirà la primavera seguente per il famoso viaggio in Tunisia. Qui i tre approfondiranno la tecnica dell’acquarello; Macke riportando a olio i disegni ad acquarello come in Paesaggio roccioso della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten, Moilliet trasformando le suggestioni orfiche derivate da Delaunay, nei colori terrosi d’Africa, come attestano i suoi delicati acquarelli.
Andreas Jawlensky, Paesaggio ticinese, 1957, Matita colorata su carta, 34.3 x 24.6 cm, Collezione Werner Coninx, prestito permanente presso il Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona, © 2024, ProLitteris, Zurich
L’arte astratta di Kandinsky è documentata in mostra dal dipinto a olio Composizione di triangoli (1930) della collezione Coninx, dove ritornano le forme geometriche primarie come i triangoli, tipiche del periodo d’insegnamento di Kandinsky al Bauhaus (1922-1933). Le due xilografie, in bianco e nero e a colori del Kunst Museum Winterthur, testimoniano il progressivo passaggio da un’astrazione di tipo geometrico all’inserzione di forme biomorfiche e a una maggior libertà nell’uso di una linea libera e calligrafica, caratteristico del periodo parigino dell’artista. Esposto accanto ai fedeli amici di una vita, Moilliet, Macke e Kandinsky, Paul Klee è presente con La casa rossa del 1913, donata da Werefkin al Comune di Ascona in occasione della fondazione del Museo Comunale nel 1922. In questo dipinto dal disegno grafico infantile, dai colori tenui e dalle linee sintetiche e vibranti, emerge una sapiente conoscenza delle teorie dei colori complementari e in contrasto.
Nei due disegni Testa (uomo con barba) del 1925 e Pattinatore (1927) della collezione Coninx, le figure appaiono delineate in maniera sintetica. L’artista affida a pochi tratti (linee verticali e orizzontali, linee a zig-zag, cerchi, simboli) il compito di dare vita a una composizione ironica ma che, a un secondo sguardo, suscita un senso di turbamento. La mostra darà poi spazio alle opere grafiche di Heinrich Campendonk, Conrad Felixmüller e Richard Seewald, abili nell’antica tecnica della xilografia dal taglio netto molto espressivo, oltre che negli esempi in bianco e nero e in quelli acquarellati.
Wassily Kandinsky, Composizione di triangoli, 1930, Gouache su carta incollata su cartoncino, 32.6 x 51.1 cm, Collezione Werner Coninx, prestito permanente presso il Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona
Appartenenti alla cosiddetta seconda generazione degli espressionisti tedeschi, in cui i temi a carattere etico, sociale e politico conseguenti alla fine della prima guerra mondiale diventano centrali nelle loro opere, tra il 1915 e la fine del 1920, Campendonk e Felixmüller denunciano discriminazioni e drammi sociali non tralasciando di esaltare i valori rassicuranti della famiglia. Richard Seewald è un maestro delle arti grafiche: fino al termine degli anni Venti produce un gran numero di opere utilizzando tutte le tecniche grafiche, destinate all’illustrazione di libri propri e di vari autori. Nella collezione della Fondazione Werner Coninx sono conservate Sodoma e Gomorra (1914) e Il Paradiso (1915), parte della serie delle 10 xilografie sulla Bibbia pubblicate nel 1916 in 250 esemplari colorati a mano.
Chiuderanno la mostra le opere dello svizzero Ignaz Epper e dei russi Andreas Jawlensky e Robert Genin, che hanno animato l’ambiente culturale di Ascona tra le due guerre mondiali.
La prima di questa serie di mostre avrà luogo dal 10 marzo al 2 giugno presso il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona, comune svizzero del Canton Ticino, sul Lago Maggiore.
Intitolato Kandinsky, Klee, Marc, Münter… e altri. Espressionisti dalla Fondazione Werner Coninx, il percorso si concentrerà sulla ricerca di quattordici maestri, tutti appartenenti all’espressionismo lirico di Monaco di Baviera. Tra questi spiccano i fondatori della Neue Künstlervereinigung München (Nuova Associazione degli Artisti di Monaco) e del Blaue Reiter (Cavaliere azzurro), da Wassily Kandinsky a Gabriele Münter, da Marianne Werefkin a Paul Klee, Heinrich Campendonk, Louis René Moilliet e Richard Seewald o gli esponenti prossimi ai loro esiti, Adolf Hölzel, Conrad Felixmüller, Robert Genin, Andreas Jawlensky e Ignaz Epper.
Paul Klee, Come una sfinge,1919, Acquerello su garza Schirtimg gessetto, 20 × 19.5 cm, Fondazione Richard e Uli Seewald, Ascona
A inaugurare questo viaggio che abbraccerà 82 opere, tra dipinti e grafiche, sarà Marianne Werefkin, figura chiave per la fondazione della Neue Künstlervereinigung München. La sua opera Autunno – Scuola del 1907 presenta già quegli elementi espressivi di “soggettivazione” della realtà, tipici della cifra stilistica di Paul Gauguin, dei Nabis e dei Fauves, con i quali Werefkin si è confrontata a partire dal suo viaggio in Francia nel 1903. Tra il 1908 e il 1909, durante le estati di studio a Murnau, nelle Prealpi bavaresi, periodo, definito dalla critica come la “culla dell’astrazione”, Kandinsky compie un’evoluzione nell’utilizzo dei colori in senso sempre più espressivo e simbolico, come emerge dalla xilografia Arciere del 1908-1909, proveniente dal Kunst Museum Winterthur. Qui ritornano gli echi delle cupole dell’amata Mosca e il tema del cavaliere. Ad affiancare le xilografie di Kandinsky saranno le opere di Gabriele Münter, Mazzo di fiori estivo, Lana del 1908 e Bambini in attesa del 1910, che documentano uno stile sempre più astratto.
Nelle xilografie in bianco e in nero a soggetto animale di Franz Marc, realizzate tra il 1912 e il 1913 su carta o carta giapponese per la serie della Tierlegende, l’amore nutrito fin da giovane per la natura e le sue creature, dà vita a un lungo percorso di analisi e di immedesimazione nelle forme e negli atteggiamenti dei suoi animali.
Wassily Kandinsky, Arciere, 1908-1909, Xilografia a colori su carta, 15.3 x 16.5 cm, Kunst Museum Winterthur, Legato Elsa Immer, 1975
La mostra cederà la parola all’artista renano August Macke, presente con il dipinto Addormentata sul divano che ritrae Elisabeth Gerhardt, moglie, nonché modella e musa dell’artista. Invitato dall’amico fraterno Franz Marc a fare parte della Neue Künstlervereinigung di Monaco, Macke non riuscì ad apprezzare fin da subito le idee e l’arte di Kandinsky, considerate troppo “spirituali” per uno come lui, poco incline alla lettura metafisica e spirituale dell’arte. Formatosi alla maniera dell’impressionismo e del postimpressionismo francesi, dal 1912 il suo stile attraversa un periodo fauve, per poi abbracciare solo per un breve lasso di tempo l’estetica del Blaue Reiter.
Dal 1912, l’incontro di Macke con Robert Delaunay a Parigi sarà una sorta di rivelazione. Il cubismo orfico del francese influenzerà, infatti, da quel momento in poi, la sua produzione accanto alla simultaneità dei futuristi italiani, come si evince dalle sue famose Vetrine e nei disegni più astratti, come in Iole nel porto del 1912/1913, o la matita Elisabeth (1912), legata a Teste futuriste (Elisabeth) del 1913 della Kunsthalle di Brema. Scene di vita urbana emergono da opere come la matita Uomo che legge e cani del 1911, lo studio a matita Dirigibile-caffè, del 1912, il carboncino Scena di strada del 1913.
Sempre di Macke si potranno ammirare le Forme astratte IV del 1913, anno in cui sceglie di trasferirsi sul lago di Thun in Svizzera, a Hilterfingen, dove ospita gli amici Paul Klee e Louis Moilliet, con i quali partirà la primavera seguente per il famoso viaggio in Tunisia. Qui i tre approfondiranno la tecnica dell’acquarello; Macke riportando a olio i disegni ad acquarello come in Paesaggio roccioso della Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten, Moilliet trasformando le suggestioni orfiche derivate da Delaunay, nei colori terrosi d’Africa, come attestano i suoi delicati acquarelli.
Andreas Jawlensky, Paesaggio ticinese, 1957, Matita colorata su carta, 34.3 x 24.6 cm, Collezione Werner Coninx, prestito permanente presso il Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona, © 2024, ProLitteris, Zurich
L’arte astratta di Kandinsky è documentata in mostra dal dipinto a olio Composizione di triangoli (1930) della collezione Coninx, dove ritornano le forme geometriche primarie come i triangoli, tipiche del periodo d’insegnamento di Kandinsky al Bauhaus (1922-1933). Le due xilografie, in bianco e nero e a colori del Kunst Museum Winterthur, testimoniano il progressivo passaggio da un’astrazione di tipo geometrico all’inserzione di forme biomorfiche e a una maggior libertà nell’uso di una linea libera e calligrafica, caratteristico del periodo parigino dell’artista. Esposto accanto ai fedeli amici di una vita, Moilliet, Macke e Kandinsky, Paul Klee è presente con La casa rossa del 1913, donata da Werefkin al Comune di Ascona in occasione della fondazione del Museo Comunale nel 1922. In questo dipinto dal disegno grafico infantile, dai colori tenui e dalle linee sintetiche e vibranti, emerge una sapiente conoscenza delle teorie dei colori complementari e in contrasto.
Nei due disegni Testa (uomo con barba) del 1925 e Pattinatore (1927) della collezione Coninx, le figure appaiono delineate in maniera sintetica. L’artista affida a pochi tratti (linee verticali e orizzontali, linee a zig-zag, cerchi, simboli) il compito di dare vita a una composizione ironica ma che, a un secondo sguardo, suscita un senso di turbamento. La mostra darà poi spazio alle opere grafiche di Heinrich Campendonk, Conrad Felixmüller e Richard Seewald, abili nell’antica tecnica della xilografia dal taglio netto molto espressivo, oltre che negli esempi in bianco e nero e in quelli acquarellati.
Wassily Kandinsky, Composizione di triangoli, 1930, Gouache su carta incollata su cartoncino, 32.6 x 51.1 cm, Collezione Werner Coninx, prestito permanente presso il Museo Comunale d’Arte Moderna Ascona
Appartenenti alla cosiddetta seconda generazione degli espressionisti tedeschi, in cui i temi a carattere etico, sociale e politico conseguenti alla fine della prima guerra mondiale diventano centrali nelle loro opere, tra il 1915 e la fine del 1920, Campendonk e Felixmüller denunciano discriminazioni e drammi sociali non tralasciando di esaltare i valori rassicuranti della famiglia. Richard Seewald è un maestro delle arti grafiche: fino al termine degli anni Venti produce un gran numero di opere utilizzando tutte le tecniche grafiche, destinate all’illustrazione di libri propri e di vari autori. Nella collezione della Fondazione Werner Coninx sono conservate Sodoma e Gomorra (1914) e Il Paradiso (1915), parte della serie delle 10 xilografie sulla Bibbia pubblicate nel 1916 in 250 esemplari colorati a mano.
Chiuderanno la mostra le opere dello svizzero Ignaz Epper e dei russi Andreas Jawlensky e Robert Genin, che hanno animato l’ambiente culturale di Ascona tra le due guerre mondiali.
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