Dal 16 agosto al 1° dicembre al Kunstmuseum
Chaïm Soutine, artista controcorrente, si racconta a Berna
Chaïm Soutine, Il cuoco di Cagnes, 1924 circa, Olio su tela, 51 x 61 cm, Berna, Kunstmuseum, Lascito di Georges F. Keller 1981 | Foto: © Kunstmuseum Bern
Samantha De Martin
28/05/2024
Mondo - Amedeo Modigliani lo aveva rappresentato in un suo ritratto realizzato dopo il loro primo incontro e che avrebbe aperto la strada a una solida amicizia. Modì e Chaïm Soutine si conobbero dopo che il pittore russo naturalizzato francese lavorò agli scavi delle trincee soffrendo a lungo la solitudine. Modigliani, più vecchio di dieci anni, ebbe modo di osservare fin da subito come i trascorsi di Soutine lo avessero reso un uomo cupo, quasi selvatico.
Con i suoi paesaggi intrisi di emozioni angosciose e di vibranti scatti lirici, le carcasse di animali utilizzate come modelli ispiratori dei suoi pennelli, gli umili al centro della scena, i paggi, i cuochi, le cameriere adottati come modelli dei suoi dipinti dai colori vivaci, Chaïm Soutine portò sulla tela l’esistenziale, il vulnerabile, testimoniando in modo impressionante un'esistenza precaria e ai margini della società.
Il furore cromatico di questo tormentato esponente della ribellione espressionista, genio onnivoro che fagocitava il mondo restituendo opere che contenevano il demone della miseria e della privazione, sarà al centro di una grande mostra in programma dal 16 agosto al 1° dicembre al Kunstmuseum di Berna.
Chaïm Soutine, Natura morta con aringhe, 1916, Olio su tela, 68.9 x 86 cm, Galerie Larock-Granoff, Paris | Foto: © Galerie Larock-Granoff, Paris
Chaïm Soutine. Controcorrente è il titolo del percorso a cura di Anne-Christine Strobel, organizzato in collaborazione con la Kunstsammlung Nordrhein- Westfalen di Düsseldorf e il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebæk, in Danimarca.
La mostra abbraccerà una sessantina di opere che coprono l’intero arco della carriera dell’artista, concentrandosi sui primi dieci anni. Tra queste, sei appartengono alla collezione del Kunstmuseum (proveniente dall'eredità di Georges F. Keller), anche se non mancano prestiti internazionali da istituzioni come il Musée d’Orsay e l’Orangerie e il Centre Pompidou di Parigi, la Tate di Londra, il Museo of Modern Art di New York e la National Gallery of Art di Washington.
Il percorso abbraccia tutti generi caratteristici di Soutine: ritratti, paesaggi, nature morte. Il pubblico sarà travolto da impetuose esplosioni di colore che racchiudono, al tempo stesso, una drammatica vulnerabilità, dichiarazioni d'amore alla vita e agli ultimi. I ritratti empatici e crudi di Soutine, che immortalano persone semplici, ma anche paesaggi energici e colorati, misteriose nature morte con gli animali macellati, contengono gli echi di una generazione segnata da una guerra spietata.
Cresciuto in una famiglia ebrea ortodossa in una piccola città nei pressi di Minsk, nell'attuale Bielorussia, nel 1913, all'età di 20 anni, Soutine si reca a Parigi, che diventerà presto la sua seconda casa. Resta un outsider per tutta la vita, all'inizio con una scarsa padronanza della lingua.
Mentre molti dei suoi contemporanei si dedicavano all’astrazione, Soutine accoglieva nel suo universo una pittura figurativa estremamente vivida ed espressiva. Le sue opere sono segnate da un tratto potente e inquieto che dona ai suoi dipinti un'ineguagliabile forza. Dal 1930 alla morte, sempre inquieto e tormentato nonostante il successo ormai ottenuto, mostra raramente i suoi lavori cercando di approfondire la ricerca esistenziale e formale con risultati anche drammatici. Ossessionato dalla forma e dal colore, spesso depresso ed insoddisfatto, Soutine distrugge molte sue opere nei periodi di crisi psicologica.
Chaïm Soutine, La vecchia ragazza, 1920 circa, Olio su tela, 54 x 71.5 cm MAH Musée d'art et d'histoire, Ville de Genève. Deposit of the Fondation Jean-Louis Prevost, Genève, 1986 | Foto: © Alamy Stock / Peter Horree
Al Kunstmuseum il visitatore sarà coinvolto in un viaggio di scoperta. Nonostante Soutine sia considerato uno dei più autorevoli artisti moderni, presente in molte importanti collezioni museali, il suo lavoro resta meno noto rispetto a quello dell'amico e collega Amedeo Modigliani o a quello di Marc Chagall. La sua influenza sulla pittura dopo il 1945 resta evidente tra i rappresentanti dell'Espressionismo astratto, il gruppo CoBrA e la School of London, che scelse Soutine come modello ispiratore. Willem de Kooning, Jackson Pollock e soprattutto Francis Bacon furono i suoi ammiratori più noti. Ma Soutine piacque anche ad artisti contemporanei come Dana Schutz, Leidy Churchman, Amy Sillman, Emma Talbot, Thomas Hirschhorn, Chantal Joffe e Imran Qureshi che considerano il pittore una figura chiave nella loro arte. In un documentario prodotto appositamente per la mostra questi sette personaggi offrono una testimoinianza del fascino esercitato su di loro da Soutine.
Attraverso la grande retrospettiva Chaïm Soutine. Controcorrente, il Il Kunstmuseum di Berna si pone l'obiettivo di far conoscere e rendere accessibile al grande pubblico questo straordinario pittore.
Chaïm Soutine, Il grande chierichetto, 1925, Olio su tela, 55.9 x 100 cm, Parigi, Centre Pompidou, Museo Nazionale d'Arte Moderna – Centro per la Creazione Industriale | Foto: © bpk / CNAC-MNAM / Bertrand Prévost
Con i suoi paesaggi intrisi di emozioni angosciose e di vibranti scatti lirici, le carcasse di animali utilizzate come modelli ispiratori dei suoi pennelli, gli umili al centro della scena, i paggi, i cuochi, le cameriere adottati come modelli dei suoi dipinti dai colori vivaci, Chaïm Soutine portò sulla tela l’esistenziale, il vulnerabile, testimoniando in modo impressionante un'esistenza precaria e ai margini della società.
Il furore cromatico di questo tormentato esponente della ribellione espressionista, genio onnivoro che fagocitava il mondo restituendo opere che contenevano il demone della miseria e della privazione, sarà al centro di una grande mostra in programma dal 16 agosto al 1° dicembre al Kunstmuseum di Berna.
Chaïm Soutine, Natura morta con aringhe, 1916, Olio su tela, 68.9 x 86 cm, Galerie Larock-Granoff, Paris | Foto: © Galerie Larock-Granoff, Paris
Chaïm Soutine. Controcorrente è il titolo del percorso a cura di Anne-Christine Strobel, organizzato in collaborazione con la Kunstsammlung Nordrhein- Westfalen di Düsseldorf e il Louisiana Museum of Modern Art di Humlebæk, in Danimarca.
La mostra abbraccerà una sessantina di opere che coprono l’intero arco della carriera dell’artista, concentrandosi sui primi dieci anni. Tra queste, sei appartengono alla collezione del Kunstmuseum (proveniente dall'eredità di Georges F. Keller), anche se non mancano prestiti internazionali da istituzioni come il Musée d’Orsay e l’Orangerie e il Centre Pompidou di Parigi, la Tate di Londra, il Museo of Modern Art di New York e la National Gallery of Art di Washington.
Il percorso abbraccia tutti generi caratteristici di Soutine: ritratti, paesaggi, nature morte. Il pubblico sarà travolto da impetuose esplosioni di colore che racchiudono, al tempo stesso, una drammatica vulnerabilità, dichiarazioni d'amore alla vita e agli ultimi. I ritratti empatici e crudi di Soutine, che immortalano persone semplici, ma anche paesaggi energici e colorati, misteriose nature morte con gli animali macellati, contengono gli echi di una generazione segnata da una guerra spietata.
Cresciuto in una famiglia ebrea ortodossa in una piccola città nei pressi di Minsk, nell'attuale Bielorussia, nel 1913, all'età di 20 anni, Soutine si reca a Parigi, che diventerà presto la sua seconda casa. Resta un outsider per tutta la vita, all'inizio con una scarsa padronanza della lingua.
Mentre molti dei suoi contemporanei si dedicavano all’astrazione, Soutine accoglieva nel suo universo una pittura figurativa estremamente vivida ed espressiva. Le sue opere sono segnate da un tratto potente e inquieto che dona ai suoi dipinti un'ineguagliabile forza. Dal 1930 alla morte, sempre inquieto e tormentato nonostante il successo ormai ottenuto, mostra raramente i suoi lavori cercando di approfondire la ricerca esistenziale e formale con risultati anche drammatici. Ossessionato dalla forma e dal colore, spesso depresso ed insoddisfatto, Soutine distrugge molte sue opere nei periodi di crisi psicologica.
Chaïm Soutine, La vecchia ragazza, 1920 circa, Olio su tela, 54 x 71.5 cm MAH Musée d'art et d'histoire, Ville de Genève. Deposit of the Fondation Jean-Louis Prevost, Genève, 1986 | Foto: © Alamy Stock / Peter Horree
Al Kunstmuseum il visitatore sarà coinvolto in un viaggio di scoperta. Nonostante Soutine sia considerato uno dei più autorevoli artisti moderni, presente in molte importanti collezioni museali, il suo lavoro resta meno noto rispetto a quello dell'amico e collega Amedeo Modigliani o a quello di Marc Chagall. La sua influenza sulla pittura dopo il 1945 resta evidente tra i rappresentanti dell'Espressionismo astratto, il gruppo CoBrA e la School of London, che scelse Soutine come modello ispiratore. Willem de Kooning, Jackson Pollock e soprattutto Francis Bacon furono i suoi ammiratori più noti. Ma Soutine piacque anche ad artisti contemporanei come Dana Schutz, Leidy Churchman, Amy Sillman, Emma Talbot, Thomas Hirschhorn, Chantal Joffe e Imran Qureshi che considerano il pittore una figura chiave nella loro arte. In un documentario prodotto appositamente per la mostra questi sette personaggi offrono una testimoinianza del fascino esercitato su di loro da Soutine.
Attraverso la grande retrospettiva Chaïm Soutine. Controcorrente, il Il Kunstmuseum di Berna si pone l'obiettivo di far conoscere e rendere accessibile al grande pubblico questo straordinario pittore.
Chaïm Soutine, Il grande chierichetto, 1925, Olio su tela, 55.9 x 100 cm, Parigi, Centre Pompidou, Museo Nazionale d'Arte Moderna – Centro per la Creazione Industriale | Foto: © bpk / CNAC-MNAM / Bertrand Prévost
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