Fino al 14 giugno al Kimbell Art Museum di Fort Worth
Da Artemisia a Caravaggio, i capolavori del Museo e Real Bosco di Capodimonte volano in Texas
Caravaggio (Michelangelo Merisi), Flagellazione di Cristo, 1607, Olio su tela, 286 x 213 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte, Proveniente dalla Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli, Proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni
Samantha De Martin
12/03/2020
Mondo - Anima e sangue, mito e bellezza, martirio e passione attraversano l’Oceano per raggiungere, da Napoli, gli States.
Mentre Donald Trump, per far fronte all’emergenza coronavirus, chiude le frontiere americane ai viaggiatori in arrivo dall’Unione Europea, l’Italia “ferita” omaggia il Texas di alcuni dei suoi migliori gioielli.
Arrivano dal Museo e Real Bosco di Capodimonte le 40 opere esposte al Kimbell Art Museum di Fort Worth, in Texas, in occasione della mostra Flesh and Blood. Italian Masterpieces from the Capodimonte Museum, in corso fino al prossimo 14 giugno.

Parmigianino, Antea, 1535-1537, Olio su tela, 135 x 88 cm, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte
Gli appassionati di arte potranno ammirare, oltreoceano, i più rappresentativi capolavori del Rinascimento e del Barocco italiano. Il percorso espositivo è un avvincente viaggio attraverso le principali conquiste artistiche della pittura rinascimentale e barocca italiana, dal martirio cristiano alla mitologia, tra intimità e devozione privata.
Da Tiziano a Raffaello, da Annibale Carracci ad Artemisia Gentileschi - presente con Giuditta che decapita Oloferne - e ancora Jusepe Ribera e Luca Giordano, la mostra si presenta come potente un trionfo di stili e sentimenti diversi con scene ora commoventi ora stravaganti, ora violente, ora seducenti.
Accanto al famoso ritratto di Antea del Parmigianino e all'incantevole Danaë dipinta da Tiziano per il nipote del papa, il cardinale Alessandro Farnese, si potrà ammirare in mostra La Pietà di Annibale Carracci e l'Atalanta e Ippomene di Guido Reni oltre al Sileno Ebbro di Ribera e alla Vergine del Purgatorio di Giovanni Battista Caracciolo.

Guido Reni, Atalanta e Ippomene, 1620-1625, Olio su tela, 192 x 264 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Tra i prestiti eccezionali arrivati dal museo napoletano, la Flagellazione di Cristo di Caravaggio, opera che con la potenza dei suoi colori mostra la forte influenza dell'artista sul tenebrismo napoletano di artisti come Gentileschi o Massimo Stanzione. Realizzato tra il 1607 ed il 1608 e conservato nella sala 78 del Museo nazionale di Capodimonte, il dipinto, secondo il resoconto di Giovanni Pietro Bellori, fu commissionato per adornare la cappella della famiglia de Franchis nella Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli. La Flagellazione di Cristo è la tela di formato più grande e monumentale delle opere eseguite dal pittore alla fine del suo soggiorno nella napoletano.
Le possenti figure di Cristo e dei suoi aguzzini, immortalate come in un’istantanea fotografica, preparano il martirio con gesti essenziali, avanzando dall’oscurità quasi totale dello sfondo, in cui si intravede la colonna a cui Gesù è stato legato. Una luce investe i personaggi, indaga i dettagli naturalistici e contribuisce alla resa del dramma, di cui viene sottolineato principalmente l’aspetto umano.
Lo sguardo dell'osservatore si posa quindi sulle misteriose nature morte di Giovan Battista Recco, Giovanni Battista Ruppolo e Andrea Belvedere, sui loro fiori che, ammiccando al tumultuoso arazzo storico di mecenati, pittori e dipinti tessuti nella Napoli del XVII secolo, sbocciano coraggiosamente.

Tiziano Vecellio, Danae, 1545-1546, Olio su tela, 172 x 120 cm, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte
Leggi anche:
• Caravaggio e Bernini per la prima volta insieme a Vienna
Mentre Donald Trump, per far fronte all’emergenza coronavirus, chiude le frontiere americane ai viaggiatori in arrivo dall’Unione Europea, l’Italia “ferita” omaggia il Texas di alcuni dei suoi migliori gioielli.
Arrivano dal Museo e Real Bosco di Capodimonte le 40 opere esposte al Kimbell Art Museum di Fort Worth, in Texas, in occasione della mostra Flesh and Blood. Italian Masterpieces from the Capodimonte Museum, in corso fino al prossimo 14 giugno.

Parmigianino, Antea, 1535-1537, Olio su tela, 135 x 88 cm, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte
Gli appassionati di arte potranno ammirare, oltreoceano, i più rappresentativi capolavori del Rinascimento e del Barocco italiano. Il percorso espositivo è un avvincente viaggio attraverso le principali conquiste artistiche della pittura rinascimentale e barocca italiana, dal martirio cristiano alla mitologia, tra intimità e devozione privata.
Da Tiziano a Raffaello, da Annibale Carracci ad Artemisia Gentileschi - presente con Giuditta che decapita Oloferne - e ancora Jusepe Ribera e Luca Giordano, la mostra si presenta come potente un trionfo di stili e sentimenti diversi con scene ora commoventi ora stravaganti, ora violente, ora seducenti.
Accanto al famoso ritratto di Antea del Parmigianino e all'incantevole Danaë dipinta da Tiziano per il nipote del papa, il cardinale Alessandro Farnese, si potrà ammirare in mostra La Pietà di Annibale Carracci e l'Atalanta e Ippomene di Guido Reni oltre al Sileno Ebbro di Ribera e alla Vergine del Purgatorio di Giovanni Battista Caracciolo.

Guido Reni, Atalanta e Ippomene, 1620-1625, Olio su tela, 192 x 264 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Tra i prestiti eccezionali arrivati dal museo napoletano, la Flagellazione di Cristo di Caravaggio, opera che con la potenza dei suoi colori mostra la forte influenza dell'artista sul tenebrismo napoletano di artisti come Gentileschi o Massimo Stanzione. Realizzato tra il 1607 ed il 1608 e conservato nella sala 78 del Museo nazionale di Capodimonte, il dipinto, secondo il resoconto di Giovanni Pietro Bellori, fu commissionato per adornare la cappella della famiglia de Franchis nella Chiesa di San Domenico Maggiore a Napoli. La Flagellazione di Cristo è la tela di formato più grande e monumentale delle opere eseguite dal pittore alla fine del suo soggiorno nella napoletano.
Le possenti figure di Cristo e dei suoi aguzzini, immortalate come in un’istantanea fotografica, preparano il martirio con gesti essenziali, avanzando dall’oscurità quasi totale dello sfondo, in cui si intravede la colonna a cui Gesù è stato legato. Una luce investe i personaggi, indaga i dettagli naturalistici e contribuisce alla resa del dramma, di cui viene sottolineato principalmente l’aspetto umano.
Lo sguardo dell'osservatore si posa quindi sulle misteriose nature morte di Giovan Battista Recco, Giovanni Battista Ruppolo e Andrea Belvedere, sui loro fiori che, ammiccando al tumultuoso arazzo storico di mecenati, pittori e dipinti tessuti nella Napoli del XVII secolo, sbocciano coraggiosamente.

Tiziano Vecellio, Danae, 1545-1546, Olio su tela, 172 x 120 cm, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte
Leggi anche:
• Caravaggio e Bernini per la prima volta insieme a Vienna
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Firenze | Un’importante riapertura a Firenze
Nel tempio della scultura del Quattrocento: riapre il salone di Donatello del Museo del Bargello
-
Mondo | A Vienna fino al 9 giugno con 150 capolavori
Chiaroscuro e colore nel Rinascimento. Leonardo e Durer si incontrano all’Albertina
-
Napoli | Archeologia e natura in due itinerari da esplorare
Inaugurato a Napoli il Parco delle Tombe di Virgilio e di Leopardi, giardino romantico tra storia e poesia
-
Roma | A Roma dal 17 aprile al 14 settembre
Al Museo Bilotti il mito e il sacro sotto la lente dell'arte contemporanea
-
Brescia | Il maestro americano in mostra a Brescia
Un acrobata della fotografia. Denis Curti racconta Joel Meyerowitz
-
I programmi da non perdere
La settimana dell’arte in tv, da William Turner a Banksy in Ucraina