Dal 12 novembre al 12 febbraio alla Phillips Collection

Da Barletta agli States. La "nuova" vita di De Nittis in una grande mostra a Washington

Giuseppe De Nittis, The Place du Carrousel: The Ruins of the Tuileries, 1882, Olio su tavola, 60 x 45 cm, Parigi, Musée du Louvre, on long-term loan to the Musée d’Orsay, acquired from the artist by the French State, 1883
 

Samantha De Martin

05/10/2022

Mondo - C’è la strada campestre lungo l’Ofanto, invasa dal sole, e il Golfo di Napoli tutto un riflesso. E poi il quartiere di Westminster avvolto dalle nubi, una passeggiata d’inverno, un incrocio di treni o ancora il ritratto di Edgar Degas, primavere, a scandire il percorso umano e artistico di Giuseppe De Nittis, l’artista pugliese pronto a raccontarsi negli States per la sua prima grande mostra oltreoceano. Un viaggio a ritroso che ha come punto di partenza la sua Puglia.

“Tutti copiano De Nittis (…) De Nittis ha raggiunto la perfezione in ciò che gli impressionisti avevano iniziato” scriveva Gauguin alla fine del 1884. Eppure il pittore di Barletta scomparso prematuramente all’età di 38 anni, figura centrale nei primi anni dell’Impressionismo, non sempre ha goduto della dovuta considerazione, confinato talvolta in cliché dagli stessi artisti francesi e italiani.


Giuseppe De Nittis, Campo di biche, 1880 ca, Olio su tela, 81 x 64 cm, Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis

Dal 12 novembre al 12 febbraio una mostra dal titolo An italian Impressionist in Paris: Giuseppe De Nittis, realizzata di concerto con il Comune di Barletta e la Regione Puglia, rende omaggio al grande artista italiano, invitando a una rilettura internazionale del maestro e rettificando l’omissione storica della quale è stato a lungo oggetto.
Il percorso cercherà di riscoprire la figura del pittore - la cui maturità è germogliata attraverso un itinerario nazionale per consacrarsi tra Parigi e Londra, all’interno del più ampio movimento impressionista - ma anche l’incredibile amicizia che lo legava a maestri come Manet, Degas, Caillebotte, fornendo un nuovo punto di vista nello studio dell’Impressionismo.

Ad accogliere il percorso - che si preannuncia come l’evento internazionale di punta dell’autunno di Washington - sarà la Phillips Collection, il primo museo d'arte moderna degli Stati Uniti.
Lo stimolo prende avvio dal riallestimento della Pinacoteca De Nittis di Barletta - che conserva la grande donazione avvenuta nel 1914 di oltre 136 opere da parte di Léontine, moglie dell’artista - ad opera dello storico e critico d’arte Renato Miracco, che, insieme a studiosi italiani e statunitensi ha dato vita a una rilettura del pittore.
Proprio dalla Pinacoteca accolta a Palazzo della Marra partiranno per Washington 32 opere che andranno ad aggiungersi ai 15 capolavori in arrivo da istituzioni museali come il Metropolitan di New York, il Louvre di Parigi e le Petit Palais, L’Art Institute di Chicago e il Fine Art Museum di Boston, alle 14 opere in prestito da collezioni private e ai lavori della Phillips Collection, per un totale di 74 capolavori esposti.

Giuseppe De Nittis, Colazione in giardino, 1884, Olio su tela, 117 x 81 cm, Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis

“L’idea di questa monografica, la prima sul suolo americano - spiega Renato Miracco, curatore della mostra assieme a Susan Behrends Frank - è basata su recenti ricerche di studiosi a livello internazionale con la precisa volontà di rileggere Giuseppe De Nittis, personalità poliedrica, innovatore, ispirato da molteplici culture artistiche del momento, sconosciuto al grande pubblico, divenuto punto di riferimento per un’intera generazione di pittori europei. Lungo il percorso ragionato di questa mostra, divisa in sezioni, potremo ammirare come De Nittis affronti tutti i temi tipici della pittura dell’epoca, dalle vedute urbane alla nuova moda parigina, dalle vedute del Vesuvio ai magici paesaggi della campagna pugliese e francese".

In questo percorso espositivo che getta un ponte ideale tra la Puglia e Washington, frutto di un mirabile esempio di collaborazione tra privati e istituzioni pubbliche, e che ha richiesto quattro anni di lavoro, De Nittis dialogherà con opere di Degas, Manet e Caillebotte.
“Ma non si tratterà di un confronto casuale - assicura Dorothy Kosinski, direttrice della Phillips Collection -. Queste opere rivivranno una nuova vita nella contemporaneità dell’esposizione”.

Nel frattempo, alla Pinacoteca di Barletta, le opere temporaneamente in prestito alla Phillips Collection saranno sostituite con altrettanti lavori di De Nittis conservati nei depositi.
“Il grande patrimonio dell’impressionista barlettano, donato alla città dalla moglie Léontine Gruvelle - spiega il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito - consentirà di riallestire la Pinacoteca in modo da dare ai visitatori di Palazzo della Marra l’opportunità di apprezzare la grandezza artistica del pittore che seppe incantare Parigi”.

La mostra, che vanta l’Alto Patronato del Ministero Italiano della Cultura, nasce in collaborazione con la Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Privincia BAT (Barletta Andria Trani) con la città di Barletta e la Pinacoteca De Nittis, con il sostegno della Regione Puglia e della Fondazione Pino Pascali in collaborazione con ARET Pugliapromozione.
A De Nittis sarà dedicato un catalogo in inglese con i saggi di Renato Miracco, Robert Jensen e Marina Ferretti Bocquillon.


Edgar Degas, Ritratto della signora De Nittis, 1872 circa, Olio su tela, 55 x 74 cm, Portland Art Museum, Oregon, Gift of the Adele R. Levy Fund, Inc.

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