Finissage - fino al 10 Luglio al Musée de Luxembourg
Gli anni folli di Parigi vanno in scena con le Pioniere dell'arte
Pionnières. Artistes dans le Paris des années folles | Courtesy Musée du Luxembourg Paris | © Tamara de Lempicka Estate LLC ADAGP Paris 2021 | Foto: François Fernandez
Francesca Faiella
04/07/2022
Mondo - Parigi celebra gli anni ‘20 del XX con una importante mostra al Musée de Luxembourg con "Pionnieres" aperta ancora per qualche giorno, fino al 10 luglio 2022, che raccoglie le opere di artiste che precorsero i loro tempi. Donne che hanno fatto dell’arte la loro professione.
L’esposizione, portando l’accento sul contributo ancora oggi sorprendentemente poco esplorato delle donne all’arte, arricchisce di nuovi importanti elementi di riflessione la storia delle donne e la storia dell’arte globale. Il percorso espositivo ha il merito di restituire la loro emancipazione negli anni ’20 del XX secolo. "Anni folli" di modernità sociale in cui la lotta per i diritti delle donne incassa le sue prime grandi conquiste.
Un’epoca in cui le donne artiste, con coraggio e individualismo, si fanno largo e conquistano il loro spazio nella società. Più malleabili, e pronte a combattere i pregiudizi per arrivare alla libertà agognata, queste donne sono spesso delle viaggiatrici. Dal Brasile, dalla Polonia, dall’Inglilterra, dalla Germania, quasi tutte di passaggio o residenti per un periodo a Parigi, città di elezione. Dopo la fine della prima guerra mondiale, i parigini hanno infatti riscoperto il desiderio di divertirsi e godersi la vita con assoluta intensità.
Il periodo sarà quindi sinonimo di festeggiamenti, esuberanza e forte crescita economica. In questi anni, caratterizzati da una rara energia creativa e vivacità artistica, ciascuna di loro imprime alle sue opere la propria forte personalità, il suo talento e il suo stile, il suo "essere se stessa". « Pionnieres » raccoglie tele, sculture, manufatti artistici di celebri pittrici come Tamara de Lempicka, di artiste meno conosciute (Alice Bailly) e di pittrici un tempo famose e poi cadute nell’oblio (Émilie Charmy). Opere che testimoniano tutte la riappropriazione della rappresentazione del corpo della donna e della sua iconografia, per secoli promulgata principalmente da pittori uomini.
L’esposizione, portando l’accento sul contributo ancora oggi sorprendentemente poco esplorato delle donne all’arte, arricchisce di nuovi importanti elementi di riflessione la storia delle donne e la storia dell’arte globale. Il percorso espositivo ha il merito di restituire la loro emancipazione negli anni ’20 del XX secolo. "Anni folli" di modernità sociale in cui la lotta per i diritti delle donne incassa le sue prime grandi conquiste.
Un’epoca in cui le donne artiste, con coraggio e individualismo, si fanno largo e conquistano il loro spazio nella società. Più malleabili, e pronte a combattere i pregiudizi per arrivare alla libertà agognata, queste donne sono spesso delle viaggiatrici. Dal Brasile, dalla Polonia, dall’Inglilterra, dalla Germania, quasi tutte di passaggio o residenti per un periodo a Parigi, città di elezione. Dopo la fine della prima guerra mondiale, i parigini hanno infatti riscoperto il desiderio di divertirsi e godersi la vita con assoluta intensità.
Il periodo sarà quindi sinonimo di festeggiamenti, esuberanza e forte crescita economica. In questi anni, caratterizzati da una rara energia creativa e vivacità artistica, ciascuna di loro imprime alle sue opere la propria forte personalità, il suo talento e il suo stile, il suo "essere se stessa". « Pionnieres » raccoglie tele, sculture, manufatti artistici di celebri pittrici come Tamara de Lempicka, di artiste meno conosciute (Alice Bailly) e di pittrici un tempo famose e poi cadute nell’oblio (Émilie Charmy). Opere che testimoniano tutte la riappropriazione della rappresentazione del corpo della donna e della sua iconografia, per secoli promulgata principalmente da pittori uomini.
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