Dall’11 ottobre 2019 a Delft, nell’anno di Rembrandt
Il maestro de Hooch torna a casa per una grande mostra
Pieter de Hooch, The Courtyard of a House in Delft. © The National Gallery, London
Francesca Grego
08/11/2018
Mondo - Il suo problema è stato vivere e dipingere negli stessi anni e nei medesimi luoghi di un gigante come Jan Vermeer: fu così che Pieter de Hooch divenne automaticamente il “numero due”. Ma finalmente Delft e gli interi Paesi Bassi si preparano a rendere il giusto omaggio a un grandissimo interprete del Secolo d’Oro olandese.
Dal prossimo 11 ottobre fino al febbraio 2020 il Museum Prinsenhof Delft ospiterà Pieter de Hooch a Delft. Oltre l’ombra di Vermeer: la prima rassegna dedicata al maestro nella sua città natale, che avrà il fulcro proprio nei quadri dipinti qui.
Dagli Stati Uniti e da importanti musei europei arriveranno ben 30 capolavori, alcuni dei quali mai esposti in Olanda o lontani da lungo tempo, come i celebri Donna e serva in un cortile dell’Ermitage di San Pietroburgo o Cortile di una casa a Delft della National Gallery di Londra. Gioielli del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, della Kunsthaus di Zurigo e della National Gallery of Art di Washington si affiancheranno ai tesori degli olandesi Mauritshuis, Museo Boijmans Van Beuningen e naturalmente del Rijksmuseum, che vanta una delle collezioni di de Hooch più ricche al mondo. Non mancherà nella selezione una perla assoluta come Giocatori di carte in un interno, in arrivo dalla Royal Collection britannica.
“Nel 2019 offriremo a Pieter de Hooch il podio che merita esponendo a Delft i suoi quadri più belli”, ha spiegato Janelle Moerman, direttrice del Museo Prinsenhof: “Le 30 opere esposte offriranno ai visitatori un’opportunità per studiare nel dettaglio lo stile e il linguaggio visivo di de Hooch. È la prima volta che un simile numero di capolavori di de Hooch ritorna nella ‘sua’ Delft, dove quasi 400 anni fa ha raffigurato i cortili e gli interni più belli della città. Diventa così possibile rivivere l’atmosfera di Delft nel XVII secolo, tra chiese ed edifici straordinari”.
Oltre a sfoggiare meraviglie che deliziano la vista, l’esposizione presenterà i risultati di un progetto di ricerca multidisciplinare intrapreso ad hoc dal Museo Prinsenhof in collaborazione con il Rijksmuseum e l’Università TU di Delft: approfondimenti di carattere storico-artistico, studi sulle tecniche e sui materiali, focus sulla topografia si sommeranno in un’ampia ricognizione che getterà nuova luce e valore sulla figura di Pieter de Hooch.
La mostra, che è stata insignita del premio “Turing Toekenning “per il miglior progetto espositivo in un museo olandese, si inserisce nel ricco calendario di iniziative per l'anno di Rembrandt e il Secolo d’Oro, in programma nel 2019 su tutto il territorio dei Paesi Bassi.
Leggi anche:
• Le Fiandre celebrano gli “ambasciatori” fiamminghi. Da Rubens a Jan Fabre, il trionfo è del Barocco
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• A Torino l’autunno è di Van Dyck
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Dagli Stati Uniti e da importanti musei europei arriveranno ben 30 capolavori, alcuni dei quali mai esposti in Olanda o lontani da lungo tempo, come i celebri Donna e serva in un cortile dell’Ermitage di San Pietroburgo o Cortile di una casa a Delft della National Gallery di Londra. Gioielli del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, della Kunsthaus di Zurigo e della National Gallery of Art di Washington si affiancheranno ai tesori degli olandesi Mauritshuis, Museo Boijmans Van Beuningen e naturalmente del Rijksmuseum, che vanta una delle collezioni di de Hooch più ricche al mondo. Non mancherà nella selezione una perla assoluta come Giocatori di carte in un interno, in arrivo dalla Royal Collection britannica.
“Nel 2019 offriremo a Pieter de Hooch il podio che merita esponendo a Delft i suoi quadri più belli”, ha spiegato Janelle Moerman, direttrice del Museo Prinsenhof: “Le 30 opere esposte offriranno ai visitatori un’opportunità per studiare nel dettaglio lo stile e il linguaggio visivo di de Hooch. È la prima volta che un simile numero di capolavori di de Hooch ritorna nella ‘sua’ Delft, dove quasi 400 anni fa ha raffigurato i cortili e gli interni più belli della città. Diventa così possibile rivivere l’atmosfera di Delft nel XVII secolo, tra chiese ed edifici straordinari”.
Oltre a sfoggiare meraviglie che deliziano la vista, l’esposizione presenterà i risultati di un progetto di ricerca multidisciplinare intrapreso ad hoc dal Museo Prinsenhof in collaborazione con il Rijksmuseum e l’Università TU di Delft: approfondimenti di carattere storico-artistico, studi sulle tecniche e sui materiali, focus sulla topografia si sommeranno in un’ampia ricognizione che getterà nuova luce e valore sulla figura di Pieter de Hooch.
La mostra, che è stata insignita del premio “Turing Toekenning “per il miglior progetto espositivo in un museo olandese, si inserisce nel ricco calendario di iniziative per l'anno di Rembrandt e il Secolo d’Oro, in programma nel 2019 su tutto il territorio dei Paesi Bassi.
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