Alla National Gallery of Art dall’11 giugno al 9 ottobre
In principio era l'argilla. Antonio Canova protagonista di una grande mostra a Washington

Antonio Canova, Adamo ad Eva piangono la morte di Abele, 1818–1822 circa, terracotta, 22 x 30 x 18 cm, Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno | Foto: © Luigi Spina
Samantha De Martin
13/02/2023
Mondo - La sua mano sublime ha scolpito nel marmo sguardi e corpi immortali che, a due secoli di distanza, continuano ancora a incantare con la forza della loro materia vibrante.
Eppure il marmo è solo il punto di arrivo del lungo processo creativo che, a partire dal disegno e dal bozzetto in argilla, passando dal gesso alle repère - i chiodini di bronzo collocati sul modello di gesso che servivano per riportare le misure esatte sul marmo - vede all’opera la delicata maestria del genio neoclassico Antonio Canova.
Francesco Hayez riferiva che “Canova faceva in creta i suoi modelli; gettati in gesso, aveva molti bravi giovani che sbozzavano il marmo, due poi famosi scultori lo portavano al grado di finitezza, che si sarebbero detti terminati, ma dovevano lasciarvi una piccola grossezza di marmo ancora, la quale era dal Canova lavorata più o meno secondo quello che questo illustre artista credeva di dover fare”.
Proprio i modelli realizzati in argilla e il passaggio da questo materiale alla statua finita è il filo conduttore della mostra dal titolo Canova: Sketching in Clay attesa dall’11 giugno al 9 ottobre nelle sale della National Gallery of Art di Washington. L’esposizione - la prima dedicata a questo materiale utilizzato da Canova, accoglierà 40 dei circa 60 modelli in terracotta che ancora oggi sopravvivono, e che saranno oggetto di un’attenta analisi finalizzata a far comprendere più a fondo l'artista, dagli esordi veneziani alla morte avvenuta il 13 ottobre 1822, all’età di 65 anni, al culmine della fama.
Antonio Canova, Pirro sacrifica Polissena, 1798–1799 circa, Terracotta, 28 x 15 x 14 cm, Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno | Foto: © Luigi Spina | Courtesy National Gallery of Art
Soffermandosi sulle abilità di Canova come modellista, il percorso a cura di C. D. Dickerson III ed Emerson Bowyer, accoglie un nutrito nucleo di terrecotte provenienti dal Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, accanto a squisiti esempi in prestito da altre collezioni europee. Le creazioni in terracotta dialogheranno con alcune sculture in gesso e marmo a loro collegate, per consentire ai visitatori di meglio seguire il passaggio dallo schizzo alla statua finita. Canova trovava l'argilla estremamente utile per dare vita, in seguito, ai suoi capolavori in marmo e traeva diletto nel maneggiare questo materiale che adoperava per vari fini, per trasporre le sue idee nelle tre dimensioni, presentare i suoi disegni a mecenati sotto forma di modelli più finiti, per creare modelli più grandi che lo hanno aiutato a perfezionare i dettagli dei suoi disegni e per produrre i modelli finali in scala reale che sono stati poi fusi in gesso.
Antonio Canova, Tersicore, 1814–1816 circa, Marmo, 177.5 x 78.1 x 61 cm, The Cleveland Museum of Art, Leonard C. Hanna, Jr. Fund 1968.212 | Courtesy National Gallery of Art
“Mentre la reputazione professionale di Canova è sempre stata legata al marmo, i modelli in argilla rivelano il lato audace ed espressionistico della sua identità creativa - spiega Kaywin Feldman, direttore della National Gallery of Art -. Vorrei ringraziare i nostri finanziatori per la loro disponibilità a condividere le loro preziose opere d'arte, permettendoci di presentare insieme le opere di Canova. Questo progetto non sarebbe stato possibile senza la generosità del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, dove lo studio dell’artista - incluse 36 terrecotte - è stato spostato dopo la sua morte”.
Antonio Canova, Studio di ragazzo, 1790–1800 circa, Terracotta, 39 x 38 x 16 cm, Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno | Foto: © Luigi Spina | Courtesy National Gallery of Art
L’esposizione si snoderà attraverso tre sezioni tematiche: Miti e leggende, Fede e monumenti e Ritratti. Il pubblico scandaglierà i modelli che risalgono agli esordi artistici di Canova a Venezia, esplorando le prime commissioni a Roma, sarà al cospetto della sua Religione e degli studi per i monumenti a Clemente XIII e a Clemente XIV. Oltre ai modelli per Amore e Psiche e per Le tre grazie ammirerà lo spettacolare marmo della madre di Napoleone, Letizia Ramolino, circondato da tre modelli preparatori. In diverse opere l’artista ha esplorato in maniera struggente anche il dolore e il rimorso come dimostrano la Maddalena penitente, capolavoro in marmo in arrivo dai Musei di Strada Nuova di Genova, e Adamo ed Eva che piangono la morte di Abele.
Esponendo i modelli preparatori di Canova accanto ad alcuni dei suoi preziosi marmi, la mostra invita a contemplare la straordinaria grandezza di un artista capace di approdare a una raffinatissima perfezione della scultura, a partire da una materia così grezza come l’argilla, i cui modelli recano ancora la mano dello scultore, i suoi gesti distintivi, le sue impronte.
Antonio Canova, Maddalena penitente, 1794–1796 circa, Marmo e bronzo dorato, 95 x 70 x 77 cm, Genova, Musei di Strada Nuova © Musei di Strada Nuova | Courtesy National Gallery of Art
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dalla National Gallery of Art con l'Art Institute of Chicago e distribuito da Yale University Press. Questo volume illustrato con nuove fotografie di Luigi Spina indaga il motivo che ha spinto Canova a realizzare questi modelli.
Dal 19 novembre 2023 al 18 marzo 2024 la mostra Canova: Sketching in Clay si sposterà e all'Art Institute of Chicago.
Eppure il marmo è solo il punto di arrivo del lungo processo creativo che, a partire dal disegno e dal bozzetto in argilla, passando dal gesso alle repère - i chiodini di bronzo collocati sul modello di gesso che servivano per riportare le misure esatte sul marmo - vede all’opera la delicata maestria del genio neoclassico Antonio Canova.
Francesco Hayez riferiva che “Canova faceva in creta i suoi modelli; gettati in gesso, aveva molti bravi giovani che sbozzavano il marmo, due poi famosi scultori lo portavano al grado di finitezza, che si sarebbero detti terminati, ma dovevano lasciarvi una piccola grossezza di marmo ancora, la quale era dal Canova lavorata più o meno secondo quello che questo illustre artista credeva di dover fare”.
Proprio i modelli realizzati in argilla e il passaggio da questo materiale alla statua finita è il filo conduttore della mostra dal titolo Canova: Sketching in Clay attesa dall’11 giugno al 9 ottobre nelle sale della National Gallery of Art di Washington. L’esposizione - la prima dedicata a questo materiale utilizzato da Canova, accoglierà 40 dei circa 60 modelli in terracotta che ancora oggi sopravvivono, e che saranno oggetto di un’attenta analisi finalizzata a far comprendere più a fondo l'artista, dagli esordi veneziani alla morte avvenuta il 13 ottobre 1822, all’età di 65 anni, al culmine della fama.

Antonio Canova, Pirro sacrifica Polissena, 1798–1799 circa, Terracotta, 28 x 15 x 14 cm, Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno | Foto: © Luigi Spina | Courtesy National Gallery of Art
Soffermandosi sulle abilità di Canova come modellista, il percorso a cura di C. D. Dickerson III ed Emerson Bowyer, accoglie un nutrito nucleo di terrecotte provenienti dal Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, accanto a squisiti esempi in prestito da altre collezioni europee. Le creazioni in terracotta dialogheranno con alcune sculture in gesso e marmo a loro collegate, per consentire ai visitatori di meglio seguire il passaggio dallo schizzo alla statua finita. Canova trovava l'argilla estremamente utile per dare vita, in seguito, ai suoi capolavori in marmo e traeva diletto nel maneggiare questo materiale che adoperava per vari fini, per trasporre le sue idee nelle tre dimensioni, presentare i suoi disegni a mecenati sotto forma di modelli più finiti, per creare modelli più grandi che lo hanno aiutato a perfezionare i dettagli dei suoi disegni e per produrre i modelli finali in scala reale che sono stati poi fusi in gesso.

Antonio Canova, Tersicore, 1814–1816 circa, Marmo, 177.5 x 78.1 x 61 cm, The Cleveland Museum of Art, Leonard C. Hanna, Jr. Fund 1968.212 | Courtesy National Gallery of Art
“Mentre la reputazione professionale di Canova è sempre stata legata al marmo, i modelli in argilla rivelano il lato audace ed espressionistico della sua identità creativa - spiega Kaywin Feldman, direttore della National Gallery of Art -. Vorrei ringraziare i nostri finanziatori per la loro disponibilità a condividere le loro preziose opere d'arte, permettendoci di presentare insieme le opere di Canova. Questo progetto non sarebbe stato possibile senza la generosità del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, dove lo studio dell’artista - incluse 36 terrecotte - è stato spostato dopo la sua morte”.

Antonio Canova, Studio di ragazzo, 1790–1800 circa, Terracotta, 39 x 38 x 16 cm, Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno | Foto: © Luigi Spina | Courtesy National Gallery of Art
L’esposizione si snoderà attraverso tre sezioni tematiche: Miti e leggende, Fede e monumenti e Ritratti. Il pubblico scandaglierà i modelli che risalgono agli esordi artistici di Canova a Venezia, esplorando le prime commissioni a Roma, sarà al cospetto della sua Religione e degli studi per i monumenti a Clemente XIII e a Clemente XIV. Oltre ai modelli per Amore e Psiche e per Le tre grazie ammirerà lo spettacolare marmo della madre di Napoleone, Letizia Ramolino, circondato da tre modelli preparatori. In diverse opere l’artista ha esplorato in maniera struggente anche il dolore e il rimorso come dimostrano la Maddalena penitente, capolavoro in marmo in arrivo dai Musei di Strada Nuova di Genova, e Adamo ed Eva che piangono la morte di Abele.
Esponendo i modelli preparatori di Canova accanto ad alcuni dei suoi preziosi marmi, la mostra invita a contemplare la straordinaria grandezza di un artista capace di approdare a una raffinatissima perfezione della scultura, a partire da una materia così grezza come l’argilla, i cui modelli recano ancora la mano dello scultore, i suoi gesti distintivi, le sue impronte.

Antonio Canova, Maddalena penitente, 1794–1796 circa, Marmo e bronzo dorato, 95 x 70 x 77 cm, Genova, Musei di Strada Nuova © Musei di Strada Nuova | Courtesy National Gallery of Art
La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato dalla National Gallery of Art con l'Art Institute of Chicago e distribuito da Yale University Press. Questo volume illustrato con nuove fotografie di Luigi Spina indaga il motivo che ha spinto Canova a realizzare questi modelli.
Dal 19 novembre 2023 al 18 marzo 2024 la mostra Canova: Sketching in Clay si sposterà e all'Art Institute of Chicago.
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