Dal 20 settembre al 17 dicembre alla Estorick Collection di Londra
Lisetta Carmi, la fotografa degli ultimi, per la prima volta in mostra in UK
Lisetta Carmi, I travestiti, Gilda, Genova, 1965-67 | © Martini & Ronchetti | Courtesy Estorick Collection
Samantha De Martin
11/07/2023
Mondo - Con il suo obiettivo costantemente rivolto verso i soggetti ai margini della società, dai lavoratori alle comunità trans di Genova, sua città natale, Lisetta Carmi ha compiuto un’autentica rivoluzione nell’ambito della fotografia.
L’artista che ha sfiorato le corde dell’umanità come i tasti di un pianoforte, strumento che imparò a suonare quando aveva solo dieci anni, sarà protagonista di una mostra per la prima volta in un museo britannico.
Dal 20 settembre al 17 dicembre la Estorick Collection di Londra con la mostra dal titolo Lisetta Carmi: Identities rinnova lo spirito umanitario della fotografa nata in una famiglia ebrea e costretta a lasciare la scuola e a scappare in Svizzera assieme ai suoi familiari dopo l’introduzione delle Leggi Razziali, nel 1938. Dopo una breve carriera come pianista, nel 1960, Carmi cambiò direzione decidendo di dedicarsi interamente alla fotografia.
In seguito alla morte della “fotografa degli ultimi”, avvenuta il 5 luglio dello scorso anno, questa mostra vuole porsi come una tempestiva analisi del suo lavoro pionieristico.
Lisetta Carmi, I travestiti, Gilda, Genova, 1965-67 © Martini & Ronchetti | Courtesy Estorick Collection
“(…) I travestiti (o meglio il mio rapporto coi travestiti) mi hanno aiutato ad accettarmi per quello che sono: una persona che vive senza ruolo. Osservare i travestiti mi ha fatto capire che tutto ciò che è maschile può essere anche femminile, e viceversa. Non esistono comportamenti obbligati, se non in una tradizione autoritaria che ci viene imposta fin dall’infanzia” affermava Carmi, conosciuta dal pubblico per aver rappresentato con rara delicatezza le vite di coloro che appartenevano alla comunità trans nella Genova degli anni Sessanta.
Gli scatti realizzati in quegli anni sono stati raccolti in un controverso volume pubblicato nel 1972 e destinato a diventare un classico cult. In mostra a Londra saranno presenti circa 30 opere di questa serie accanto a una selezione di fotografie a colori recentemente riscoperte nella casa in Puglia, dove la fotografa si ritirò nel 1979, decidendo di dedicarsi interamente alla meditazione yoga.
Lisetta Carmi, I travestiti, Genova, 1965-70, © Martini & Ronchetti | Courtesy Estorick Collection
Accanto ai lavori che si pongono come una sorta di denuncia dei problemi sociali legati alle fatiche vissute dalla classe operaia, il percorso includerà anche una selezione di foto provenienti dai reportage sul porto di Genova dove la fotografa finse di essere la parente di un lavoratore per poter ritrarre le dure condizioni di lavoro a cui i camalli erano sottoposti.
Il pubblico entrerà poi nell’acciaieria genovese Italsider, dove Carmi mise in luce i pericoli legati alla produzione metallurgica industriale. Più volte la fotografa si recò in Sardegna, fotografando le prime donne a essere impiegate nella produzione sarda di sughero, mentre viaggiando anche in paesi esteri tra cui Israele, Venezuela, Messico, India e Afghanistan, ebbe l’opportunità di dare voce, attraverso le sue immagini, a coloro che non ne avevano.
Lisetta Carmi, Genova - Porto, 1964 © Martini & Ronchetti | Courtesy Estorick Collection
L’artista che ha sfiorato le corde dell’umanità come i tasti di un pianoforte, strumento che imparò a suonare quando aveva solo dieci anni, sarà protagonista di una mostra per la prima volta in un museo britannico.
Dal 20 settembre al 17 dicembre la Estorick Collection di Londra con la mostra dal titolo Lisetta Carmi: Identities rinnova lo spirito umanitario della fotografa nata in una famiglia ebrea e costretta a lasciare la scuola e a scappare in Svizzera assieme ai suoi familiari dopo l’introduzione delle Leggi Razziali, nel 1938. Dopo una breve carriera come pianista, nel 1960, Carmi cambiò direzione decidendo di dedicarsi interamente alla fotografia.
In seguito alla morte della “fotografa degli ultimi”, avvenuta il 5 luglio dello scorso anno, questa mostra vuole porsi come una tempestiva analisi del suo lavoro pionieristico.
Lisetta Carmi, I travestiti, Gilda, Genova, 1965-67 © Martini & Ronchetti | Courtesy Estorick Collection
“(…) I travestiti (o meglio il mio rapporto coi travestiti) mi hanno aiutato ad accettarmi per quello che sono: una persona che vive senza ruolo. Osservare i travestiti mi ha fatto capire che tutto ciò che è maschile può essere anche femminile, e viceversa. Non esistono comportamenti obbligati, se non in una tradizione autoritaria che ci viene imposta fin dall’infanzia” affermava Carmi, conosciuta dal pubblico per aver rappresentato con rara delicatezza le vite di coloro che appartenevano alla comunità trans nella Genova degli anni Sessanta.
Gli scatti realizzati in quegli anni sono stati raccolti in un controverso volume pubblicato nel 1972 e destinato a diventare un classico cult. In mostra a Londra saranno presenti circa 30 opere di questa serie accanto a una selezione di fotografie a colori recentemente riscoperte nella casa in Puglia, dove la fotografa si ritirò nel 1979, decidendo di dedicarsi interamente alla meditazione yoga.
Lisetta Carmi, I travestiti, Genova, 1965-70, © Martini & Ronchetti | Courtesy Estorick Collection
Accanto ai lavori che si pongono come una sorta di denuncia dei problemi sociali legati alle fatiche vissute dalla classe operaia, il percorso includerà anche una selezione di foto provenienti dai reportage sul porto di Genova dove la fotografa finse di essere la parente di un lavoratore per poter ritrarre le dure condizioni di lavoro a cui i camalli erano sottoposti.
Il pubblico entrerà poi nell’acciaieria genovese Italsider, dove Carmi mise in luce i pericoli legati alla produzione metallurgica industriale. Più volte la fotografa si recò in Sardegna, fotografando le prime donne a essere impiegate nella produzione sarda di sughero, mentre viaggiando anche in paesi esteri tra cui Israele, Venezuela, Messico, India e Afghanistan, ebbe l’opportunità di dare voce, attraverso le sue immagini, a coloro che non ne avevano.
Lisetta Carmi, Genova - Porto, 1964 © Martini & Ronchetti | Courtesy Estorick Collection
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