La grande mostra alla National Gallery slitta al 2022
Raffaello superstar a Londra nella prossima primavera
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Raffaello Sanzio, Madonna Aldobrandini o Madonna Garvagh, 1510 circa, Olio su tavola, 39 x 33 cm, Londra, National Gallery
Francesca Grego
14/06/2021
Mondo - Era uno degli appuntamenti più attesi per il cinquecentenario di Raffaello, ma la grande mostra dedicata dalla National Gallery al Divin Pittore è rimasta bloccata ai nastri di partenza causa pandemia. Oggi il museo londinese può finalmente comunicare le date definitive e l’imponente progetto sostenuto da Credit Suisse riprendere il suo corso. Dovremo aspettare fino alla primavera 2022 per immergerci fino al collo nell’opera di Raffaello, ma a Trafalgar Square giurano che ne varrà pienamente la pena: quello che andrà in scena a Londra dal 9 aprile al 31 luglio del prossimo anno sarà un viaggio a tutto tondo nell’opera dell’artista “come non se ne sono mai visti prima”, tra circa 90 capolavori e rarità in arrivo da musei come il Louvre e i Musei Vaticani, il Prado, gli Uffizi, la National Gallery of Art di Washington.
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Raffaello, Un'Allegoria (Visione di un Cavaliere), Circa 1504, Olio su tavola di pioppo, 17.1 x 17.3 cm | © The National Gallery, London
Ai prestigiosi prestiti internazionali andranno ad aggiungersi dieci gioielli firmati dal Sanzio e conservati da tempo presso il museo britannico, dalla Santa Caterina d'Alessandria a tre dolcissime Madonne (Garvagh, Mackintosh e Madonna dei Garofani), fino al celebre Ritratto di Papa Giulio II. Anche le opere impossibili da spostare, come gli affreschi delle Stanze Vaticane, saranno presenti in mostra grazie a “modalità espositive innovative”, promettono gli organizzatori.
Il tutto al servizio di un racconto completo ed esauriente che ripercorrerà l’intera carriera del gigante del Rinascimento, mostrando al pubblico come e perché - in soli 37 anni di vita e in circa 20 di attività artistica - Raffaello riuscì a essere un pioniere, un maestro e soprattutto una delle personalità più influenti dell’intera storia dell’arte occidentale.
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Raphael, Study for the Head of an Apostle in the Transfiguration. Private Collection, New York I © Private Collection
Si fa presto infatti a dire pittore. Nel progetto della National Gallery l’opera del Sanzio viene indagata in tutte le sue dimensioni, dimostrando una varietà e una profondità rare anche per un artista rinascimentale. A evidenziarlo saranno disegni e dipinti, ma anche le creazioni architettoniche dell’Urbinate, i documenti delle sue ricerche e conoscenze di archeologo, del suo talento per la poesia, delle attività di designer per arazzi, stampe e oggetti di arti applicate che portò avanti grazie a un’organizzatissima e moderna bottega. Capace di catturare nell’arte “l’umano e il divino, così come l’amore, l’amicizia, la cultura e il potere”, Raffaello ce li ha restituiti in immagini iconiche in cui l’intera civiltà europea - e non solo - continua a riconoscersi e a cercarsi a dispetto del tempo trascorso: “la sua vita fu breve, il suo lavoro prolifico, la sua eredità immortale”, riassumono gli organizzatori della mostra.
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Raffaello Sanzio, Ritratto di Papa Giulio II, 1511, Olio su legno di pioppo, 81 x 108.7 cm, National Gallery, London
Leggi anche:
• Un Raffaello alla National Gallery: i segreti della Madonna Garvagh
• Capodimonte celebra Raffaello. L'officina dell'artista si svela in una mostra
• Urbino riparte dagli arazzi di Raffaello. Parla il direttore di Palazzo Ducale Luigi Gallo
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Raffaello, Un'Allegoria (Visione di un Cavaliere), Circa 1504, Olio su tavola di pioppo, 17.1 x 17.3 cm | © The National Gallery, London
Ai prestigiosi prestiti internazionali andranno ad aggiungersi dieci gioielli firmati dal Sanzio e conservati da tempo presso il museo britannico, dalla Santa Caterina d'Alessandria a tre dolcissime Madonne (Garvagh, Mackintosh e Madonna dei Garofani), fino al celebre Ritratto di Papa Giulio II. Anche le opere impossibili da spostare, come gli affreschi delle Stanze Vaticane, saranno presenti in mostra grazie a “modalità espositive innovative”, promettono gli organizzatori.
Il tutto al servizio di un racconto completo ed esauriente che ripercorrerà l’intera carriera del gigante del Rinascimento, mostrando al pubblico come e perché - in soli 37 anni di vita e in circa 20 di attività artistica - Raffaello riuscì a essere un pioniere, un maestro e soprattutto una delle personalità più influenti dell’intera storia dell’arte occidentale.
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Raphael, Study for the Head of an Apostle in the Transfiguration. Private Collection, New York I © Private Collection
Si fa presto infatti a dire pittore. Nel progetto della National Gallery l’opera del Sanzio viene indagata in tutte le sue dimensioni, dimostrando una varietà e una profondità rare anche per un artista rinascimentale. A evidenziarlo saranno disegni e dipinti, ma anche le creazioni architettoniche dell’Urbinate, i documenti delle sue ricerche e conoscenze di archeologo, del suo talento per la poesia, delle attività di designer per arazzi, stampe e oggetti di arti applicate che portò avanti grazie a un’organizzatissima e moderna bottega. Capace di catturare nell’arte “l’umano e il divino, così come l’amore, l’amicizia, la cultura e il potere”, Raffaello ce li ha restituiti in immagini iconiche in cui l’intera civiltà europea - e non solo - continua a riconoscersi e a cercarsi a dispetto del tempo trascorso: “la sua vita fu breve, il suo lavoro prolifico, la sua eredità immortale”, riassumono gli organizzatori della mostra.
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Raffaello Sanzio, Ritratto di Papa Giulio II, 1511, Olio su legno di pioppo, 81 x 108.7 cm, National Gallery, London
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