Dal 6 maggio al 30 luglio a Londra
Sulle tracce di Francesco. Alla National Gallery sette secoli di storia dell'arte raccontano il santo di Assisi
Michelangelo Merisi da Caravaggio, San francesco d'Assisi in estasi, 1595-96 circa, Olio su tela, 130 x 94 cm, Wadsworth Atheneum Museum of Art, Hartford, CT. The Ella Gallup Sumner and Mary Catlin Sumner Collection Fund © Wadsworth Atheneum Museum of Art / Foto: © Allen Phillips
Samantha De Martin
03/02/2023
Mondo - Sandro Botticelli lo raffigura circondato dagli angeli, Francisco de Zurbarán assorto in meditazione, stretto nel suo saio rattoppato, mentre Giuseppe Penone gli dà la consistenza del legno di cedro.
La vita del poverello di Assisi si racconta a Londra attraverso capolavori che intrecciano oltre sette secoli di storia dell’arte. D’altra parte, dalle prime pale d'altare e dalle pitture murali dipinte (come quelle attribuite a Giotto e ai suoi collaboratori nella chiesa superiore di San Francesco ad Assisi), la vita di Francesco è stata nel tempo un esempio degno di imitazione, fino a diventare un fenomeno globale e a infilarsi tra le tele (e nell’immaginario) di unnumerevoli pittori.
Dal 6 maggio al 30 luglio la National Gallery aprirà le sue sale alla prima grande mostra d'arte nel Regno Unito che esplora la vita e l'eredità di San Francesco d'Assisi, tra le figure più venerate della storia.
Francisco de Zurbarán, San Francesco in meditazione, 1635-9, Olio su tela, 99 x 152 cm © The National Gallery, London
L’infanzia trascorsa in famiglia accanto al padre, un ricco mercante di seta, il maturare lento della disillusione nei confronti del mondo che lo circondava, il trauma della guerra, la prigionia, la visione mistica di Cristo nella chiesa di San Damiano e il suo incontro con un lebbroso - eventi che gli cambiarono la vita al punto da indurlo a rinunciare a tutti ai suoi averi per seguire le orme di Cristo - contribuirono a fare di Francesco una delle immagini più significative per l’arte. Tutte queste vicende legate alla vita del santo, alle quali si aggiunsero le stimmate, ricevute nel 1224, contribuirono alla diffusione della sua popolarità come predicatore, pacificatore, difensore dei poveri e primo ambientalista. La vita e i miracoli di Francesco hanno nutrito l’immaginazione e i pennelli degli artisti di tutti i tempi al punto che gli storici dell'arte stimano che ben 20.000 immagini del santo, non includendo nemmeno quelle nei manoscritti miniati, potrebbero essere state realizzate solo nel secolo dopo la sua morte.
Così anche la National Gallery rende omaggio al patrono d’Italia attraverso un percorso dal semplice titolo San Francesco d'Assisi a cura del suo direttore Gabriele Finaldi. La mostra riunisce dipinti provenienti dall’intera collezione della National Gallery - con opere di Sassetta, Botticelli e Zurbarán - con prestiti internazionali di Caravaggio, Murillo, El Greco oltre a opere di Stanley Spencer, Antony Gormley, Andrea Büttner, dell'artista dell'Arte Povera Giuseppe Penone e una nuova commissione di Richard Long.
Sandro Botticelli, San Francesco con angeli, 1475-80 circa, Tempera e olio su legno, 31.8 x 49.5 cm © The National Gallery, London
Man mano che la popolarità del movimento francescano aumentava, cresceva anche il numero dei Frati Minori, come Francesco chiamava i suoi seguaci, che si diffusero in tutta Europa, fondando conventi, chiese francescane sempre più grandi e commissionando decorazioni pittoriche che davano grande risalto al loro fondatore, facilitando una fioritura della produzione artistica e architettonica nel periodo che precede il Rinascimento.
La prima sala della mostra introdurrà Francesco attraverso opere come San Francesco in meditazione di Francisco de Zurbarán, dove il santo, ritratto in atteggiamento profondamente meditativo, richiama evocazioni più contemporanee. Opere come Untitled (for Francis) di Antony Gormley assumono una forma più astratta, lasciando solo le stimmate e il gesto di Francis, mentre in River Avon Mud Crescent (2023) Richard Long trasforma il materiale più umile - il fango - in qualcosa di spettacolare e simbolicamente carico. Il suo pezzo commissionato per la mostra - A Walk for Saint Francis - registra una serie di esperienze e visioni con le parole disposte in un semplice schema circolare. Se nella seconda sala, i pannelli del Sassetta per la Pala di San Sepolcro mostrano una delle più celebri biografie visive del santo, la terza tappa di questo viaggio sulle orme di Francesco abbraccia alcune delle primissime opere a lui dedicate come il San Francesco d'Assisi con angeli di Sandro Botticelli. Straordinari esempi dell’amore nutrito dall’autore del Cantico delle Creature nei confronti della natura, considerata specchio di Dio e per tutte le sue creature, la dedizione per gli animali e l'ambiente sono rappresentati da alcuni lavori esposti nella Sala Cinque della mostra, come Frate Francesco e Frate Sole' di Giovanni Costa, Vogelpredigt (Sermon to the Birds) di Andrea Büttner o Albero porta-cedro di Giuseppe Penone.
El Greco, San Francesco riceve le stimmate, 1590-95, Olio su tela, 104 x 114 cm © The National Gallery of Ireland, Dublino
Oggetti come la straordinaria reliquia dell'abito di Francesco da Santa Croce, a Firenze, una serie di litografie di Arthur Boyd dal British, un Sacco di Alberto Burri e un San Francesco davanti al Sultano del Beato Angelico esploreranno infine, nella Sala Sei del percorso, le scelte radicali di Francesco, dichiarato santo nel 1228 da papa Gregorio IX dopo aver rassegnato le dimissioni dalla guida del suo ordine, costernato dalla deriva sempre più mondana e materialista che il suo ordine stava prendendo.
A santa Chiara, una delle prime seguaci di Francesco, è dedicata una piccola sezione della mostra che ospita opere come Santa Chiara che salva un bambino sbranato da un lupo di Giovanni di Paolo e Presepe con San Francesco e Santa Chiara di Josefa de Óbidos.
"Il radicalismo spirituale di Francesco - spiega Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery di Londra - il suo impegno per i poveri e la solidarietà umana, il suo amore per Dio, la natura e gli animali, che potremmo chiamare ambientalismo embrionale, nonché il suo impegno per la pace tra nemici e l’apertura al dialogo con le altre religioni, sono temi che risuonano ancora oggi in noi e ne fanno una figura di enorme attualità per i nostri tempi. La storia delle immagini di San Francesco è anche la storia di come Francesco è stato percepito nel tempo. Una varietà di Francesco è emersa nel corso dei secoli man mano che diversi aspetti della sua persona sono stati enfatizzati, adottati, promossi e, inevitabilmente, anche appropriati e manipolati. Questa mostra esplora alcuni aspetti di questa affascinante storia.”
L'esposizione sarà accompagnata da una pubblicazione illustrata e da un programma di conferenze, eventi, attività e contenuti digitali.
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Dal 6 maggio al 30 luglio la National Gallery aprirà le sue sale alla prima grande mostra d'arte nel Regno Unito che esplora la vita e l'eredità di San Francesco d'Assisi, tra le figure più venerate della storia.
Francisco de Zurbarán, San Francesco in meditazione, 1635-9, Olio su tela, 99 x 152 cm © The National Gallery, London
L’infanzia trascorsa in famiglia accanto al padre, un ricco mercante di seta, il maturare lento della disillusione nei confronti del mondo che lo circondava, il trauma della guerra, la prigionia, la visione mistica di Cristo nella chiesa di San Damiano e il suo incontro con un lebbroso - eventi che gli cambiarono la vita al punto da indurlo a rinunciare a tutti ai suoi averi per seguire le orme di Cristo - contribuirono a fare di Francesco una delle immagini più significative per l’arte. Tutte queste vicende legate alla vita del santo, alle quali si aggiunsero le stimmate, ricevute nel 1224, contribuirono alla diffusione della sua popolarità come predicatore, pacificatore, difensore dei poveri e primo ambientalista. La vita e i miracoli di Francesco hanno nutrito l’immaginazione e i pennelli degli artisti di tutti i tempi al punto che gli storici dell'arte stimano che ben 20.000 immagini del santo, non includendo nemmeno quelle nei manoscritti miniati, potrebbero essere state realizzate solo nel secolo dopo la sua morte.
Così anche la National Gallery rende omaggio al patrono d’Italia attraverso un percorso dal semplice titolo San Francesco d'Assisi a cura del suo direttore Gabriele Finaldi. La mostra riunisce dipinti provenienti dall’intera collezione della National Gallery - con opere di Sassetta, Botticelli e Zurbarán - con prestiti internazionali di Caravaggio, Murillo, El Greco oltre a opere di Stanley Spencer, Antony Gormley, Andrea Büttner, dell'artista dell'Arte Povera Giuseppe Penone e una nuova commissione di Richard Long.
Sandro Botticelli, San Francesco con angeli, 1475-80 circa, Tempera e olio su legno, 31.8 x 49.5 cm © The National Gallery, London
Man mano che la popolarità del movimento francescano aumentava, cresceva anche il numero dei Frati Minori, come Francesco chiamava i suoi seguaci, che si diffusero in tutta Europa, fondando conventi, chiese francescane sempre più grandi e commissionando decorazioni pittoriche che davano grande risalto al loro fondatore, facilitando una fioritura della produzione artistica e architettonica nel periodo che precede il Rinascimento.
La prima sala della mostra introdurrà Francesco attraverso opere come San Francesco in meditazione di Francisco de Zurbarán, dove il santo, ritratto in atteggiamento profondamente meditativo, richiama evocazioni più contemporanee. Opere come Untitled (for Francis) di Antony Gormley assumono una forma più astratta, lasciando solo le stimmate e il gesto di Francis, mentre in River Avon Mud Crescent (2023) Richard Long trasforma il materiale più umile - il fango - in qualcosa di spettacolare e simbolicamente carico. Il suo pezzo commissionato per la mostra - A Walk for Saint Francis - registra una serie di esperienze e visioni con le parole disposte in un semplice schema circolare. Se nella seconda sala, i pannelli del Sassetta per la Pala di San Sepolcro mostrano una delle più celebri biografie visive del santo, la terza tappa di questo viaggio sulle orme di Francesco abbraccia alcune delle primissime opere a lui dedicate come il San Francesco d'Assisi con angeli di Sandro Botticelli. Straordinari esempi dell’amore nutrito dall’autore del Cantico delle Creature nei confronti della natura, considerata specchio di Dio e per tutte le sue creature, la dedizione per gli animali e l'ambiente sono rappresentati da alcuni lavori esposti nella Sala Cinque della mostra, come Frate Francesco e Frate Sole' di Giovanni Costa, Vogelpredigt (Sermon to the Birds) di Andrea Büttner o Albero porta-cedro di Giuseppe Penone.
El Greco, San Francesco riceve le stimmate, 1590-95, Olio su tela, 104 x 114 cm © The National Gallery of Ireland, Dublino
Oggetti come la straordinaria reliquia dell'abito di Francesco da Santa Croce, a Firenze, una serie di litografie di Arthur Boyd dal British, un Sacco di Alberto Burri e un San Francesco davanti al Sultano del Beato Angelico esploreranno infine, nella Sala Sei del percorso, le scelte radicali di Francesco, dichiarato santo nel 1228 da papa Gregorio IX dopo aver rassegnato le dimissioni dalla guida del suo ordine, costernato dalla deriva sempre più mondana e materialista che il suo ordine stava prendendo.
A santa Chiara, una delle prime seguaci di Francesco, è dedicata una piccola sezione della mostra che ospita opere come Santa Chiara che salva un bambino sbranato da un lupo di Giovanni di Paolo e Presepe con San Francesco e Santa Chiara di Josefa de Óbidos.
"Il radicalismo spirituale di Francesco - spiega Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery di Londra - il suo impegno per i poveri e la solidarietà umana, il suo amore per Dio, la natura e gli animali, che potremmo chiamare ambientalismo embrionale, nonché il suo impegno per la pace tra nemici e l’apertura al dialogo con le altre religioni, sono temi che risuonano ancora oggi in noi e ne fanno una figura di enorme attualità per i nostri tempi. La storia delle immagini di San Francesco è anche la storia di come Francesco è stato percepito nel tempo. Una varietà di Francesco è emersa nel corso dei secoli man mano che diversi aspetti della sua persona sono stati enfatizzati, adottati, promossi e, inevitabilmente, anche appropriati e manipolati. Questa mostra esplora alcuni aspetti di questa affascinante storia.”
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