Fino all’8 aprile alla Estorick Collection
The Enchanted Room: in mostra a Londra il Novecento di Brera
Pinacoteca di Brera |
Carlo Carrà, Camera incantata. 1917
Francesca Grego
26/01/2018
Mondo - I gioielli del Novecento di Brera volano a Londra, in attesa che la nuova sede di Palazzo Citterio sia pronta a ospitare le ricche collezioni di arte moderna della pinacoteca milanese.
L’occasione è il ventesimo compleanno della Estorick Collection che, caso unico in Gran Bretagna, sfoggia un’importante raccolta di pittura e scultura italiana della prima metà del XX secolo.
A confronto con i capolavori di casa, il pubblico d’Oltremanica potrà ammirare le preziose opere appartenute a Emilio e Maria Jesi e donate all’istituzione meneghina nel 1976, che per la prima volta lasciano l’Italia in un nucleo così cospicuo.
Nell’allestimento spiccano il celebre Ritratto del pittore Moïse Kisling e una Testa di giovane donna dipinti da Amedeo Modigliani, l’enigmatica Musa Metafisica di Carlo Carrà, l’Autoritratto in stile divisionista di Umberto Boccioni del 1908, insieme all’esuberante collage Cocomero e liquori di Ardengo Soffici e alla “veduta simultanea” Le Nord-Sud di Gino Severini, omaggio futurista al dinamismo della metropolitana di Parigi.
Per andare avanti con i quadri di Giorgio De Chirico e Filippo De Pisis, le nature morte di Giorgio Morandi, i paesaggi di Mario Sironi e le figure femminili di Massimo Campigli.
Un’autentica Camera incantata, come recita il titolo della mostra citando un dipinto di Carrà, che oltre a offrire una panoramica sulla cultura visiva italiana del primo Novecento, evidenzia gli interessi comuni a due grandi coppie di collezionisti, entrambe affascinate dalle nuove tendenze della figurazione, stregate dalla pittura metafisica, conquistate dagli arditi esperimenti futuristi.
Se Emilio Jesi gioca in casa nella sua Milano, mettendo insieme una raccolta superba che va da Medardo Rosso a Picasso, lo statunitense Eric Estorick mostra di possedere un fiuto non comune tra i collezionisti internazionali dell’epoca: già nel 1947, durante il viaggio di nozze in Svizzera con Salome, scopre il valore e la convenienza dell’arte moderna italiana, la cui reputazione è ancora offuscata dall’ombra del Fascismo.
Perciò insieme a Georges Braque e Picasso acquista Boccioni, Balla, Carrà, Sironi, Luigi Russolo. Si esalta di fronte all’immaginario onirico di De Chirico e alle visioni ultraterrene di Campigli, apprezza le ultime tendenze della scultura in Emilio Greco, Giacomo Manzù e Marino Marini.
Abile mercante d’arte, raggiungerà clienti come Burt Lancaster, Tony Curtis, Lauren Bacall e Anne, la moglie di Kirk Douglas.
E per dar vita alla Estorick Collection of Modern Italian Art metterà in vendita dipinti di Chagall e Kandinskij.
Insomma, nella Londra di Eric e Salome i capolavori dei coniugi Jesi sono quasi a casa: per ammirarli in una sorta di riunione di famiglia c’è tempo fino all’8 aprile, quando The Enchanted Room: Modern Works from the Pinacoteca di Brera chiuderà i battenti.
Leggi anche:
• Verso la Grande Brera: in arrivo 26 capolavori del Novecento
• Voglia di Italia: Roma, una coppia statunitense e la passione per il collezionismo
• I maestri del Rinascimento italiano nel 2018 della National Gallery
• Milano - Da Marinetti a Guttuso: diario artistico di un ventennio in tumulto
L’occasione è il ventesimo compleanno della Estorick Collection che, caso unico in Gran Bretagna, sfoggia un’importante raccolta di pittura e scultura italiana della prima metà del XX secolo.
A confronto con i capolavori di casa, il pubblico d’Oltremanica potrà ammirare le preziose opere appartenute a Emilio e Maria Jesi e donate all’istituzione meneghina nel 1976, che per la prima volta lasciano l’Italia in un nucleo così cospicuo.
Nell’allestimento spiccano il celebre Ritratto del pittore Moïse Kisling e una Testa di giovane donna dipinti da Amedeo Modigliani, l’enigmatica Musa Metafisica di Carlo Carrà, l’Autoritratto in stile divisionista di Umberto Boccioni del 1908, insieme all’esuberante collage Cocomero e liquori di Ardengo Soffici e alla “veduta simultanea” Le Nord-Sud di Gino Severini, omaggio futurista al dinamismo della metropolitana di Parigi.
Per andare avanti con i quadri di Giorgio De Chirico e Filippo De Pisis, le nature morte di Giorgio Morandi, i paesaggi di Mario Sironi e le figure femminili di Massimo Campigli.
Un’autentica Camera incantata, come recita il titolo della mostra citando un dipinto di Carrà, che oltre a offrire una panoramica sulla cultura visiva italiana del primo Novecento, evidenzia gli interessi comuni a due grandi coppie di collezionisti, entrambe affascinate dalle nuove tendenze della figurazione, stregate dalla pittura metafisica, conquistate dagli arditi esperimenti futuristi.
Se Emilio Jesi gioca in casa nella sua Milano, mettendo insieme una raccolta superba che va da Medardo Rosso a Picasso, lo statunitense Eric Estorick mostra di possedere un fiuto non comune tra i collezionisti internazionali dell’epoca: già nel 1947, durante il viaggio di nozze in Svizzera con Salome, scopre il valore e la convenienza dell’arte moderna italiana, la cui reputazione è ancora offuscata dall’ombra del Fascismo.
Perciò insieme a Georges Braque e Picasso acquista Boccioni, Balla, Carrà, Sironi, Luigi Russolo. Si esalta di fronte all’immaginario onirico di De Chirico e alle visioni ultraterrene di Campigli, apprezza le ultime tendenze della scultura in Emilio Greco, Giacomo Manzù e Marino Marini.
Abile mercante d’arte, raggiungerà clienti come Burt Lancaster, Tony Curtis, Lauren Bacall e Anne, la moglie di Kirk Douglas.
E per dar vita alla Estorick Collection of Modern Italian Art metterà in vendita dipinti di Chagall e Kandinskij.
Insomma, nella Londra di Eric e Salome i capolavori dei coniugi Jesi sono quasi a casa: per ammirarli in una sorta di riunione di famiglia c’è tempo fino all’8 aprile, quando The Enchanted Room: Modern Works from the Pinacoteca di Brera chiuderà i battenti.
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