Dal 23 giugno a novembre la rassegna Napoli contemporanea
Da Pistoletto a Vezzoli, i protagonisti del contemporaneo si danno appuntamento a Napoli
Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 1967, cemento, smalto, stracci
Samantha De Martin
11/05/2023
Napoli - Una versione originale, in scala monumentale, della Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto svetterà in Piazza Municipio a Napoli.
È una delle testimonianze artistiche che si apprestano a trasformare il capoluogo campano nella capitale dell’arte “di oggi”. Dal prossimo 23 giugno prenderà il via l’articolata programmazione Napoli contemporanea, presentata dal sindaco Gaetano Manfredi e curata dal suo consigliere Vincenzo Trione, un carosello di mostre e installazioni, che si estenderà fino a novembre, con l’obiettivo di rafforzare la vocazione al contemporaneo della città attraverso iniziative concepite appositamente per gli spazi pubblici e i siti museali.
Strade, piazze, chiostri, quartieri invitano cittadini e turisti a gustare la stagione del contemporaneo a tu per tu artisti nazionali e internazionali. A dare l’avvio alla programmazione saranno alcuni interventi destinati a luoghi simbolici del centro storico.
Francesco Vezzoli, Lacrime di coccodrillo
Il 23 giugno il vico di San Pietro a Majella e le Rampe del Salvatore faranno da cornice all’installazione di Antonio Marras dal titolo Questi miei fantasmi, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella. Lanterne in tela, decorate con ritagli di campionario di tessuti d’alta moda, donati dallo stilista sardo, renderanno la luce protagonista. Le Orfanelle, tuniche in sospensione, daranno vita a una messa in scena teatrale, un allestimento espositivo nel quale un ruolo importante è svolto dagli allievi della Accademia di Belle Arti.
La festa del contemporaneo prosegue il 28 giugno con Pistoletto per Napoli. In Piazza Municipio il maestro dell’arte povera darà forma a una versione originale, in scala monumentale, della storica Venere degli Stracci (1967), pensata appositamente per la città e collocata in Piazza Municipio.
Dopo l’estate, l’agenda settembrina di Napoli Contemporanea vedrà protagonista lo scultore Gaetano Pesce. Nello spazio della Rotonda Diaz, in collaborazione con Conservatorio di San Pietro a Majella, il pubblico si imbatterà in due sculture. La prima sarà il grande abito di Pulcinella in tela bianca illuminato dall’interno. Di fronte, un cuore rosso trafitto da una freccia metallica rappresenterà l’attaccamento di Gaetano Pesce alla città. In occasione dell’inaugurazione l’installazione sarà accompagnata da una performance musicale, attraverso la quale un’orchestra composta di sole donne fornirà la colonna sonora a una mutazione che cambierà la percezione che siamo soliti avere di Pulcinella.
Mostre e installazioni site-specific arricchiranno gli spazi della Chiesa di San Severo al Pendino creando un dialogo tra architettura e intervento artistico. A inaugurare lo spazio sarà una suggestiva opera di Claudio Parmiggiani ispirata alla memoria sacra del luogo. Accatastate dall’artista di Luzzara, antiche campane abiteranno, per tutto il mese di novembre, lo spazio interno della Chiesa di San Severo al Pendino, rievocando la memoria del sacro che ha animato l’edificio oggi sconsacrato.
Antonio Marras, Questi miei fantasmi
Ad arricchire la programmazione di Napoli Contemporanea saranno alcuni progetti speciali. A settembre presso le Carceri di Castel Nuovo del Maschio Angioino verrà installata l’opera originale dell’artista Francesco Vezzoli, Lacrime di coccodrillo, ispirata dalla leggenda narrata da Benedetto Croce sul rettile trasportato dall’Egitto nei sotterranei del Maschio Angioino, grazie al quale la Regina Giovanna II, nella prima metà del XV secolo, faceva sparire gli amanti sgraditi.
In Piazza del Plebiscito sarà attivato il progetto di illuminazione ideato da Daria D’Antonio per il film È stata la mano di Dio, scritto e diretto da Paolo Sorrentino, disponibile su Netflix, e prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment.
Ma la programmazione e le sfide di Napoli contemporanea busseranno anche alle porte dei musei. Il PAN - che da settembre sarà chiuso per lavori strutturali fino all’autunno del 2024 - si appresta a diventare il primo Museo dell’immagine a livello internazionale. Durante le fasi di restauro, entro il 2024 verrà inaugurata una Project Room, in partnership con il Meet - Digital Culture Center di Milano, destinata a diventare una stanza virtuale permanente del museo che offrirà alla cittadinanza un'ampia selezione periodica di opere incentrate sulla sperimentazione tra arte e tecnologia. La programmazione sarà a cura di Maria Grazia Mattei, direttrice del Meet, e di Valentino Catricalà, e vedrà il susseguirsi di artisti internazionali e nazionali chiamati a rileggere in digitale lo spazio del PAN.
I progetti espositivi di Napoli contemporanea saranno accompagnati da una collana di volumi pubblicati dalla casa editrice Electa.
È una delle testimonianze artistiche che si apprestano a trasformare il capoluogo campano nella capitale dell’arte “di oggi”. Dal prossimo 23 giugno prenderà il via l’articolata programmazione Napoli contemporanea, presentata dal sindaco Gaetano Manfredi e curata dal suo consigliere Vincenzo Trione, un carosello di mostre e installazioni, che si estenderà fino a novembre, con l’obiettivo di rafforzare la vocazione al contemporaneo della città attraverso iniziative concepite appositamente per gli spazi pubblici e i siti museali.
Strade, piazze, chiostri, quartieri invitano cittadini e turisti a gustare la stagione del contemporaneo a tu per tu artisti nazionali e internazionali. A dare l’avvio alla programmazione saranno alcuni interventi destinati a luoghi simbolici del centro storico.
Francesco Vezzoli, Lacrime di coccodrillo
Il 23 giugno il vico di San Pietro a Majella e le Rampe del Salvatore faranno da cornice all’installazione di Antonio Marras dal titolo Questi miei fantasmi, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella. Lanterne in tela, decorate con ritagli di campionario di tessuti d’alta moda, donati dallo stilista sardo, renderanno la luce protagonista. Le Orfanelle, tuniche in sospensione, daranno vita a una messa in scena teatrale, un allestimento espositivo nel quale un ruolo importante è svolto dagli allievi della Accademia di Belle Arti.
La festa del contemporaneo prosegue il 28 giugno con Pistoletto per Napoli. In Piazza Municipio il maestro dell’arte povera darà forma a una versione originale, in scala monumentale, della storica Venere degli Stracci (1967), pensata appositamente per la città e collocata in Piazza Municipio.
Dopo l’estate, l’agenda settembrina di Napoli Contemporanea vedrà protagonista lo scultore Gaetano Pesce. Nello spazio della Rotonda Diaz, in collaborazione con Conservatorio di San Pietro a Majella, il pubblico si imbatterà in due sculture. La prima sarà il grande abito di Pulcinella in tela bianca illuminato dall’interno. Di fronte, un cuore rosso trafitto da una freccia metallica rappresenterà l’attaccamento di Gaetano Pesce alla città. In occasione dell’inaugurazione l’installazione sarà accompagnata da una performance musicale, attraverso la quale un’orchestra composta di sole donne fornirà la colonna sonora a una mutazione che cambierà la percezione che siamo soliti avere di Pulcinella.
Mostre e installazioni site-specific arricchiranno gli spazi della Chiesa di San Severo al Pendino creando un dialogo tra architettura e intervento artistico. A inaugurare lo spazio sarà una suggestiva opera di Claudio Parmiggiani ispirata alla memoria sacra del luogo. Accatastate dall’artista di Luzzara, antiche campane abiteranno, per tutto il mese di novembre, lo spazio interno della Chiesa di San Severo al Pendino, rievocando la memoria del sacro che ha animato l’edificio oggi sconsacrato.
Antonio Marras, Questi miei fantasmi
Ad arricchire la programmazione di Napoli Contemporanea saranno alcuni progetti speciali. A settembre presso le Carceri di Castel Nuovo del Maschio Angioino verrà installata l’opera originale dell’artista Francesco Vezzoli, Lacrime di coccodrillo, ispirata dalla leggenda narrata da Benedetto Croce sul rettile trasportato dall’Egitto nei sotterranei del Maschio Angioino, grazie al quale la Regina Giovanna II, nella prima metà del XV secolo, faceva sparire gli amanti sgraditi.
In Piazza del Plebiscito sarà attivato il progetto di illuminazione ideato da Daria D’Antonio per il film È stata la mano di Dio, scritto e diretto da Paolo Sorrentino, disponibile su Netflix, e prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment.
Ma la programmazione e le sfide di Napoli contemporanea busseranno anche alle porte dei musei. Il PAN - che da settembre sarà chiuso per lavori strutturali fino all’autunno del 2024 - si appresta a diventare il primo Museo dell’immagine a livello internazionale. Durante le fasi di restauro, entro il 2024 verrà inaugurata una Project Room, in partnership con il Meet - Digital Culture Center di Milano, destinata a diventare una stanza virtuale permanente del museo che offrirà alla cittadinanza un'ampia selezione periodica di opere incentrate sulla sperimentazione tra arte e tecnologia. La programmazione sarà a cura di Maria Grazia Mattei, direttrice del Meet, e di Valentino Catricalà, e vedrà il susseguirsi di artisti internazionali e nazionali chiamati a rileggere in digitale lo spazio del PAN.
I progetti espositivi di Napoli contemporanea saranno accompagnati da una collana di volumi pubblicati dalla casa editrice Electa.
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