Parla la collezionista Daniela Barbiani, nipote e assistente del regista
Dal pennarello alla macchina da presa. I disegni di Fellini in mostra a Napoli
Federico Fellini, Benigni e la nonna, La voce della luna,1990
Francesca Grego
18/04/2024
Napoli - “Questo dello scarabocchiare è una mania antica che mi porto appresso da sempre”, raccontava Federico Fellini: “Ai miei collaboratori, allo scenografo, al costumista, al truccatore soprattutto, cerco di dare delle idee meno approssimative di quelle che riuscirei a dare esprimendomi a voce, quindi fornendo già un'esemplificazione grafica del trucco che desidero su quel volto che ho scelto, o del costume alla costumista, o un'idea scenografica dell'ambiente, un tentativo di bozzetto. E un modo per cominciare a vedere il film in faccia, per cominciare ad abitare in maniera fisica con i personaggi, cominciare a mettermeli intorno”.
Interi mondi hanno preso forma così sulla carta, buttati giù di getto a penna, matita, pennarello. Immagini che oggi sono in grado di portarci dietro le quinte del lavoro di Fellini, in viaggio negli sterminati territori di una fantasia visionaria. L’appuntamento è a Napoli, negli spazi della galleria Al Blu di Prussia, dove sta per prendere il via la mostra Federico Fellini. Disegni erotici - Fotografie dal set (18 aprile - 31 ottobre 2024). Accanto alle opere del celebre cineasta, troveremo gli scatti di Patrizia Mannajuolo, fotografa napoletana che in ambito cinematografico ha collaborato con personaggi come Roberto Rossellini, Liliana Cavani, Alberto Sordi, Monica Vitti. Al Blu di Prussia le immagini catturate fuori scena sul set del lungometraggio La città delle donne dialogano con 29 disegni della collezione di Daniela Barbiani, nipote di Fellini e aiuto regista nei suoi ultimi quattro film (E la nave va, Intervista, Ginger e Fred, La voce della luna).
Patrizia Mannajuolo, La città delle donne
Già, perché Fellini i suoi disegni amava regalarli freschi freschi, subito dopo avervi apposto gli ultimi ritocchi. E così in 13 anni di lavoro con il Maestro, Daniela ha messo insieme una raccolta di circa 130 pezzi, con un valore aggiunto che farebbe invidia a gran parte dei collezionisti: aver visto nascere le opere della propria collezione. “Quelli in cui Fellini disegnava erano momenti intimi e divertenti”, racconta: “Durante la preparazione di un film ci ritrovavamo spesso da soli nel suo studio. Con i pennarelli in mano cambiava faccia. Quando disegnava rideva sempre sotto i baffi”.
A volte il disegno serviva a dar forma alle idee e a comunicare con i collaboratori: “uno strumento fondamentale per spiegare un film prima che iniziasse”, ricorda Daniela. Oppure era un gioco, l’espressione di un’energia creativa e liberatoria. D’altra parte, “Fellini aveva iniziato la sua vita artistica disegnando, e il disegno se l’era portato dietro per tutta la vita. Disegnava continuamente, a prescindere dal cinema. Se era al ristorante con gli amici e raccontava una storiella, automaticamente iniziava a disegnarla sui tovaglioli, sulla tovaglia, magari aggiungendo un fumetto… Era il suo modo di giocare, di divertirsi. Non ti stancavi mai di guardarlo e ascoltarlo”.
Federico Fellini, Federico e Dani I Courtesy Daniela Barbiani
In primo piano nella mostra napoletana ci sono le donne: creature imponenti e procaci - felliniane appunto - che, al cinema come sulla carta, appaiono attraenti e minacciose in egual misura. Attorno a loro ruotano sogni, fantasie, ricordi, paure. “Sono immagini paradossali, dove l’eros e il desiderio sono inseparabili dall’ironia. Donne prorompenti all’eccesso, con grandi seni e sederi, in compagnia di omini minuscoli, che soccombono di fronte a tanta abbondanza. Per Fellini la donna è sempre stata una figura estremamente importante, la considerava superiore all’uomo, che da parte sua era intimidito dalle forme, ma anche dalla personalità femminile”.
Federico Fellini, Autoritratto con donna sulle spalle I Courtesy Daniela Barbiani
A una donna in carne e ossa di cui non conosciamo l’identità è dedicata l’opera preferita di Daniela, un disegno di grandi dimensioni che è rimasto appeso alle pareti della sua casa. “Impossibile separarmene per tutti i sei mesi della mostra!”, confida: “Fellini impiegò molto tempo a realizzarlo, lo cancellava e lo rifaceva. Non sapeva se regalarmelo o no, perché rappresentava qualcosa che in quel momento gli stava molto a cuore. Alla fine regalarlo fu un gesto di liberazione. Mi disse: levamelo di torno!”.
Federico Fellini, Ritratto di Giulietta Masina, Ginger e Fred I Courtesy Daniela Barbiani
Dal Guggenheim di New York al Festival di Cannes, fino al Museo Puskin di Mosca, i disegni della Collezione Barbiani hanno fatto parlare di sé in tutto il mondo. Ora, per la prima volta, approdano a Napoli. “È una mostra che mi rende veramente felice, perché ha un significato speciale”, racconta Daniela: “Fellini ha amato molto Napoli e gli attori napoletani sono sempre stati nel suo cuore: gli davano carica e fiducia, li stimava perché intelligenti, creativi, versatili. Insomma, Napoli era una tappa fissa prima di girare un film. Ora la città sta ricambiando questo affetto con un interesse davvero notevole per i disegni di Fellini”.
Federico Fellini. Disegni erotici e foto dal set. Al Blu di Prussia dal 18 aprile al 31 ottobre 2024
Interi mondi hanno preso forma così sulla carta, buttati giù di getto a penna, matita, pennarello. Immagini che oggi sono in grado di portarci dietro le quinte del lavoro di Fellini, in viaggio negli sterminati territori di una fantasia visionaria. L’appuntamento è a Napoli, negli spazi della galleria Al Blu di Prussia, dove sta per prendere il via la mostra Federico Fellini. Disegni erotici - Fotografie dal set (18 aprile - 31 ottobre 2024). Accanto alle opere del celebre cineasta, troveremo gli scatti di Patrizia Mannajuolo, fotografa napoletana che in ambito cinematografico ha collaborato con personaggi come Roberto Rossellini, Liliana Cavani, Alberto Sordi, Monica Vitti. Al Blu di Prussia le immagini catturate fuori scena sul set del lungometraggio La città delle donne dialogano con 29 disegni della collezione di Daniela Barbiani, nipote di Fellini e aiuto regista nei suoi ultimi quattro film (E la nave va, Intervista, Ginger e Fred, La voce della luna).
Patrizia Mannajuolo, La città delle donne
Già, perché Fellini i suoi disegni amava regalarli freschi freschi, subito dopo avervi apposto gli ultimi ritocchi. E così in 13 anni di lavoro con il Maestro, Daniela ha messo insieme una raccolta di circa 130 pezzi, con un valore aggiunto che farebbe invidia a gran parte dei collezionisti: aver visto nascere le opere della propria collezione. “Quelli in cui Fellini disegnava erano momenti intimi e divertenti”, racconta: “Durante la preparazione di un film ci ritrovavamo spesso da soli nel suo studio. Con i pennarelli in mano cambiava faccia. Quando disegnava rideva sempre sotto i baffi”.
A volte il disegno serviva a dar forma alle idee e a comunicare con i collaboratori: “uno strumento fondamentale per spiegare un film prima che iniziasse”, ricorda Daniela. Oppure era un gioco, l’espressione di un’energia creativa e liberatoria. D’altra parte, “Fellini aveva iniziato la sua vita artistica disegnando, e il disegno se l’era portato dietro per tutta la vita. Disegnava continuamente, a prescindere dal cinema. Se era al ristorante con gli amici e raccontava una storiella, automaticamente iniziava a disegnarla sui tovaglioli, sulla tovaglia, magari aggiungendo un fumetto… Era il suo modo di giocare, di divertirsi. Non ti stancavi mai di guardarlo e ascoltarlo”.
Federico Fellini, Federico e Dani I Courtesy Daniela Barbiani
In primo piano nella mostra napoletana ci sono le donne: creature imponenti e procaci - felliniane appunto - che, al cinema come sulla carta, appaiono attraenti e minacciose in egual misura. Attorno a loro ruotano sogni, fantasie, ricordi, paure. “Sono immagini paradossali, dove l’eros e il desiderio sono inseparabili dall’ironia. Donne prorompenti all’eccesso, con grandi seni e sederi, in compagnia di omini minuscoli, che soccombono di fronte a tanta abbondanza. Per Fellini la donna è sempre stata una figura estremamente importante, la considerava superiore all’uomo, che da parte sua era intimidito dalle forme, ma anche dalla personalità femminile”.
Federico Fellini, Autoritratto con donna sulle spalle I Courtesy Daniela Barbiani
A una donna in carne e ossa di cui non conosciamo l’identità è dedicata l’opera preferita di Daniela, un disegno di grandi dimensioni che è rimasto appeso alle pareti della sua casa. “Impossibile separarmene per tutti i sei mesi della mostra!”, confida: “Fellini impiegò molto tempo a realizzarlo, lo cancellava e lo rifaceva. Non sapeva se regalarmelo o no, perché rappresentava qualcosa che in quel momento gli stava molto a cuore. Alla fine regalarlo fu un gesto di liberazione. Mi disse: levamelo di torno!”.
Federico Fellini, Ritratto di Giulietta Masina, Ginger e Fred I Courtesy Daniela Barbiani
Dal Guggenheim di New York al Festival di Cannes, fino al Museo Puskin di Mosca, i disegni della Collezione Barbiani hanno fatto parlare di sé in tutto il mondo. Ora, per la prima volta, approdano a Napoli. “È una mostra che mi rende veramente felice, perché ha un significato speciale”, racconta Daniela: “Fellini ha amato molto Napoli e gli attori napoletani sono sempre stati nel suo cuore: gli davano carica e fiducia, li stimava perché intelligenti, creativi, versatili. Insomma, Napoli era una tappa fissa prima di girare un film. Ora la città sta ricambiando questo affetto con un interesse davvero notevole per i disegni di Fellini”.
Federico Fellini. Disegni erotici e foto dal set. Al Blu di Prussia dal 18 aprile al 31 ottobre 2024
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