Nuovo importante ritrovamento nell’antica dimora di Civita Giuliana
Dietro le quinte di una villa romana: scoperta a Pompei la Stanza degli Schiavi
La Stanza degli Schiavi. Foto Parco Archeologico di Pompei
Francesca Grego
07/11/2021
Napoli - Tre brande in legno e reti di corda, un baule con i finimenti dei cavalli, anfore per la conservazione del cibo, qualche brocca e un vaso da notte: si presenta così la cameretta portata alla luce dagli archeologi del Parco di Pompei presso la villa di Civita Giuliana, a Nord dell’antica città distrutta dal Vesuvio. Ad abitarla era probabilmente una famiglia di schiavi, come testimonia la presenza di un lettino, oltre a due giacigli destinati ai servitori adulti. Una piccola finestra posta in alto illuminava l’ambiente dalle pareti spoglie, che fungeva ad un tempo da alloggio e ripostiglio.
Questa stanza modesta e priva di decorazioni invita a entrare in una dimensione della storia solitamente relegata nell’ombra: la vita degli schiavi romani. Il ritrovamento rappresenta “una finestra nella realtà precaria di persone che appaiono raramente nelle fonti storiche, scritte quasi esclusivamente da uomini appartenenti all’élite, e che per questo rischiano di rimanere invisibili nei grandi racconti”, spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel.
La Stanza degli Schiavi. Foto Parco Archeologico di Pompei
“È un caso in cui l’archeologia ci aiuta a scoprire una parte del mondo antico che conosciamo poco, ma che è estremamente importante”, prosegue Zuchtriegel. “Quello che colpisce è l’angustia e la precarietà di cui parla questo ambiente, una via di mezzo tra dormitorio e ripostiglio di appena 16 mq, che possiamo ora ricostruire grazie alle condizioni eccezionali di conservazione create dall’eruzione del 79 d.C. È sicuramente una delle scoperte più emozionanti nella mia vita da archeologo, anche senza la presenza di grandi ‘tesori’: il tesoro vero è l’esperienza umana, in questo caso dei più deboli della società antica, di cui questo ambiente fornisce una testimonianza unica”. Gli studiosi di Pompei sono al lavoro per raccogliere e interpretare ogni informazione utile a immaginare la quotidianità degli schiavi di Civita Giuliana. Grazie all’uso del calchi, per esempio, sono già state ricostruite le coperte in tessuto che coprivano i giacigli.
La Stanza degli Schiavi. Foto Parco Archeologico di Pompei
Con il ritrovamento di una cassa di legno contenente oggetti in metallo e tessuto, inoltre, la Stanza degli Schiavi si ricollega a un’altra importante scoperta emersa nella Villa di Civita Giuliana. Si tratta del sorprendente carro da cerimonia venuto alla luce nel gennaio 2021 sotto un portico poco distante, mentre scavi condotti nel 2018 avevano rivelato la presenza nella stessa area di una stalla con i resti di tre equini. Ora il cerchio sembra chiudersi, poiché gli oggetti presenti nel baule della Stanza degli Schiavi sembrano essere proprio finimenti per cavalli. Nella cameretta, dunque, vivevano le persone che, tra gli altri compiti, si occupavano degli animali e della preparazione del carro, come testimonierebbe anche il ritrovamento di un timone per questo tipo di veicoli appoggiato a uno dei letti.
La Stanza degli Schiavi. Foto Parco Archeologico di Pompei
Per anni oggetto di saccheggi sistematici con un danno stimato di quasi 2 milioni di euro, dal 2017 la Villa di Civita Giuliana è al centro di scavi stratigrafici che stanno restituendo reperti e informazioni preziose, mentre resta attiva la collaborazione del Parco con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Campania e il Nucleo Investigativo Torre Annunziata dell’Arma dei Carabinieri per contrastare le attività di scavo clandestino.
Mappa degli ambienti ritrovati nella Villa di Civita Giuliana I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Leggi anche:
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• Nel nuovo Antiquarium tutta la vita di Pompei, tra tesori e quotidianità
Questa stanza modesta e priva di decorazioni invita a entrare in una dimensione della storia solitamente relegata nell’ombra: la vita degli schiavi romani. Il ritrovamento rappresenta “una finestra nella realtà precaria di persone che appaiono raramente nelle fonti storiche, scritte quasi esclusivamente da uomini appartenenti all’élite, e che per questo rischiano di rimanere invisibili nei grandi racconti”, spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel.
La Stanza degli Schiavi. Foto Parco Archeologico di Pompei
“È un caso in cui l’archeologia ci aiuta a scoprire una parte del mondo antico che conosciamo poco, ma che è estremamente importante”, prosegue Zuchtriegel. “Quello che colpisce è l’angustia e la precarietà di cui parla questo ambiente, una via di mezzo tra dormitorio e ripostiglio di appena 16 mq, che possiamo ora ricostruire grazie alle condizioni eccezionali di conservazione create dall’eruzione del 79 d.C. È sicuramente una delle scoperte più emozionanti nella mia vita da archeologo, anche senza la presenza di grandi ‘tesori’: il tesoro vero è l’esperienza umana, in questo caso dei più deboli della società antica, di cui questo ambiente fornisce una testimonianza unica”. Gli studiosi di Pompei sono al lavoro per raccogliere e interpretare ogni informazione utile a immaginare la quotidianità degli schiavi di Civita Giuliana. Grazie all’uso del calchi, per esempio, sono già state ricostruite le coperte in tessuto che coprivano i giacigli.
La Stanza degli Schiavi. Foto Parco Archeologico di Pompei
Con il ritrovamento di una cassa di legno contenente oggetti in metallo e tessuto, inoltre, la Stanza degli Schiavi si ricollega a un’altra importante scoperta emersa nella Villa di Civita Giuliana. Si tratta del sorprendente carro da cerimonia venuto alla luce nel gennaio 2021 sotto un portico poco distante, mentre scavi condotti nel 2018 avevano rivelato la presenza nella stessa area di una stalla con i resti di tre equini. Ora il cerchio sembra chiudersi, poiché gli oggetti presenti nel baule della Stanza degli Schiavi sembrano essere proprio finimenti per cavalli. Nella cameretta, dunque, vivevano le persone che, tra gli altri compiti, si occupavano degli animali e della preparazione del carro, come testimonierebbe anche il ritrovamento di un timone per questo tipo di veicoli appoggiato a uno dei letti.
La Stanza degli Schiavi. Foto Parco Archeologico di Pompei
Per anni oggetto di saccheggi sistematici con un danno stimato di quasi 2 milioni di euro, dal 2017 la Villa di Civita Giuliana è al centro di scavi stratigrafici che stanno restituendo reperti e informazioni preziose, mentre resta attiva la collaborazione del Parco con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Campania e il Nucleo Investigativo Torre Annunziata dell’Arma dei Carabinieri per contrastare le attività di scavo clandestino.
Mappa degli ambienti ritrovati nella Villa di Civita Giuliana I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
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