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Gli scavi borbonici di Villa San Marco a Stabia

Il peristilio di Villa San Marco nel sito degli Scavi Archeologici di Stabiae
Francesco Muscolino
15/12/2020
Napoli - Sono Francesco Muscolino, oggi Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, ex-funzionario responsabile dell’area archeologica di Stabia.
Ci troviamo nel peristilio inferiore di Villa San Marco, una delle due ville romane riportate interamente in luce e che si possono visitare sul Pianoro di Varano poco sopra il centro urbano moderno di Castellammare di Stabia.
La villa prende il nome da una chiesa, oramai scomparsa, che sorgeva qui quando nel 1749 iniziarono gli scavi borbonici dei quali questa villa conserva diverse testimonianze.
Una parte dei suoi apparati decorativi, sia parietali che pavimentali, sono stati asportati in età borbonica e sono ora in varie collezioni, principalmente nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Poi la villa fu riportata in luce nuovamente negli anni 50 per volere del preside Libero D'Orsi che avviò qui un ampio cantiere di scavo e di restauro.
Prima dell'eruzione del 79 dC che seppellì questa villa, essa si trovava più vicina al mare di quanto non lo sia adesso. Pur sorgendo su un pianoro alto 15 metri sul livello del mare, la costa era molto più vicina di quanto non sia adesso e quindi la villa aveva un accesso privilegiato al mare e alla costa sottostante e questo era molto importante anche per gli scambi economici.
Villa San Marco era particolarmente grande, perchè oltre al peristilio dove ci troviamo ora, esisteva un altro peristilio - solo in parte scavato - lungo più di 100 metri e aperto sul mare.
I noltre la villa aveva un proprio complesso termale, privato, completo, e come tutte le ville di questa importanza e dimensione anche una parte destinata alle attività produttive , con depositi, alloggi per la servitù …
Uno dei tanti elementi di interesse di Villa San Marco sono le tracce che sono rimaste delle attività di scavo borboniche. Vi sono ad esempio degli affreschi che sono stati staccati e attualmente sono sostituiti da copie, come ad esempio sul lato del peristilio dove ci troviamo, tutti i tondi con vedute che furono interamente staccati e sostituiti da copie. Altri invece furono staccati in maniera più selettiva. Ad esempio sempre in questo peristilio vi sono dei riquadri con scene di giardino, furono staccati solo quelli che avevano alla base una veduta.
Alle mie spalle la breccia che si vede nel muro è proprio il risultato di questa attività di scavo borbonica. Dobbiamo immaginare questo punto ancora tutto coperto dal materiale vulcanico ed esplorato per mezzo di gallerie, gallerie che dopo gli scavi vengono normalmente richiuse, in questo caso è stata lasciata aperta proprio per dare un'idea di come avvenivano questi scavi. La breccia è tra il peristilio e il grande l'ambiente utilizzato come cucina della villa.
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Una parte dei suoi apparati decorativi, sia parietali che pavimentali, sono stati asportati in età borbonica e sono ora in varie collezioni, principalmente nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Poi la villa fu riportata in luce nuovamente negli anni 50 per volere del preside Libero D'Orsi che avviò qui un ampio cantiere di scavo e di restauro.
Prima dell'eruzione del 79 dC che seppellì questa villa, essa si trovava più vicina al mare di quanto non lo sia adesso. Pur sorgendo su un pianoro alto 15 metri sul livello del mare, la costa era molto più vicina di quanto non sia adesso e quindi la villa aveva un accesso privilegiato al mare e alla costa sottostante e questo era molto importante anche per gli scambi economici.
Villa San Marco era particolarmente grande, perchè oltre al peristilio dove ci troviamo ora, esisteva un altro peristilio - solo in parte scavato - lungo più di 100 metri e aperto sul mare.
I noltre la villa aveva un proprio complesso termale, privato, completo, e come tutte le ville di questa importanza e dimensione anche una parte destinata alle attività produttive , con depositi, alloggi per la servitù …
Uno dei tanti elementi di interesse di Villa San Marco sono le tracce che sono rimaste delle attività di scavo borboniche. Vi sono ad esempio degli affreschi che sono stati staccati e attualmente sono sostituiti da copie, come ad esempio sul lato del peristilio dove ci troviamo, tutti i tondi con vedute che furono interamente staccati e sostituiti da copie. Altri invece furono staccati in maniera più selettiva. Ad esempio sempre in questo peristilio vi sono dei riquadri con scene di giardino, furono staccati solo quelli che avevano alla base una veduta.
Alle mie spalle la breccia che si vede nel muro è proprio il risultato di questa attività di scavo borbonica. Dobbiamo immaginare questo punto ancora tutto coperto dal materiale vulcanico ed esplorato per mezzo di gallerie, gallerie che dopo gli scavi vengono normalmente richiuse, in questo caso è stata lasciata aperta proprio per dare un'idea di come avvenivano questi scavi. La breccia è tra il peristilio e il grande l'ambiente utilizzato come cucina della villa.

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