Il Grande Progetto Pompei taglia l’ultimo traguardo
La Casa dei Dioscuri e la Villa di Diomede: lusso, natura e inclusione nelle nuove domus aperte a Pompei
Villa di Diomede I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Francesca Grego
10/11/2022
Napoli - Chiude in bellezza il Grande Progetto Pompei, che in un decennio ha restituito alla fruizione pubblica l’immenso patrimonio del sito archeologico vesuviano: l’apertura di due lussuose domus fresche di restauro - la Casa dei Dioscuri e la Villa di Diomede - corona un percorso che di anno in anno si è arricchito di nuove risorse e attrazioni in dialogo con i visitatori e con il territorio.
Scoperta tra il 1828 e il 1829, la Casa dei Dioscuri è una delle più ampie e prestigiose domus di Pompei, celebre per la ricchezza delle sue decorazioni pittoriche. Nonostante in passato molte pitture siano state staccate e trasferite presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’antica dimora conserva la sua bellezza, frutto anche di un ricercato impianto architettonico. Dal colonnato dell’atrio principale al peristilio rodio, fino al piccolo giardino, gli spazi interni ed esterni della domus dialogano in modo suggestivo in continui rimandi prospettici. Ambienti sontuosi decorati dalla stessa bottega che lavorò nella vicina casa dei Vettii si alternano alle stanze di servizio che molto hanno da raccontare sulla vita quotidiana dei più facoltosi abitanti della colonia. Ma l’aspetto più nuovo e interessante degli interventi di restauro da poco conclusi è forse la rigenerazione degli antichi giardini della casa, ricostruiti grazie a studi di archeobotanica e all’osservazione dei disegni dei visitatori ottocenteschi utilizzando le specie vegetali coltivate nel nuovo Vivaio della Flora Pompeiana alla Casa di Pansa. Un sorprendente gioco di rimandi lega le piante del giardino alle originali pitture parietali, riportando in vita le atmosfere della domus patrizia.
Casa dei Dioscuri I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Il verde occupa un posto centrale anche nella Villa di Diomede, un vasto complesso residenziale posto lungo la Via dei Sepolcri. Tra i primissimi edifici scavati a Pompei - i primi scavi risalgono agli anni Settanta del Settecento - la Villa di Diomede ha una storia affascinante e stratificata, che si riflette in architetture di epoche differenti affacciate su terrazze che scendono gradualmente verso il mare. Portici e giardini colonnati raccontano gli antichi fasti di questa dimora, che custodisce ancora decorazioni murali e pavimenti preziosi, e dispone anche di un’elegante piscina ornata da nicchie. La Villa dispensa anche preziose informazioni sull’edilizia pompeiana: fu costruita esclusivamente con materiali locali, dai tufi calcarei di diversi colori alla schiuma di lava.
Villa di Diomede I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Un capitolo a parte meritano gli ampi giardini, oggi più vivi che mai grazie a percorsi di agricoltura sociale portati avanti con il contributo di bambini, adolescenti e giovanissimi disabili con le loro famiglie, impegnati a raccogliere frutti antichi come cotogne, melograni, bacche di biancospino e a trasformarli in succhi e marmellate sulla scorta di ricette tramandate dagli scrittori latini. Rendere il Parco sempre più inclusivo è infatti uno dei principali obiettivi degli ultimi interventi: la Casa dei dei Dioscuri e la Villa di Diomede, come numerose altre domus del sito vesuviano, sono state dotate di nuovi percorsi dedicati alle persone con disabilità.
"Compito di noi archeologi è raccontare l'eccezionalità della vita comune, che a Pompei possiamo ricostruire grazie a reperti unici, tra cui i calchi delle vittime e di oggetti d'uso quotidiano, ma anche di rendere accessibile per tutti, quello che in antico era molto esclusivo: apriamo oggi due dimore eccezionali, appartenenti all'élite dell'antica Pompei, nell'ottica di una sempre maggiore inclusione, che non è solo quella fisica, di abbattimento delle barriere, ma anche culturale e sociale”, ha spiegato il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel.
Casa dei Dioscuri I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
“Attraverso i giardini e gli spazi verdi - ha proseguito il direttore - possiamo offrire delle esperienze che consentono una comprensione più ampia della realtà storica di Pompei e del suo territorio. Ricordo che oltre al progetto di riqualificazione delle aree verdi che ha visto collaborare bambini e adolescenti con autismo e altre forme di disabilità, ai lavori di manutenzione e restauro dei giardini della casa dei Dioscuri hanno collaborato anche alcuni giovani che grazie l’istituto della messa alla prova, nell’ambito di una convenzione tra Parco e il tribunale di Torre Annunziata, hanno svolto lavori di pubblica utilità. Dopo gli importanti risultati ottenuti con il Grande Progetto Pompei, ora ci impegniamo a rendere il territorio sempre più partecipe della nostra visione, e le due case che oggi consegniamo alla fruizione pubblica ne sono un'espressione esemplare".
Scoperta tra il 1828 e il 1829, la Casa dei Dioscuri è una delle più ampie e prestigiose domus di Pompei, celebre per la ricchezza delle sue decorazioni pittoriche. Nonostante in passato molte pitture siano state staccate e trasferite presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, l’antica dimora conserva la sua bellezza, frutto anche di un ricercato impianto architettonico. Dal colonnato dell’atrio principale al peristilio rodio, fino al piccolo giardino, gli spazi interni ed esterni della domus dialogano in modo suggestivo in continui rimandi prospettici. Ambienti sontuosi decorati dalla stessa bottega che lavorò nella vicina casa dei Vettii si alternano alle stanze di servizio che molto hanno da raccontare sulla vita quotidiana dei più facoltosi abitanti della colonia. Ma l’aspetto più nuovo e interessante degli interventi di restauro da poco conclusi è forse la rigenerazione degli antichi giardini della casa, ricostruiti grazie a studi di archeobotanica e all’osservazione dei disegni dei visitatori ottocenteschi utilizzando le specie vegetali coltivate nel nuovo Vivaio della Flora Pompeiana alla Casa di Pansa. Un sorprendente gioco di rimandi lega le piante del giardino alle originali pitture parietali, riportando in vita le atmosfere della domus patrizia.
Casa dei Dioscuri I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Il verde occupa un posto centrale anche nella Villa di Diomede, un vasto complesso residenziale posto lungo la Via dei Sepolcri. Tra i primissimi edifici scavati a Pompei - i primi scavi risalgono agli anni Settanta del Settecento - la Villa di Diomede ha una storia affascinante e stratificata, che si riflette in architetture di epoche differenti affacciate su terrazze che scendono gradualmente verso il mare. Portici e giardini colonnati raccontano gli antichi fasti di questa dimora, che custodisce ancora decorazioni murali e pavimenti preziosi, e dispone anche di un’elegante piscina ornata da nicchie. La Villa dispensa anche preziose informazioni sull’edilizia pompeiana: fu costruita esclusivamente con materiali locali, dai tufi calcarei di diversi colori alla schiuma di lava.
Villa di Diomede I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Un capitolo a parte meritano gli ampi giardini, oggi più vivi che mai grazie a percorsi di agricoltura sociale portati avanti con il contributo di bambini, adolescenti e giovanissimi disabili con le loro famiglie, impegnati a raccogliere frutti antichi come cotogne, melograni, bacche di biancospino e a trasformarli in succhi e marmellate sulla scorta di ricette tramandate dagli scrittori latini. Rendere il Parco sempre più inclusivo è infatti uno dei principali obiettivi degli ultimi interventi: la Casa dei dei Dioscuri e la Villa di Diomede, come numerose altre domus del sito vesuviano, sono state dotate di nuovi percorsi dedicati alle persone con disabilità.
"Compito di noi archeologi è raccontare l'eccezionalità della vita comune, che a Pompei possiamo ricostruire grazie a reperti unici, tra cui i calchi delle vittime e di oggetti d'uso quotidiano, ma anche di rendere accessibile per tutti, quello che in antico era molto esclusivo: apriamo oggi due dimore eccezionali, appartenenti all'élite dell'antica Pompei, nell'ottica di una sempre maggiore inclusione, che non è solo quella fisica, di abbattimento delle barriere, ma anche culturale e sociale”, ha spiegato il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel.
Casa dei Dioscuri I Courtesy Parco Archeologico di Pompei
“Attraverso i giardini e gli spazi verdi - ha proseguito il direttore - possiamo offrire delle esperienze che consentono una comprensione più ampia della realtà storica di Pompei e del suo territorio. Ricordo che oltre al progetto di riqualificazione delle aree verdi che ha visto collaborare bambini e adolescenti con autismo e altre forme di disabilità, ai lavori di manutenzione e restauro dei giardini della casa dei Dioscuri hanno collaborato anche alcuni giovani che grazie l’istituto della messa alla prova, nell’ambito di una convenzione tra Parco e il tribunale di Torre Annunziata, hanno svolto lavori di pubblica utilità. Dopo gli importanti risultati ottenuti con il Grande Progetto Pompei, ora ci impegniamo a rendere il territorio sempre più partecipe della nostra visione, e le due case che oggi consegniamo alla fruizione pubblica ne sono un'espressione esemplare".
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