L’esibizione virtuale ai tempi della riproducibilità digitale

La mostra impossibile

La Scuola di Atene, Raffaello Sanzio, Musei Vaticani
 

Ludovica Sanfelice

09/12/2013

Napoli - Centodiciassette riproduzioni di dipinti e affreschi invadono il Complesso monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli e, combinando cultura scientifica e cultura umanistica, danno vita ad una mostra impossibile che mette le nuove tecnologie al servizio dell’arte.

Dall’accostamento di immagini digitali in altissima risoluzione e in scala 1:1 proiettate attraverso pannelli retroilluminati, si snoda infatti un percorso espositivo che attenendosi alla linea cronologica accompagnerà i visitatori tra le opere di Leonardo da Vinci, Caravaggio e Raffaello.

L’idea, alla base del progetto pedagogico ideato e diretto da Renato Parascandalo che gira l’Italia già da qualche anno, è di consentire a chi partecipa all’esperienza di rilevare differenze di stile, di scuola, di cultura e di seguire l'evoluzione pittorica di ognuno dei tre maestri.

L’esibizione virtuale che di fatto pone l’osservatore di fronte ad una copia è un tema al centro di discussione nell’epoca della riproducibilità digitale. Il valore di simili operazioni, oltre ad ovviare al problema del trasporto di capolavori, ai prezzi delle assicurazioni relative e alla sempre più scarsa disponibilità al prestito da parte di musei e collezioni private, risponde a necessità di carattere divulgativo.


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