Al Castello Visconteo dal 23 novembre al 5 aprile
La rivoluzione della luce. I maestri del Divisionismo si incontrano a Novara
Gaetano Previati Maternità, 1890-1891 olio su tela, 175,5x412 cm, firmato in basso a destra. Banco BPM
Francesca Grego
19/11/2019
Novara - Quando, sul finire del XIX secolo, il Divisionismo si affacciò sulla scena italiana, gli effetti ottenuti dai colori scomposti sulla tela dovettero sembrarono probabilmente un piccolo miracolo. In contemporanea con il Pointillisme francese, il nuovo movimento trasformava il colore in un fenomeno ottico – e non più chimico, come accadeva preparandolo sulla tavolozza – foriero di atmosfere mai viste. A questo momento magico è dedicata la mostra Divisionismo. La rivoluzione della luce, al Castello Visconteo dal 23 novembre al 5 aprile.
A cura di Annie-Paule Quinsac, tra i primi studiosi di una corrente tutta italiana, il progetto riunisce a Novara 70 opere provenienti da importanti musei e collezioni private. La scelta della sede non è casuale: dopo l'esordio a Milano, il Divisionismo ha il suo epicentro proprio in quest'area del Piemonte, equidistante dai luoghi cari a Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Carlo Fornara.
Una nuova poetica della natura, scene di vita quotidiana e suggestioni simboliste si mescolano nei quadri del movimento, che vede nel critico, pittore e mercante Vittore Grubicy de Dragon il principale promotore. Il viaggio al Castello Visconteo inizia proprio con uno sguardo alla sua scuderia, tra opere seminali come Le ciliegie di Pellizza, Le fumatrici di hashish di Gaetano Previati, la Portatrice d'acqua e Dopo il temporale di Segantini, per poi ripercorrere le tappe principali di un'avventura destinata a lasciare il segno.
Otto sezioni tematiche scandiscono il cammino con un occhio particolare alle peculiarità dei più significativi interpreti delle novità di fine secolo: da non perdere il focus dedicato a Pellizza da Volpedo con cinque pietre miliari della sua produzione, un altro per i delicatissimi chiaroscuri di Segantini, l'incanto delle distese innevate che affascinarono i pittori della luce e una sosta tra le creazioni simboliste di Previati, l'unico a distaccarsi dalla matrice naturalista del gruppo. Infine, un'indagine sugli sviluppi più tardi del movimento, tra contaminazioni di stampo impressionista e suggestioni completamente nuove.
Uno spazio speciale è dedicato alla grande Maternità di Gaetano Previati, eccezionale prestito del Banco BPM che torna per la prima volta nel capoluogo piemontese per essere ammirata gratuitamente anche al di fuori del percorso della mostra. Reinterpretazione laica del tema della Madonna con Bambino e angeli, il quadro rappresenta il risultato di ben due anni di prove e sperimentazioni. Il suo singolare connubio tra Divisionismo e Simbolismo ne fece l'opera più controversa e derisa della I Triennale di Brera, prima che il tempo facesse il suo corso permettendo di apprezzarne la modernità.
A cura di Annie-Paule Quinsac, tra i primi studiosi di una corrente tutta italiana, il progetto riunisce a Novara 70 opere provenienti da importanti musei e collezioni private. La scelta della sede non è casuale: dopo l'esordio a Milano, il Divisionismo ha il suo epicentro proprio in quest'area del Piemonte, equidistante dai luoghi cari a Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Carlo Fornara.
Una nuova poetica della natura, scene di vita quotidiana e suggestioni simboliste si mescolano nei quadri del movimento, che vede nel critico, pittore e mercante Vittore Grubicy de Dragon il principale promotore. Il viaggio al Castello Visconteo inizia proprio con uno sguardo alla sua scuderia, tra opere seminali come Le ciliegie di Pellizza, Le fumatrici di hashish di Gaetano Previati, la Portatrice d'acqua e Dopo il temporale di Segantini, per poi ripercorrere le tappe principali di un'avventura destinata a lasciare il segno.
Otto sezioni tematiche scandiscono il cammino con un occhio particolare alle peculiarità dei più significativi interpreti delle novità di fine secolo: da non perdere il focus dedicato a Pellizza da Volpedo con cinque pietre miliari della sua produzione, un altro per i delicatissimi chiaroscuri di Segantini, l'incanto delle distese innevate che affascinarono i pittori della luce e una sosta tra le creazioni simboliste di Previati, l'unico a distaccarsi dalla matrice naturalista del gruppo. Infine, un'indagine sugli sviluppi più tardi del movimento, tra contaminazioni di stampo impressionista e suggestioni completamente nuove.
Uno spazio speciale è dedicato alla grande Maternità di Gaetano Previati, eccezionale prestito del Banco BPM che torna per la prima volta nel capoluogo piemontese per essere ammirata gratuitamente anche al di fuori del percorso della mostra. Reinterpretazione laica del tema della Madonna con Bambino e angeli, il quadro rappresenta il risultato di ben due anni di prove e sperimentazioni. Il suo singolare connubio tra Divisionismo e Simbolismo ne fece l'opera più controversa e derisa della I Triennale di Brera, prima che il tempo facesse il suo corso permettendo di apprezzarne la modernità.
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