Dal 3 settembre all'11 dicembre
Le Ninfee alla Villa dei Capolavori

Claude Monet: Le Bassin des Nympheas, 1904, olio su tela, Denver Art Museum
L.Sanfelice
16/08/2016
Parma - Le serie Falaise e Ninfee, a cui Claude Monet dedicò gli anni della maturità artistica, diventano il nucleo di una piccola mostra che dal 3 settembre all'11 dicembre sarà allestita alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma) grazie a prestiti italiani e internazionali.
L'indagine del raffinato percorso espositivo sarà tesa alla conoscenza del processo creativo, poetico e stilistico del maestro dell'Impressionismo nella sua evoluzione che fu d'ispirazione per la pittura dell'Informale e dell'Astrazione. Ad indicare la direzione sarà in particolare Falaises à Pourville, soleil levant, conservata nella raccolta della Fondazione. Un'opera in grado di esemplificare i termini del passaggio dalla pittura impressionista alla fase successiva, in cui l'artista fece ricorso alla serie per tentare di fermare il tempo e coglierne l'effimera bellezza.
Dalle scogliere circondate dall'acqua increspata alle Ninfee che ossessionarono Monet nell'ultima parte della sua vita, le forme si sciolsero fino a diventare liquide, offrendosi a studi sulla rifrazione espressi nelle corpose pennellate collocate a metà tra il genere del paesaggio e una pittura decorativa nuova più artificiosa e astratta in cui dissolvere la realtà nel sogno. Una base profetica da cui quattro decenni dopo l'Europa estrasse il linguagio dell'Informale, e che gli Stati Uniti radicalizzarono nell'Action Painting.
L'indagine del raffinato percorso espositivo sarà tesa alla conoscenza del processo creativo, poetico e stilistico del maestro dell'Impressionismo nella sua evoluzione che fu d'ispirazione per la pittura dell'Informale e dell'Astrazione. Ad indicare la direzione sarà in particolare Falaises à Pourville, soleil levant, conservata nella raccolta della Fondazione. Un'opera in grado di esemplificare i termini del passaggio dalla pittura impressionista alla fase successiva, in cui l'artista fece ricorso alla serie per tentare di fermare il tempo e coglierne l'effimera bellezza.
Dalle scogliere circondate dall'acqua increspata alle Ninfee che ossessionarono Monet nell'ultima parte della sua vita, le forme si sciolsero fino a diventare liquide, offrendosi a studi sulla rifrazione espressi nelle corpose pennellate collocate a metà tra il genere del paesaggio e una pittura decorativa nuova più artificiosa e astratta in cui dissolvere la realtà nel sogno. Una base profetica da cui quattro decenni dopo l'Europa estrasse il linguagio dell'Informale, e che gli Stati Uniti radicalizzarono nell'Action Painting.
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