A Parma, dal 6 dicembre al 26 gennaio, per i 350 anni dalla morte del pittore
Un Rembrandt dall'Ermitage in mostra alla Pilotta
Rembrandt, Adorazione dei Magi, 1632, olio su tela, 39 x 45 cm, San Pietroburgo, Ermitage. Courtesy Complesso Monumentale della Pilotta
Samantha De Martin
04/12/2019
Parma - Il Complesso Munumentale della Pilotta rende omaggio a Rembrand, a 350 anni dalla morte del maestro della luce e protagonista dell'età dell'oro olandese, con un importante prestito in arrivo dalla Russia.
Grazie a un accordo con il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, il gioiello di Parma simbolo del potere ducale dei Farnese accoglierà, dal 6 dicembre al 26 gennaio, l’Adorazione dei Magi del 1632, una sorta di manifesto del fare pittorico del maestro definito, per la sua appassionata comprensione della condizione umana, "uno dei grandi profeti della civiltà".
La tela, dipinta in grisaille - chiaroscuro quasi privo di colore, introdotto per la prima volta a Roma nella prima metà del Cinquecento - esalta più di ogni altra opera la caratteristica estetica del linguaggio artistico del pittore di Leida.
Attraverso l’uso scenografico della luce e l’esaltazione illusionistica del dettaglio, Rembrandt è infatti in grado di rivelare la tessitura teologica della storia.
L’esposizione si inserisce nella visione universale dell’arte da parte del Complesso della Pilotta che, dopo aver dedicato la prima parte dell’anno a Leonardo, con una mostra sulla Scapiliata e sulla fortuna di questo modello iconografico, guarda ora al maestro olandese il cui capolavoro si inserisce in una fase di emancipazione creativa. Il pittore cerca infatti una sua strada pienamente originale, uscito da appena due anni dalla bottega del maestro Pieter Lastman, in una congiuntura dominata da Peter Paul Rubens e dai suoi seguaci.
Nella tela in arrivo a Parma dall’Ermitage si distinguono gli stilemi fondamentali che costituiranno l’identità estetica del grande ritrattista, come il riferimento alle iconografie antiche e orientali in risposta al classicismo della pittura barocca e cattolica. Non mancano, tuttavia, i rimandi all’arte italiana, particolarmente evidenti nella rappresentazione del volto della Vergine e del Bambino.
La visita - possibile da martedì a sabato dalle 8.30 alle 19 e domenica e festivi dalle 13 alle 19 - è inclusa nel biglietto di ingresso dei Musei della Pilotta.
Leggi anche:
• Un Monet in mostra alla Pilotta
• Leonardo e la Scapiliata: a Parma la fortuna dell'opera
• Sotto il segno di Rembrandt: quattro mostre da non perdere in Olanda
Grazie a un accordo con il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, il gioiello di Parma simbolo del potere ducale dei Farnese accoglierà, dal 6 dicembre al 26 gennaio, l’Adorazione dei Magi del 1632, una sorta di manifesto del fare pittorico del maestro definito, per la sua appassionata comprensione della condizione umana, "uno dei grandi profeti della civiltà".
La tela, dipinta in grisaille - chiaroscuro quasi privo di colore, introdotto per la prima volta a Roma nella prima metà del Cinquecento - esalta più di ogni altra opera la caratteristica estetica del linguaggio artistico del pittore di Leida.
Attraverso l’uso scenografico della luce e l’esaltazione illusionistica del dettaglio, Rembrandt è infatti in grado di rivelare la tessitura teologica della storia.
L’esposizione si inserisce nella visione universale dell’arte da parte del Complesso della Pilotta che, dopo aver dedicato la prima parte dell’anno a Leonardo, con una mostra sulla Scapiliata e sulla fortuna di questo modello iconografico, guarda ora al maestro olandese il cui capolavoro si inserisce in una fase di emancipazione creativa. Il pittore cerca infatti una sua strada pienamente originale, uscito da appena due anni dalla bottega del maestro Pieter Lastman, in una congiuntura dominata da Peter Paul Rubens e dai suoi seguaci.
Nella tela in arrivo a Parma dall’Ermitage si distinguono gli stilemi fondamentali che costituiranno l’identità estetica del grande ritrattista, come il riferimento alle iconografie antiche e orientali in risposta al classicismo della pittura barocca e cattolica. Non mancano, tuttavia, i rimandi all’arte italiana, particolarmente evidenti nella rappresentazione del volto della Vergine e del Bambino.
La visita - possibile da martedì a sabato dalle 8.30 alle 19 e domenica e festivi dalle 13 alle 19 - è inclusa nel biglietto di ingresso dei Musei della Pilotta.
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