Picasso, Rosenthal di Selb e Galileo Chini ospiti del museo
Da Picasso a Barceló, il MIC di Faenza anticipa l'agenda di appuntamenti
Pablo Picasso, Le quattro stagioni, 1950. Terracotta ingobbiata, dipinta e invetriata. Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (MIC). Courtesy of MIC
Samantha De Martin
12/06/2017
Ravenna - Manifatture illustri e porcellane d'autore per un quadriennio speciale. Guarda con lungimiranza ai prossimi quattro anni il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (MIC) che ha già reso nota la bozza del programma che, dal 2018 al 2021, con una media di tre-quattro mostre all'anno, porterà tra le sale della prestigiosa collezione mondiale di ceramica, anche le percellane di Pablo Picasso, le manifatture della Rosenthal di Selb e i raffinati decori floreali liberty di Galileo Chini.
«L'idea - spiega il direttore Claudia Casali - è quella di affrontare argomenti e protagonisti dell'arte moderna e contemporanea in mostre temporanee, ma anche di valorizzare le nostre collezioni con interventi puntuali di riordino e riallestimento del nostro patrimonio nelle sezioni permanenti e nelle conseguenti pubblicazioni».
E infatti il piano del MIC verrà sviluppato attraverso tre livelli paralleli: il primo dedicato alla riscoperta e alla ricerca di autori del territorio che hanno ricoperto un ruolo importante nella storia della ceramica, il secondo incentrato sulla realizzazione di mostre, frutto della collaborazione con altre istituzioni nazionali e internazionali, e il terzo dedicato alla contemporaneità.
Il primo grande ospite del 2019 sarà Pablo Picasso, protagonista di un'esposizione organizzata in collaborazione con il Museo Picasso di Parigi. In realtà l'artista di Malaga è già presente all'interno della collezione del MIC, con una serie di opere donate dallo stesso pittore dopo il pesante bombardamento subito dal museo durante la seconda Guerra Mondiale, quando l'ideatore Gaetano Bellarmini si mise all'opera per raccogliere fondi sensibilizzando il mondo dell'arte e le istituzioni.
Il Vassoio con colomba - la prima opera donata dall'artista in seguito alla distruzione di gran parte della sua collezione durante i bombardamenti del 1943 - e Le quattro stagioni, terracotta ingobbiata, dipinta e invetriata, sono il fiore all'occhiello della collezione del Museo Internazionale delle Ceramiche, accanto all'Amoreuse donata da Marc Chagall.
Proseguendo con il nutrito calendario di appuntamenti, nel 2020 sarà la volta di una serie di esposizioni dedicate ad alcune delle più importanti manifatture europee, come la Rosenthal di Selb, in attività dal 1880.
L'agenda del MIC porterà inoltre a Faenza, dal 3 marzo al 3 giugno del 2018, la Manifattura Lenci, una delle maggiori fabbriche specializzate, dal primo dopoguerra, nella produzione di piccole e grandi sculture d'arredo in ceramica e icona del made in Italy.
A chiudere la rosa di artisti, sempre nel 2020, ci sarà Galileo Chini, con l'alta qualità dei suoi raffinati decori floreali liberty. Sul versante faentino verrà invece inaugurato un lungo percorso finalizzato ad «attribuire il giusto riconoscimento a livello nazionale» a maestri nati a Faenza, da Giovanni Guerrini a Pietro Melandri, da Anselmo Bucci a Domenico Rambelli.
Il primo di questi progetti sarà presentato al pubblico il 4 novembre prossimo con l'inedito lavoro antologico dal titolo Achille Calzi, arti tra simbolismo e liberty.
Per quanto riguarda la sezione dedicata al contemporaneo, nel 2018 il MIC celebrerà gli 80 anni del Premio Faenza - dal 1932 un importante momento nella valorizzazione, nel rinnovamento, nella valorizzazione della ceramica - con una rassegna speciale che vedrà in mostra, dal 26 giugno al 7 ottobre, le eccellenze internazionali contemporanee al momento alle prese con la ceramica.
Seguiranno, dal 28 aprile 2018 al 10 febbraio 2019, una mostra dedicata a Miquel Barceló e un appuntamento che vedrà protagonista il ceramista inglese Grayson Perry.
Non mancheranno i riallestimenti delle sezioni dedicate al design e alla ceramica popolare, dell'arte classica e del vicino Oriente.
Leggi anche:
• Ceramiche Déco: il gusto di un'epoca
«L'idea - spiega il direttore Claudia Casali - è quella di affrontare argomenti e protagonisti dell'arte moderna e contemporanea in mostre temporanee, ma anche di valorizzare le nostre collezioni con interventi puntuali di riordino e riallestimento del nostro patrimonio nelle sezioni permanenti e nelle conseguenti pubblicazioni».
E infatti il piano del MIC verrà sviluppato attraverso tre livelli paralleli: il primo dedicato alla riscoperta e alla ricerca di autori del territorio che hanno ricoperto un ruolo importante nella storia della ceramica, il secondo incentrato sulla realizzazione di mostre, frutto della collaborazione con altre istituzioni nazionali e internazionali, e il terzo dedicato alla contemporaneità.
Il primo grande ospite del 2019 sarà Pablo Picasso, protagonista di un'esposizione organizzata in collaborazione con il Museo Picasso di Parigi. In realtà l'artista di Malaga è già presente all'interno della collezione del MIC, con una serie di opere donate dallo stesso pittore dopo il pesante bombardamento subito dal museo durante la seconda Guerra Mondiale, quando l'ideatore Gaetano Bellarmini si mise all'opera per raccogliere fondi sensibilizzando il mondo dell'arte e le istituzioni.
Il Vassoio con colomba - la prima opera donata dall'artista in seguito alla distruzione di gran parte della sua collezione durante i bombardamenti del 1943 - e Le quattro stagioni, terracotta ingobbiata, dipinta e invetriata, sono il fiore all'occhiello della collezione del Museo Internazionale delle Ceramiche, accanto all'Amoreuse donata da Marc Chagall.
Proseguendo con il nutrito calendario di appuntamenti, nel 2020 sarà la volta di una serie di esposizioni dedicate ad alcune delle più importanti manifatture europee, come la Rosenthal di Selb, in attività dal 1880.
L'agenda del MIC porterà inoltre a Faenza, dal 3 marzo al 3 giugno del 2018, la Manifattura Lenci, una delle maggiori fabbriche specializzate, dal primo dopoguerra, nella produzione di piccole e grandi sculture d'arredo in ceramica e icona del made in Italy.
A chiudere la rosa di artisti, sempre nel 2020, ci sarà Galileo Chini, con l'alta qualità dei suoi raffinati decori floreali liberty. Sul versante faentino verrà invece inaugurato un lungo percorso finalizzato ad «attribuire il giusto riconoscimento a livello nazionale» a maestri nati a Faenza, da Giovanni Guerrini a Pietro Melandri, da Anselmo Bucci a Domenico Rambelli.
Il primo di questi progetti sarà presentato al pubblico il 4 novembre prossimo con l'inedito lavoro antologico dal titolo Achille Calzi, arti tra simbolismo e liberty.
Per quanto riguarda la sezione dedicata al contemporaneo, nel 2018 il MIC celebrerà gli 80 anni del Premio Faenza - dal 1932 un importante momento nella valorizzazione, nel rinnovamento, nella valorizzazione della ceramica - con una rassegna speciale che vedrà in mostra, dal 26 giugno al 7 ottobre, le eccellenze internazionali contemporanee al momento alle prese con la ceramica.
Seguiranno, dal 28 aprile 2018 al 10 febbraio 2019, una mostra dedicata a Miquel Barceló e un appuntamento che vedrà protagonista il ceramista inglese Grayson Perry.
Non mancheranno i riallestimenti delle sezioni dedicate al design e alla ceramica popolare, dell'arte classica e del vicino Oriente.
Leggi anche:
• Ceramiche Déco: il gusto di un'epoca
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Milano | Dal 2 dicembre a Palazzo Marino
Il Natale a Milano è con Federico Barocci
-
Treviso | Dal 1° dicembre a Possagno (Treviso)
Riapre l’Ala Ottocentesca del Museo Gypsotheca Antonio Canova. Il patrimonio dell'artista torna visibile al pubblico nella sua interezza
-
Mondo | A Londra fino al 30 marzo 2025
Il British Museum celebra Picasso, il genio dell’incisione
-
Brescia | Fino al 16 febbraio nel percorso Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552
Savoldo, Moretto e la luce ritrovata. Due capolavori restaurati in mostra a Brescia
-
Milano | Aperte le prenotazioni per due weekend di visite gratuite
Un Picasso sulla Torre PwC: tutto quello che c’è da sapere sull’opera in mostra
-
Roma | Fino al 23 marzo al Museo di Roma a Palazzo Braschi
Roma riscopre le "sue" pittrici con oltre 130 opere in mostra a Palazzo Braschi