Archeologia: ritorna al Museo di Rimini la statuetta di Venere trafugata 50 anni fa
Comune di Rimini |
Venere, età romana imperiale, Museo di Rimini
14/12/2012
Rimini - La Venere da San Giovanni in Perareto, un pregevole bronzetto di età romana imperiale trafugato negli anni ’60 sarà riconsegnato al Museo di Rimini con una cerimonia ufficiale Domenica 16 dicembre, alle ore 16 nella Sala del Giudizio del Museo della Città, che sarà anche l’occasione per ripercorrere le vicende del ritrovamento.
Il reperto risultava inserito nella Banca dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti perché faceva parte del bottino di oggetti trafugati nella notte tra il 27 e il 28 agosto del 1962 nel Museo Civico di Rimini. Grazie alla collaborazione del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, la statuetta è stata individuata presso un gallerista antiquario newyorchese che la conservava in perfetta buona fede e che, informato della provenienza illecita dell’opera, ha deciso spontaneamente di restituirla, senza che fosse necessario intraprendere una rogatoria internazionale.
Il reperto è stato quindi preso in consegna a New York dai Carabinieri del Reparto Operativo TPC che l’hanno restituito al Museo di Rimini.
Così tra pochi giorni la statuetta, alta circa 18 cm e raffigurante una Venere ignuda in posa “parzialmente pudica” con il braccio sinistro (mutilo) che doveva essere piegato a coprire il pube; il viso è incorniciato da un’alta capigliatura forse inizialmente completata da un diadema. Il suo primo ritrovamento era stato del tutto casuale ed avvenne durante lo svolgimento di lavori edilizi a San Giovanni in Perareto, tra la via Popilia e la via Emilia. Dal 1941 era esposto al Museo Archeologico comunale.
In occasione del suo ritorno la piccola Venere potrà essere ammirata nella Sala del Giudizio prima della definitiva esposizione nella Sezione archeologica del Museo della Città.
Nicoletta Speltra
Il reperto risultava inserito nella Banca dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti perché faceva parte del bottino di oggetti trafugati nella notte tra il 27 e il 28 agosto del 1962 nel Museo Civico di Rimini. Grazie alla collaborazione del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, la statuetta è stata individuata presso un gallerista antiquario newyorchese che la conservava in perfetta buona fede e che, informato della provenienza illecita dell’opera, ha deciso spontaneamente di restituirla, senza che fosse necessario intraprendere una rogatoria internazionale.
Il reperto è stato quindi preso in consegna a New York dai Carabinieri del Reparto Operativo TPC che l’hanno restituito al Museo di Rimini.
Così tra pochi giorni la statuetta, alta circa 18 cm e raffigurante una Venere ignuda in posa “parzialmente pudica” con il braccio sinistro (mutilo) che doveva essere piegato a coprire il pube; il viso è incorniciato da un’alta capigliatura forse inizialmente completata da un diadema. Il suo primo ritrovamento era stato del tutto casuale ed avvenne durante lo svolgimento di lavori edilizi a San Giovanni in Perareto, tra la via Popilia e la via Emilia. Dal 1941 era esposto al Museo Archeologico comunale.
In occasione del suo ritorno la piccola Venere potrà essere ammirata nella Sala del Giudizio prima della definitiva esposizione nella Sezione archeologica del Museo della Città.
Nicoletta Speltra
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Treviso | In mostra dal 15 novembre
Van Gogh, Monet, Picasso. Presto a Treviso i gioielli del Toledo Museum of Art
-
I titoli di novembre e dicembre
L’Agenda dell’arte - Al cinema
-
Gli appuntamenti dal 3 al 9 novembre
La settimana dell’arte in tv, da Caravaggio al Museo Egizio
-
Roma | In mostra a Roma dal 28 ottobre
Da Bellini a Canova, 128 tesori restaurati nel progetto “Restituzioni”
-
Roma | A Roma dal 24 ottobre al 3 maggio
La luce dei Faraoni incanta le Scuderie del Quirinale
-
Brescia | Dall’8 novembre al 22 febbraio al Museo di Santa Giulia
A Brescia una mostra accoglie opere sopravvissute al bombardamento di una galleria d’arte a Gaza