A Roma prosegue l’attività di valorizzazione e ricerca dell’ École française
A Palazzo Farnese, in una sala dell’École française, un restauro restituisce le pitture dimenticate dell’Ottocento
Un dettaglio della sala restaurata dell' École française de Rome a Palazzo Farnese | Foto: © Valentina Cuozzo | Courtesy École française de Rome
Samantha De Martin
26/04/2024
Roma - Le armi di Alessandro Farnese, incastonate nel soffitto a cassettoni, tornano a brillare, come anche i cieli lignei ispirati alla pittura romana antica, mentre il blu delle pareti decorate con trompe-l'œil architettonici e finta breccia rossa, si accende di una nuova luce.
Siamo a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia, dove dal 1875, al secondo piano, ha sede l’École française de Rome, l’ente pubblico per la ricerca e la formazione alla ricerca in archeologia, storia e altre scienze umane e sociali, dalla Preistoria a oggi.
In una sala che fino a pochi anni fa ospitava l'ufficio della direzione dell'École française, il restauro completo delle decorazioni pittoriche risalenti agli anni Sessanta dell'Ottocento aggiunge adesso un nuovo tassello alla documentazione storica e alla valorizzazione del Palazzo. Il restauro appena concluso restituisce alcune decorazioni pittoriche ottocentesche dell'architetto Antonio Cipolla, fortemente danneggiate e nel tempo dimenticate, rinvenute sotto la polverosa tappezzeria gialla.
Risalgono agli anni in cui la corte del re Francesco II, sovrano del Regno delle Due Sicilie in esilio dopo la vittoria garibaldina, trovò rifugio a Roma e, nel novembre del 1862, si insediò nel più importante monumento architettonico delle proprietà Farnese, ereditato dai Borbone di Napoli nel secolo precedente. Ed è per questo che, come sottolinea Alessandra Acconci, funzionario storico dell'arte della Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, “la sala offre uno squarcio nella vita ottocentesca del Palazzo”.
Un dettaglio della sala restaurata dell' École française de Rome a Palazzo Farnese | Foto: © Valentina Cuozzo | Courtesy École française de Rome
Evidentemente in quegli anni occorreva trasformare un edificio che aveva subito danni e saccheggi in una residenza reale adatta alle esigenze della corte e della famiglia del monarca.
“A metà Ottocento - spiega Simon Sarlin, docente dell’Università di Parigi-Nanterre - il Palazzo versava in un pessimo stato. I sovrani napoletani erano venuti ad abitarlo poche volte e spendevano pochissimo in interventi, il minimo indispensabile per scongiurarne il crollo”.
Il restauro del palazzo fu affidato al principe Pignatelli. L'architetto Antonio Cipolla ne diresse i lavori tra il 1861 e il 1863. Le stanze al primo piano, una decina, si abbellirono di motivi pompeiani, finti marmi e vedute panoramiche. Domenico D'Amico si occupò degli stucchi e i fratelli Gioacchino e Mariano Grassi dei dipinti. Un trattamento simile fu riservato agli ambienti del secondo piano, come l'appartamento del fratello minore del re, il conte di Caserta, in corrispondenza delle stanze occupate dall'École française de Rome. Ai due spazi dei quali finora si conoscevano le decorazioni, lo studio e la sala adiacente, va ad aggiungersi adesso questa sala. La bellezza dei colori originali rendeva necessario un restauro completo per riportarla al suo antico splendore.
La sala restaurata dell' École française de Rome a Palazzo Farnese | Foto: © Valentina Cuozzo | Courtesy École française de Rome
I restauratori hanno pertanto provveduto a liberare le superfici comporomesse dalle stuccature che coprivano l’originale, a pulire i portali. Sono state rinvenute cromie diverse, dal verde al celeste, che stridevano con il colore a vista. Gli esperti hanno creato tinte e colori e realizzato a mano tutte le cromie con resina chimica, effettuando inoltre iniezioni localizzate per fare aderire il tonachino all’intonaco sottostante. In alcuni casi la decorazione totalmente mancante ha reso necessaria una realizzazione ex novo sulla base dell’originale.
Il restauro rientra tra i progetti di restauro e valorizzazione che l’École française de Rome ha attivato nell'ambito del suo 150° anniversario e del grande cantiere in corso a Palazzo Farnese.
“È stato appena completato il restauro integrale delle decorazioni pittoriche scoperte durante i lavori di restauro sotto la tappezzeria nell'ex ufficio del direttore dell'École - commenta Brigitte Marin, direttrice dell’École française de Rome -. Una nuova sala si aggiunge così alla decina di ambienti decorati sotto la direzione dell'architetto Antonio Cipolla tra il 1861 e il 1863 per l'arrivo a Palazzo Farnese della corte dei Borbone di Napoli in esilio”.
Nel solco di una lunga tradizione, l'École continua a portare avanti l’opera di allestimento, restauro e documentazione storica degli spazi occupati al secondo piano di Palazzo Farnese dal 1875.
La sala restaurata dell' École française de Rome a Palazzo Farnese | Foto: © Valentina Cuozzo | Courtesy École française de Rome
“Queste decorazioni interne di cui si era persa la memoria - continua Marin - sono ora rivelate al pubblico, impreziosendo la celebrazione del cento-cinquantenario dell'École française de Rome, che è stata posta sotto il segno del patrimonio in concomitanza con i grandi lavori di restauro delle facciate e dei tetti di Palazzo Farnese”.
In collaborazione con la Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, e in linea con la sua lunga tradizione di studio e conservazione degli spazi che da 150 anni ospitano la sua biblioteca, i suoi uffici e le sale di ricevimento, l'École française de Rome ha affidato ai restauratori della Recro Srl il compito di reintegrare queste decorazioni, nel rispetto della creazione originale. Le indagini hanno aperto la strada ad analisi storiche, estetiche e tecniche che consentiranno di approfondire la conoscenza del Palazzo nel XIX secolo, una fase storica che non è stata ancora sufficientemente studiata.
Mentre la stanza restaurata e riscoperta continuerà ad accogliere gli uffici dell’ École, la campagna di restauro delle facciate e dei tetti di Palazzo Farnese, avviata nel 2021 dall’Ambasciata di Francia in Italia, l’École française de Rome e la Soprintendenza speciale per l’archeologia, le belle arti e i paesaggi di Roma, sarà completata nel 2025 in occasione dei 150 anni dell’insediamento dell’Ambasciata e dell’École. La grande macchina che porta avanti il restauro di Palazzo Farnese, riportando alla luce i materiali e il progetto architettonico di Sangallo, Michelangelo, il Vignola e Della Porta, prosegue a pieno ritmo restituendo ai visitatori moderni inaspettati tesori.
Siamo a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia, dove dal 1875, al secondo piano, ha sede l’École française de Rome, l’ente pubblico per la ricerca e la formazione alla ricerca in archeologia, storia e altre scienze umane e sociali, dalla Preistoria a oggi.
In una sala che fino a pochi anni fa ospitava l'ufficio della direzione dell'École française, il restauro completo delle decorazioni pittoriche risalenti agli anni Sessanta dell'Ottocento aggiunge adesso un nuovo tassello alla documentazione storica e alla valorizzazione del Palazzo. Il restauro appena concluso restituisce alcune decorazioni pittoriche ottocentesche dell'architetto Antonio Cipolla, fortemente danneggiate e nel tempo dimenticate, rinvenute sotto la polverosa tappezzeria gialla.
Risalgono agli anni in cui la corte del re Francesco II, sovrano del Regno delle Due Sicilie in esilio dopo la vittoria garibaldina, trovò rifugio a Roma e, nel novembre del 1862, si insediò nel più importante monumento architettonico delle proprietà Farnese, ereditato dai Borbone di Napoli nel secolo precedente. Ed è per questo che, come sottolinea Alessandra Acconci, funzionario storico dell'arte della Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, “la sala offre uno squarcio nella vita ottocentesca del Palazzo”.
Un dettaglio della sala restaurata dell' École française de Rome a Palazzo Farnese | Foto: © Valentina Cuozzo | Courtesy École française de Rome
Evidentemente in quegli anni occorreva trasformare un edificio che aveva subito danni e saccheggi in una residenza reale adatta alle esigenze della corte e della famiglia del monarca.
“A metà Ottocento - spiega Simon Sarlin, docente dell’Università di Parigi-Nanterre - il Palazzo versava in un pessimo stato. I sovrani napoletani erano venuti ad abitarlo poche volte e spendevano pochissimo in interventi, il minimo indispensabile per scongiurarne il crollo”.
Il restauro del palazzo fu affidato al principe Pignatelli. L'architetto Antonio Cipolla ne diresse i lavori tra il 1861 e il 1863. Le stanze al primo piano, una decina, si abbellirono di motivi pompeiani, finti marmi e vedute panoramiche. Domenico D'Amico si occupò degli stucchi e i fratelli Gioacchino e Mariano Grassi dei dipinti. Un trattamento simile fu riservato agli ambienti del secondo piano, come l'appartamento del fratello minore del re, il conte di Caserta, in corrispondenza delle stanze occupate dall'École française de Rome. Ai due spazi dei quali finora si conoscevano le decorazioni, lo studio e la sala adiacente, va ad aggiungersi adesso questa sala. La bellezza dei colori originali rendeva necessario un restauro completo per riportarla al suo antico splendore.
La sala restaurata dell' École française de Rome a Palazzo Farnese | Foto: © Valentina Cuozzo | Courtesy École française de Rome
I restauratori hanno pertanto provveduto a liberare le superfici comporomesse dalle stuccature che coprivano l’originale, a pulire i portali. Sono state rinvenute cromie diverse, dal verde al celeste, che stridevano con il colore a vista. Gli esperti hanno creato tinte e colori e realizzato a mano tutte le cromie con resina chimica, effettuando inoltre iniezioni localizzate per fare aderire il tonachino all’intonaco sottostante. In alcuni casi la decorazione totalmente mancante ha reso necessaria una realizzazione ex novo sulla base dell’originale.
Il restauro rientra tra i progetti di restauro e valorizzazione che l’École française de Rome ha attivato nell'ambito del suo 150° anniversario e del grande cantiere in corso a Palazzo Farnese.
“È stato appena completato il restauro integrale delle decorazioni pittoriche scoperte durante i lavori di restauro sotto la tappezzeria nell'ex ufficio del direttore dell'École - commenta Brigitte Marin, direttrice dell’École française de Rome -. Una nuova sala si aggiunge così alla decina di ambienti decorati sotto la direzione dell'architetto Antonio Cipolla tra il 1861 e il 1863 per l'arrivo a Palazzo Farnese della corte dei Borbone di Napoli in esilio”.
Nel solco di una lunga tradizione, l'École continua a portare avanti l’opera di allestimento, restauro e documentazione storica degli spazi occupati al secondo piano di Palazzo Farnese dal 1875.
La sala restaurata dell' École française de Rome a Palazzo Farnese | Foto: © Valentina Cuozzo | Courtesy École française de Rome
“Queste decorazioni interne di cui si era persa la memoria - continua Marin - sono ora rivelate al pubblico, impreziosendo la celebrazione del cento-cinquantenario dell'École française de Rome, che è stata posta sotto il segno del patrimonio in concomitanza con i grandi lavori di restauro delle facciate e dei tetti di Palazzo Farnese”.
In collaborazione con la Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, e in linea con la sua lunga tradizione di studio e conservazione degli spazi che da 150 anni ospitano la sua biblioteca, i suoi uffici e le sale di ricevimento, l'École française de Rome ha affidato ai restauratori della Recro Srl il compito di reintegrare queste decorazioni, nel rispetto della creazione originale. Le indagini hanno aperto la strada ad analisi storiche, estetiche e tecniche che consentiranno di approfondire la conoscenza del Palazzo nel XIX secolo, una fase storica che non è stata ancora sufficientemente studiata.
Mentre la stanza restaurata e riscoperta continuerà ad accogliere gli uffici dell’ École, la campagna di restauro delle facciate e dei tetti di Palazzo Farnese, avviata nel 2021 dall’Ambasciata di Francia in Italia, l’École française de Rome e la Soprintendenza speciale per l’archeologia, le belle arti e i paesaggi di Roma, sarà completata nel 2025 in occasione dei 150 anni dell’insediamento dell’Ambasciata e dell’École. La grande macchina che porta avanti il restauro di Palazzo Farnese, riportando alla luce i materiali e il progetto architettonico di Sangallo, Michelangelo, il Vignola e Della Porta, prosegue a pieno ritmo restituendo ai visitatori moderni inaspettati tesori.
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