25 capolavori provenienti da Roma, Atene e altre città.
Al Quirinale il destino della Grecia e dell'Italia tra Classicità ed Europa

Le statue dei Tirannicidi provenienti dal Museo Archeologico di Napoli
E. Bramati
29/03/2014
Roma - Il 29 marzo al Quirinale sarà inaugurata un'importante mostra dedicata alle due nazioni che nel corso del 2014 si avvicenderanno alla presidenza del Consiglio dell'Unione Europea.
Tra la sala delle Rampe e la Sala delle Bandiere, "Classicità ed Europa. Il destino della Grecia e dell’Italia", ripercorrerà i profondi legami culturali esistiti sin dall'antichità tra i due stati, culle della civiltà nel Vecchio Continente.
Il curatore Louis Godart si è avvalso di venticinque capolavori, provenienti da Roma, da Atene, e da molte altre città.
Tra i primi figurano il Cratere di Eufronio di Villa Giulia e l'Acrolito Ludovisi da Palazzo Altemps. La capitale ellenica ha invece concesso in prestito l'Atena Pensosa e una Kore arcaica conservate al Museo dell'Acropoli. Insieme ai due imponenti Tirannicidi del Museo Archeologico di Napoli, che accolgono i visitatori all'ingresso, compaiono inoltre il Codex Purpureus Rossaneis, giunto dalla Calabria, e diversi dipinti di El Greco, Caravaggio e Mattia Preti.
E' il trionfo della democrazia, che apre il percorso espositivo con l'esaltazione dei diritti civili, spettanti "non a poche persone, ma alla maggioranza", secondo le parole del grande Pericle.
Tra la sala delle Rampe e la Sala delle Bandiere, "Classicità ed Europa. Il destino della Grecia e dell’Italia", ripercorrerà i profondi legami culturali esistiti sin dall'antichità tra i due stati, culle della civiltà nel Vecchio Continente.
Il curatore Louis Godart si è avvalso di venticinque capolavori, provenienti da Roma, da Atene, e da molte altre città.
Tra i primi figurano il Cratere di Eufronio di Villa Giulia e l'Acrolito Ludovisi da Palazzo Altemps. La capitale ellenica ha invece concesso in prestito l'Atena Pensosa e una Kore arcaica conservate al Museo dell'Acropoli. Insieme ai due imponenti Tirannicidi del Museo Archeologico di Napoli, che accolgono i visitatori all'ingresso, compaiono inoltre il Codex Purpureus Rossaneis, giunto dalla Calabria, e diversi dipinti di El Greco, Caravaggio e Mattia Preti.
E' il trionfo della democrazia, che apre il percorso espositivo con l'esaltazione dei diritti civili, spettanti "non a poche persone, ma alla maggioranza", secondo le parole del grande Pericle.
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