Dal 10 giugno al 16 ottobre a Palazzo Rhinoceros Le peintre et son modèle en plein air
Alla Fondazione Alda Fendi un Picasso mai visto
Pablo Picasso, Le peintre et son modèle en plein air, 1963, Olio su tela, 65 x 81 cm, Collezione Intesa Sanpaolo
Samantha De Martin
06/06/2022
Roma - Nel cuore della Roma monumentale, tra l’Arco di Giano e il Palatino, nell’iconica struttura di Jean Nouvel che ospita la Rhinoceros gallery, una donna nuda, seduta, intrattiene con un uomo un dialogo di complicità e seduzione.
Lo sfondo è ridotto alle predominanti dei verdi e dei blu, che si appiattiscono in uno spazio omogeneo, definito con l'inconfondibile tratto veloce del tardo Picasso.
Le chiome degli alberi sono appena accennate, come anche il parasole sopra il cavalletto, la sagoma di un cappello, più da torero che da pittore.
Dal 10 giugno al 16 ottobre Le peintre et son modèle en plein air di Pablo Picasso dalla collezione Intesa Sanpaolo Gallerie d’Italia di Milano sarà per la prima volta in mostra a Roma a Palazzo Rhinoceros, protagonista del percorso intitolato Picasso va, Picasso arriva. Dopo la visita della Giovane donna del 1909, in prestito dall’Ermitage, la Fondazione Alda Fendi-Esperimenti accoglie un dipinto del 1963 mai esposto nella capitale e solitamente non visibile al pubblico.
Pablo Picasso, Giovane Donna, 1909, olio su tela, 73.3 x 92.3 cm | Foto: © Pavel Demidov, The State Hermitage Museum, 2022
In questo omaggio al genio malagueño che anticipa il 2023, “anno picassiano”, nel cinquantenario della scomparsa del pittore, i visitatori sono invitati a una meditazione sul rapporto tra l’artista e il femminino. Questo tema, sviluppato da Picasso nei decenni, trova in questa tela del 1963 una sintesi che assume, come scrive Francesco Tedeschi, “i valori poetici di un incontro con la natura, nel clima idilliaco di una moderna pastorale".
All’interno del palazzo l’opera diventa il fulcro di un’installazione teatrale costruita intorno alle mille sfaccettature dell’universo picassiano. Un percorso coinvolgente si insinua attraverso tutti i piani del palazzo, mentre la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, con Raffaele Curi che ne traccia la linea artistica, diffonde le sue interferenze in una piattaforma espositiva multimediale, che elegge Picasso a protagonista assoluto.
“Gli artisti falliti sono fuori dal gioco e Picasso prova l'ebbrezza negativa, ma sferzante, del fallimento, prima di essere glorificato per la sua scomposizione dell'immagine. Ardente e infuocato è il suo credere in una rivoluzione, mai tiepida, ma pirotecnica nell'ipotesi di una vita descritta a moduli geometrici, che diventano poesia apparentemente appunto fuori dal gioco” sottolinea Alda Fendi pensando all’attività pittorica dell’ultimo periodo di questo artista rivoluzionario.
Museo Statale dell'Ermitage, San Pietroburgo I Courtesy Fondazione Alda Fendi - Esperimenti
Gioiello della collezione Intesa Sanpaolo Gallerie d’Italia – Milano, Le peintre et son modèle en plein air è stata acquistata dal Banco Lariano, poi confluito in Intesa Sanpaolo, e proviene originariamente dalla Galerie Leiris di Parigi, che negli anni Sessanta trattava direttamente l’opera di Picasso.
La rappresentazione del nudo femminile all’aperto, in un contesto bucolico, ricorre spesso nell’arte di Picasso fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Il tema è anzi il punto d’incontro fra la riflessione sul mestiere del pittore, in dialogo con la storia dell’arte, e la rappresentazione del nudo femminile. Nel quadro il pubblico sente riecheggiare le meditazioni che Picasso condusse, tra il 1960 e il 1961, attorno al Déjeuner su l’herbe di Manet. Misurandosi con i suoi “maestri d’elezione”, il maestro reinterpreta le soluzioni alla luce della sua personale assunzione in un “museo immaginario”. Così il celebre soggetto del quadro di Manet diventa per lui lo spunto per una disgregazione e riaggregazione dei protagonisti, delle loro pose e del loro ruolo all’interno della composizione.
Gallerie d'Italia, Palazzo Anguissola, Milano | Foto: © Giovanna Silva
L’Esperimento firmato Alda Fendi e Raffaele Curi, legando insieme arti visive e performative, riunisce idealmente le due patrie e le due anime dell’artista, Spagna e Francia. Ad ogni sala l’installazione multimediale che si dipana intorno all'opera trova nella danza un filo conduttore. Così il visitatore si ritrova ora tra le proiezioni delle prove de La Templanza di Miguel Ángel Berna per il Ballet Nacional de España, ora a esplorare la dirompente modernità delle danze di Pulcinella che uniscono la musica di Igor Stravinskij con la coreografia di Léonide Massine per i Balletti Russi di Sergej Djagilev.
Una piccola incursione al Café de Flore di Parigi, mentre i colori picassiani della Spagna accarezzano gli sguardi degli ospiti. Se nel cavedio nero progettato da Jean Nouvel, non manca un omaggio a uno dei più grandi toreri contemporanei, El Rafi (Rafi Racoule), nel cavedio bianco una scritta sul muro ricorda le parole di Neruda. Sarà Raffaele Curi a spiegare il collegamento con Picasso.
La mostra, a ingresso libero, è aperta dal martedì alla domenica dalle 11 alle 24. È necessaria la prenotazione sul sito rhinocerosroma.com.
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• Un Picasso nel cuore di Roma: Fondazione Alda Fendi presenta la "Giovane donna" dall'Ermitage
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Le chiome degli alberi sono appena accennate, come anche il parasole sopra il cavalletto, la sagoma di un cappello, più da torero che da pittore.
Dal 10 giugno al 16 ottobre Le peintre et son modèle en plein air di Pablo Picasso dalla collezione Intesa Sanpaolo Gallerie d’Italia di Milano sarà per la prima volta in mostra a Roma a Palazzo Rhinoceros, protagonista del percorso intitolato Picasso va, Picasso arriva. Dopo la visita della Giovane donna del 1909, in prestito dall’Ermitage, la Fondazione Alda Fendi-Esperimenti accoglie un dipinto del 1963 mai esposto nella capitale e solitamente non visibile al pubblico.
Pablo Picasso, Giovane Donna, 1909, olio su tela, 73.3 x 92.3 cm | Foto: © Pavel Demidov, The State Hermitage Museum, 2022
In questo omaggio al genio malagueño che anticipa il 2023, “anno picassiano”, nel cinquantenario della scomparsa del pittore, i visitatori sono invitati a una meditazione sul rapporto tra l’artista e il femminino. Questo tema, sviluppato da Picasso nei decenni, trova in questa tela del 1963 una sintesi che assume, come scrive Francesco Tedeschi, “i valori poetici di un incontro con la natura, nel clima idilliaco di una moderna pastorale".
All’interno del palazzo l’opera diventa il fulcro di un’installazione teatrale costruita intorno alle mille sfaccettature dell’universo picassiano. Un percorso coinvolgente si insinua attraverso tutti i piani del palazzo, mentre la Fondazione Alda Fendi – Esperimenti, con Raffaele Curi che ne traccia la linea artistica, diffonde le sue interferenze in una piattaforma espositiva multimediale, che elegge Picasso a protagonista assoluto.
“Gli artisti falliti sono fuori dal gioco e Picasso prova l'ebbrezza negativa, ma sferzante, del fallimento, prima di essere glorificato per la sua scomposizione dell'immagine. Ardente e infuocato è il suo credere in una rivoluzione, mai tiepida, ma pirotecnica nell'ipotesi di una vita descritta a moduli geometrici, che diventano poesia apparentemente appunto fuori dal gioco” sottolinea Alda Fendi pensando all’attività pittorica dell’ultimo periodo di questo artista rivoluzionario.
Museo Statale dell'Ermitage, San Pietroburgo I Courtesy Fondazione Alda Fendi - Esperimenti
Gioiello della collezione Intesa Sanpaolo Gallerie d’Italia – Milano, Le peintre et son modèle en plein air è stata acquistata dal Banco Lariano, poi confluito in Intesa Sanpaolo, e proviene originariamente dalla Galerie Leiris di Parigi, che negli anni Sessanta trattava direttamente l’opera di Picasso.
La rappresentazione del nudo femminile all’aperto, in un contesto bucolico, ricorre spesso nell’arte di Picasso fra gli anni Cinquanta e Sessanta. Il tema è anzi il punto d’incontro fra la riflessione sul mestiere del pittore, in dialogo con la storia dell’arte, e la rappresentazione del nudo femminile. Nel quadro il pubblico sente riecheggiare le meditazioni che Picasso condusse, tra il 1960 e il 1961, attorno al Déjeuner su l’herbe di Manet. Misurandosi con i suoi “maestri d’elezione”, il maestro reinterpreta le soluzioni alla luce della sua personale assunzione in un “museo immaginario”. Così il celebre soggetto del quadro di Manet diventa per lui lo spunto per una disgregazione e riaggregazione dei protagonisti, delle loro pose e del loro ruolo all’interno della composizione.
Gallerie d'Italia, Palazzo Anguissola, Milano | Foto: © Giovanna Silva
L’Esperimento firmato Alda Fendi e Raffaele Curi, legando insieme arti visive e performative, riunisce idealmente le due patrie e le due anime dell’artista, Spagna e Francia. Ad ogni sala l’installazione multimediale che si dipana intorno all'opera trova nella danza un filo conduttore. Così il visitatore si ritrova ora tra le proiezioni delle prove de La Templanza di Miguel Ángel Berna per il Ballet Nacional de España, ora a esplorare la dirompente modernità delle danze di Pulcinella che uniscono la musica di Igor Stravinskij con la coreografia di Léonide Massine per i Balletti Russi di Sergej Djagilev.
Una piccola incursione al Café de Flore di Parigi, mentre i colori picassiani della Spagna accarezzano gli sguardi degli ospiti. Se nel cavedio nero progettato da Jean Nouvel, non manca un omaggio a uno dei più grandi toreri contemporanei, El Rafi (Rafi Racoule), nel cavedio bianco una scritta sul muro ricorda le parole di Neruda. Sarà Raffaele Curi a spiegare il collegamento con Picasso.
La mostra, a ingresso libero, è aperta dal martedì alla domenica dalle 11 alle 24. È necessaria la prenotazione sul sito rhinocerosroma.com.
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