A Roma, al Complesso del Vittoriano dal 3 ottobre al 3 febbraio
Dal cinema alla moda, il mito di Andy Warhol in 170 opere
Andy Warhol, Fashion (Two female torsos), 1983, acrilico e serigrafia su tela, 81,5 x 51 cm. Collezione Eugenio Falcioni, Monaco (MC) © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2018 per A. Warhol
Samantha De Martin
02/10/2018
Roma - Dalle minestre in scatola Campbell's Soup - prelevate dagli scaffali dei supermercati per essere consegnate all’olimpo dell’arte pop - ai ritratti serigrafici e ai celebri self portrait realizzati attraverso le polaroid scattate dagli assidui frequentatori della Silver Factory. Oltre 50 anni di ininterrotta celebrità firmata Andy Warhol corrono lungo le pareti del Complesso del Vittoriano.
In occasione del novantesimo anniversario della nascita del genio della Pop Art, Roma ospita fino al 3 febbraio una mostra a cura Matteo Bellenghi, che, dalle origini artistiche del movimento, all’iconica serie su Elvis, Marilyn e Coca-Cola, ripercorre, attraverso 170 opere, la carriera del maestro divenuto presto il centro catalizzatore della cultura newyorchese.
I ritratti di alcuni assidui frequentatori del celebre studio sulla Quarantasettesima Est, con le sue pareti rivestite in carta stagnola, e quelli dei grandi personaggi - alcuni dei quali mai incontrati - trasformati da figure storiche in icone pop, come Marilyn, Mao e gli stessi Self portrait - corrono lungo le pareti del Vittoriano a cucire la lunga carriera del genio.
A questi si affiancano le copertine realizzate per gli album, con i loro intramontabili simboli e le immagini passate alla storia, dalla banana “sbucciabile” di The Velvet Underground & Nico del 1967, ai jeans “incernierati” di Sticky Fingers dei Rolling Stones, da Love You Live by Rolling Stones del 1977, a Menlove Ave di John Lennon.
I ritratti degli stilisti Valentino e Giorgio Armani, ma anche dei cantautori Stevie Wonder e Carly Simon, i volti di Liz, Silvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, costituiscono l'omaggio della mostra e dell'intramontabile genio della Pop Art al mondo della moda, della musica, del cinema.
Leggi anche:
• Andy Warhol
• Da Tintoretto alla Pop Art. Le grandi mostre dell'autunno 2018
In occasione del novantesimo anniversario della nascita del genio della Pop Art, Roma ospita fino al 3 febbraio una mostra a cura Matteo Bellenghi, che, dalle origini artistiche del movimento, all’iconica serie su Elvis, Marilyn e Coca-Cola, ripercorre, attraverso 170 opere, la carriera del maestro divenuto presto il centro catalizzatore della cultura newyorchese.
I ritratti di alcuni assidui frequentatori del celebre studio sulla Quarantasettesima Est, con le sue pareti rivestite in carta stagnola, e quelli dei grandi personaggi - alcuni dei quali mai incontrati - trasformati da figure storiche in icone pop, come Marilyn, Mao e gli stessi Self portrait - corrono lungo le pareti del Vittoriano a cucire la lunga carriera del genio.
A questi si affiancano le copertine realizzate per gli album, con i loro intramontabili simboli e le immagini passate alla storia, dalla banana “sbucciabile” di The Velvet Underground & Nico del 1967, ai jeans “incernierati” di Sticky Fingers dei Rolling Stones, da Love You Live by Rolling Stones del 1977, a Menlove Ave di John Lennon.
I ritratti degli stilisti Valentino e Giorgio Armani, ma anche dei cantautori Stevie Wonder e Carly Simon, i volti di Liz, Silvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, costituiscono l'omaggio della mostra e dell'intramontabile genio della Pop Art al mondo della moda, della musica, del cinema.
Leggi anche:
• Andy Warhol
• Da Tintoretto alla Pop Art. Le grandi mostre dell'autunno 2018
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Dall’8 novembre al VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia
“Vedere l’invisibile”: 150 anni di Guglielmo Marconi in mostra a Roma
-
Roma | A Roma un importante intervento di valorizzazione
Tornano a splendere i gioielli del Vittoriano. Nuova luce grazie al restauro firmato Bulgari
-
Cuneo | Dal 30 novembre al 30 marzo presso il Complesso Monumentale di San Francesco
Da Roma a Cuneo con Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran teatro delle città va in scena in una mostra