Dal Louvre a Roma: tornano a casa i marmi Borghese
© 2011 Musée du Louvre / Thierry Ollivier |
Ermafrodito - particolare Prima metà del II secolo d.C. circa
18/11/2011
Roma - Quando nel 1807 Camillo Borghese, marito di Paolina Bonaparte, accettò di vendere 514 pezzi, tra statue, vasi e rilievi, al cognato Napoleone, intento a realizzare a Parigi il più spettacolare museo pubblico delle arti universali, sancì l'inizio della dispersione di una delle più spettacolari collezioni di antichità esistenti. Dall’8 dicembre fino al 9 aprile i più importanti capolavori dell’arte antica appartenuti alla collezione Borghese lasceranno le sale del Louvre per tornare per la prima volta nella loro collocazione originaria: la Galleria Borghese. Qui saranno esposte, secondo l'allestimento tardo-settecentesco realizzato dall’architetto Antonio Asprucci, oltre 60 opere illustri come il Vaso Borghese, con scene dionisiache del 30 a.C, l’Ermafrodito restaurato da un giovanissimo Bernini, il Sileno con Bacco fanciullo, le Tre Grazie, le Quattro Sfingi, e la celeberrima scultura policroma del Seneca Morente. Un evento davvero eccezionale, da non perdere.
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