A Palazzo Rhinoceros, a Roma, dal 15 dicembre al 15 marzo

El Greco, in arrivo dall'Ermitage, ospite della Fondazione Alda Fendi

Domenico Theotokopoulos (El Greco), Santi Pietro e Paolo, 1587-1592, San Pietroburgo, Ermitage
 

Samantha De Martin

10/12/2019

Roma - Con il suo sguardo contemplativo e, in mano, la chiave della Porta del Paradiso, l’apostolo Pietro, emerge da un insolito spazio buio, avvolto da una spiritualità drammatica e intensa al tempo stesso.
Accanto a lui, Paolo, deciso e scapigliato, tiene in mano un libro aperto, in riferimento alle sue lettere scritte alle prime comunità cristiane. I protagonisti della tela dipinta da El Greco tra il 1587 e il 1592, durante la sua attività a Toledo, guardano nelle stessa direzione conferendo alla composizione unità e finalità espressive.
Queste due figure, differenti e unite al tempo stesso, in apparente contrasto per il loro diverso carattere e temperamento, arrivano a Palazzo Rhinoceros, sede delle proposte e delle sperimentazioni artistiche e culturali della Fondazione Alda Fendi - Esperimenti, e, in quanto patroni della Capitale, vogliono essere un tributo a Roma.

Dal 15 dicembre al 15 marzo lo storico palazzo seicentesco - spazio per la cultura progettato per Alda Fendi da Jean Nouvel - ospiterà la tela con i Santi Pietro e Paolo in arrivo dalle collezioni dell’Ermitage di San Pietroburgo dove si trova dal 1911, concessa in dono di Pëtr Pavlovič Durnovo, governatore generale di Mosca, durante la Rivoluzione Russa del 1905.

L’opera, emblematica dello stile ormai pienamente maturo di El Greco - “entrato nella storia della pittura come il più grande autore della Spagna del XVI secolo”, come scrive il curatore dell’esposizione, Svyatoslav Savvateev - si potrà ammirare con ingresso libero.
Si inaugura così il secondo appuntamento frutto dell’accordo di collaborazione triennale tra la Fondazione Alda Fendi - Esperimenti e il celebre museo russo, dopo il successo dello scorso anno con l’esposizione de L’Adolescente di Michelangelo, che ha registrato oltre 22mila visitatori.

Nel momento di apogeo dell’Impero Spagnolo, El Greco si pone come uno dei grandi pittori del "Siglo de Oro", quel periodo di splendore artistico e culturale che va dalla nascita dell’Impero alla metà del Seicento. L’originalità della sua sintesi artistica fa di questo maestro il grande precursore del primo modernismo e il padre nobile delle nuove generazioni artistiche, secondo la definizione dello storico dell’arte tedesco Julius Meier-Graefe.

La potenza dell’arte del grande pittore spagnolo è accompagnata in mostra dalla proiezione delle immagini di film a lui dedicati, entrambi dal titolo “El Greco” con la regia rispettivamente di Luciano Salce (1966) e Iannis Smaragdis (2007).
Al piano superiore della rhinoceros gallery, alcune riproduzioni in formato 1:1 di altre importanti opere della collezione spagnola dell’Ermitage, permetteranno invece al pubblico di contestualizzare il grande capolavoro giunto eccezionalmente a Roma da San Pietroburgo. In particolare si incontreranno Francisco de Zurbarán - apprezzato per il suo “realismo drammatico” e un naturalismo tipicamente caravaggesco - e Luis de Morales, soprannominato “El divino Morales” per il suo spiccato interesse verso i soggetti religiosi.

Il concetto di Esperimento continua pertanto a costituire la vera anima della Fondazione creata da Alda Fendi con le figlie Giovanna e Alessia, uno spazio volto a privilegiare la ricerca coniugando arte e spettacolo, passato archeologico e tecnologia.
La scelta resta sempre quella di rendere l’accesso agli Esperimenti libero e gratuito, al fine di rendere la cultura patrimonio della comunità.
La mostra sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 12 alle 24. Per informazioni: +39 3406430435 e info@fondazionealdafendiesperimenti.it.

Leggi anche:

• L'Adolescente di Michelangelo per la prima volta a Roma