A Roma il progetto d’arte contemporanea LAVINIA

Architettura del Seicento e arte contemporanea a confronto: a Villa Borghese riapre la Loggia dei Vini

Loggia dei vini | Foto: © Monkeys Video Lab
 

Samantha De Martin

21/10/2024

Roma - Le fonti seicentesche la distinguevano come il “tinello de’ li gentil’ homini”. Ed in effetti, al fresco della penombra, gli ospiti venivano deliziati con vini pregiati e prelibati sorbetti.
Costruita tra il 1609 e il 1618 per volontà del cardinale Scipione Borghese, la Loggia dei Vini a Villa Borghese era uno spazio adibito a riunioni e feste conviviali durante il periodo estivo, parte di un complesso architettonico che comprende anche la sottostante Grotta, collegata al Casino Nobile di Villa Borghese attraverso un passaggio sotterraneo.
Due tavole in marmo erano destinate a “credenza e bottiglieria”, mentre al centro della loggia era posto un grande tavolo di marmo bianco con incavi nei quali scorreva acqua per mantenere fresche le bevande nei bicchieri.

Per stupire ulteriormente i commensali era stato infine montato un congegno meccanico sul soffitto, che consentiva di riversare sugli ospiti, al termine del banchetto, una pioggia di petali profumati.

Dopo una serie di interventi compiuti nel corso del Novecento la Loggia era rimasta a lungo chiusa al pubblico. Adesso la sua elegante architettura a pianta ovale, impreziosita da decorazioni e affreschi, torna ad accogliere i visitatori grazie anche a un progetto che pone in dialogo la bellezza del Seicento con l’arte contemporanea. La riapertura avviene al termine del primo dei tre lotti di restauro che ha interessato la volta interna, con le cornici in stucco e l’affresco centrale - opera del pittore Archita Ricci e raffigurante Il Convito degli dei - i pilastri, danneggiati da infiltrazioni d’acqua e le scale d’accesso.


Loggia dei vini | Foto: © Monkeys Video Lab

L’apertura sarà valorizzata dal progetto d’arte contemporanea LAVINIA - un omaggio a Lavinia Fontana, tra le prime artiste riconosciute nella storia dell’arte, presente nella collezione Borghese dai primi del Seicento - curato da Salvatore Lacagnina e concepito per dialogare con lo spazio della Loggia e con tutte le fasi di rifacimento. Il progetto, realizzato da Ghella e promosso da Roma Capitale, Assessorato della Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura, prevede l’esposizione, fino al 26 gennaio 2025, delle opere site specific degli artisti Ross Birrell & David Harding, Monika Sosnowska, Enzo Cucchi, Gianni Politi, Piero Golia, Virginia Overton.

“Dopo il Giardino delle Erme - ha dichiarato l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor - inauguriamo oggi un altro prestigioso spazio a Villa Borghese, la Loggia dei Vini, che torna a essere aperta al pubblico dopo un intervento di restauro realizzato grazie a una donazione di Ghella e con la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina. Con questa riapertura portiamo avanti due delle principali missioni culturali che Roma Capitale ha perseguito con questa amministrazione: la valorizzazione dei luoghi e la promozione culturale”.


Restauro, Loggia dei Vini, Villa Borghese, Roma | Foto: © Daniele Molajoli | Courtesy Ghella

LAVINIA si pone come un nuovo programma d’arte contemporanea concepito per dialogare con lo spazio della Loggia e con le fasi di restauro. Rivolgendosi a chiunque passeggi nel parco, mette in discussione le nozioni di arte pubblica e di tradizione, oltre al rapporto stesso tra arte e architettura. La Loggia dei Vini si potrà visitare a ingresso gratuito, dal giovedì alla domenica dalle 9 alle 19 fino al 26 ottobre; dal 27 ottobre al 26 gennaio sarà accessibile invece dalle 9 alle 17.

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