Ogni weekend visite virtuali per viaggiare nel tempo

La Domus Aurea com’era 2000 anni fa

Statua, Domus Aurea, Roma
 

Francesca Grego

01/02/2017

Roma - A partire dal 4 febbraio una nuova esperienza di realtà virtuale darà accesso ai segreti della Domus Aurea. Un viaggio nel tempo per conoscere la mastodontica reggia di Nerone così come l’imperatore la concepì, mentre procedono i lavori di restauro.

Ogni sabato e domenica i visitatori potranno addentrarsi nel cantiere accompagnati da guide esperte e scoprire la storia del monumento in un video-racconto 3D di grande formato, che schiuderà alla vista il portico, le sontuose stanze, il giardino dove l’eccentrico sovrano era solito organizzare feste e banchetti. Ma il bello arriva alla fine: nella Sala della Volta Dorata una installazione immersiva permetterà di muoversi con visori stereoscopici fra gli affreschi e i marmi policromi della dimora più sfarzosa del mondo antico.

“Mi sono reso conto che cogliere l’essenza di questo luogo non era possibile con una semplice visita”, ha spiegato il soprintendente per il Colosseo e l’Area Archeologica Centrale di Roma Francesco Prosperetti, “perché restituisce una realtà falsata di quello che la Domus Aurea era ai tempi della costruzione”. Della reggia fatta edificare da Nerone dopo l’incendio del 64 a.C., infatti, resta soltanto il complesso sul Colle Oppio, attualmente in restauro: una porzione modesta se si pensa che originariamente la villa si estendeva su circa 219 ettari dal Palatino all’Esquilino, con giardini, boschi, vigne, un lago artificiale, edifici, templi, ninfei, bagni e padiglioni per le feste. Su tutto, lo scintillio di ori, gemme, madreperle e ogni altro materiale prezioso, all’origine del nome di Domus Aurea e dell'invidia dei contemporanei.

Intanto il complesso lavoro di recupero procede: solo dopo un intervento di impermeabilizzazione che protegga la struttura e le pitture murali dalle infiltrazioni d’acqua dei giardini sovrastanti, si potrà pensare al consolidamento degli affreschi e infine alla pulitura delle superfici. Ai 13 milioni di euro del finanziamento varato dal Mibact lo scorso anno, si aggiungono i fondi del Cipe e della Soprintendenza: per il restauro completo, ha spiegato Prosperetti, si supereranno i 30 milioni.