Tecnologia al servizio della valorizzazione
La Fondazione MaXXI premia il robot Virgil
Virgil, il robot
Ludovica Sanfelice
03/11/2015
Roma - Virgil, il primo robot italiano che facilita l’esplorazione degli spazi espositivi temporaneamente inaccessibili al pubblico, sarà premiato al MAXXI nell'ambito di Digital Think-in, prima rassegna italiana dei migliori progetti di innovazione digitale e tecnologica in ambito museale.
Il sistema sviluppato dal Joint Open Lab (JOL) di TIM in collaborazione con l’Associazione Terre dei Savoia, Polo Museale del Piemonte e il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, è attualmente in servizio in via sperimentale al Castello di Racconigi ma il 4 novembre arriverà a Roma, dove il coordinatore scientifico del progetto, Claudio Germak, lo presenterà al pubblico.
Il robot, creato come strumento a disposizione della Guida museale nell’allestimento di visite flessibili e multimediali, non reclama infrastutture fisiche e contribuisce all’arricchimento dell’esperienza di visita mostrando ancora una volta come la singergia tra pubblico e privato possa giovare a tutti. Ora la ricerca a cui il MaXXI attribuisce il riconoscimento, lavorerà per ampliare la propria applicazione a cominciare dal resto del patrimonio piemontese.
Per approfondimenti:
Virgil, un robot al museo
Un robot alla Tate
Il sistema sviluppato dal Joint Open Lab (JOL) di TIM in collaborazione con l’Associazione Terre dei Savoia, Polo Museale del Piemonte e il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, è attualmente in servizio in via sperimentale al Castello di Racconigi ma il 4 novembre arriverà a Roma, dove il coordinatore scientifico del progetto, Claudio Germak, lo presenterà al pubblico.
Il robot, creato come strumento a disposizione della Guida museale nell’allestimento di visite flessibili e multimediali, non reclama infrastutture fisiche e contribuisce all’arricchimento dell’esperienza di visita mostrando ancora una volta come la singergia tra pubblico e privato possa giovare a tutti. Ora la ricerca a cui il MaXXI attribuisce il riconoscimento, lavorerà per ampliare la propria applicazione a cominciare dal resto del patrimonio piemontese.
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