Le novità della XVII edizione

La Quadriennale guarda al 2020 e punta a rilanciare l'arte italiana nel mondo

Il Palazzo delle Esposizioni di Roma, in via Nazionale, durante la Quadriennale del 2016
 

Samantha De Martin

15/03/2018

Roma - In attesa dell’edizione numero diciassette, con lo sguardo rivolto al triennio 2018-2020, la Quadriennale di Roma snocciola i suoi ambiziosi progetti sfoderando un “piano operativo” importante.
Nata nel 1927 come istituzione periodica - e istiuita come ente a partire dal 1937 - con l’intento di selezionare ogni quattro anni il meglio dell’arte prodotta in Italia, la rassegna svela la sua nuova formula che si avvale, per la prima volta nella storia dell’istituzione, della figura del direttore artistico, nella persona di Sara Cosulich, classe 1974, una laurea in storia dell’arte a Washington D.C. e un master in critica d’arte contemporanea a Londra. Che assicura: «Vogliamo diventare un punto di riferimento, un luogo di incontro e di dialogo per l’arte italiana ed essere partner delle istituzioni straniere che scelgono di presentare progetti di artisti italiani».
E il presidente Franco Bernabè, auspica: «Roma ha subito un depauperamento complessivo negli ultimi quindici anni e adesso ha bisogno di un progetto e noi speriamo che l’occasione del 2020 coinvolga la città».

Tra i punti fermi del programma che condurrà alla XVII edizione - perseguendo l’obiettivo dell’istituzione di essere partner attivo e propositivo nel sistema artistico italiano, stimolo di dialogo e scambio di idee sul territorio - c’è Q2020. Si tratta di un percorso preparatorio di ricerca e, al tempo stesso, l’esito finale della XVII Quadriennale dell’arte.

Q-RATED è invece l’iniziativa volta a garantire tre workshop annuali - tenuti da tre importanti curatori e aperti e rivolti a dieci artisti e a due curatori italiani d’età compresa tra i 21 e i 32 anni, selezionati attraverso un bando - e simposi annuali, incentrati su diverse tematiche e finalizzati a stimolare il dialogo e lo scambio di idee sul territorio.

E infine, nel cassetto della Quadriennale c'è Q-INTERNATIONAL, un’iniziativa nuova, volta a sostenere le istituzioni straniere che espongono artisti italiani, incentivando la conoscenza internazionale del loro lavoro attraverso risorse economiche raccolte con un’attività di fund raising.
Imprescindibile sarà poi il dialogo costante con gli altri musei, con le istituzioni ed i professionisti del panorama artistico italiano e internazionale, necessario a trasformare la Quadriennale in un prestigioso punto di incontro e di scambio.
Per assicurare la pluralità e la completezza della ricerca portata avanti finora, il progetto del direttore artistico Sarah Cosulich richiederà il coinvolgimento di Stefano Collicelli Cagol come co-responsabile della curatela della mostra del 2020, della ricerca sul territorio e delle attività di workshop e simposi che caratterizzeranno il triennio.

L’edizione più recente, la XVI Quadriennale d’arte Altri tempi, altri miti si era svolta al Palazzo delle Esposizioni dal 13 ottobre 2016 al 7 gennaio 2017. La prossima è attesa nell’autunno del 2020, e guarderà soprattutto ai giovani, all'arte italiana e al panorama internazionale.


Leggi anche:


• Quadriennale d'arte - Altri tempi, altri miti

COMMENTI