Una campagna internazionale per salvare il patrimonio dalla distruzione 

Si arruolano "monuments men" per la Siria

Santuario di Bal, Palmira
 

E.B.

12/02/2014

Roma - Da ormai tre anni la Siria è divenuta teatro di violenti scontri e di orrori perpetrati a danno della società civile. Anche i  monumenti e i tesori hanno subito devastanti saccheggi e bombardamenti, un fatto che, comprensibilmente, è passato spesso in secondo piano.

Per compensare questo problema e mettere al riparo ciò che ancora può essere salvato, Francesco Rutelli, ex ministro dei Beni Culturali ed ex sindaco di Roma, ha lanciato una campagna in collaborazione con Paolo Matthiae, l'archeologo italiano che a partire dagli anni '60 aveva riportato alla luce gli scavi di Ebla, proprio in territorio siriano.

Il progetto, promosso dall'Institute for Cultural Diplomacy di Berlino e da Priorità Cultura, coinvolge anche diversi studiosi, con l'obiettivo di informare l'opinione pubblica e sostenere i programmi internazionali già avviati nell'ambito dell'Accordo tra l'Unesco e l'Unione Europea. Sembra infatti che dal 2010 ben settanta missioni archeologiche internazionali abbiano lasciato Damasco e dintorni.

Rutelli punta anche all'organizzazione di una mostra dal titolo "Siria, splendore e dramma", che partendo da Roma toccherà tutta l'Europa. Per incentivare la partecipazione di nuovi "monuments men" sarà inoltre assegnato il Cultural Heritage Rescue Prize, un premio di 10 mila dollari.


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