In mostra a Roma fino al 30 luglio

Un inedito a Palazzo Barberini: è la Fillide di Caravaggio?

Artista attivo a Roma all'inizio del XVII secolo, Ritratto di giovane donna. Collezione privata. Courtesy Gallerie Nazionali d'Arte Antica, Roma
 

Francesca Grego

12/05/2023

Roma - Nei primi anni del Seicento Caravaggio dipinge uno dei suoi rari ritratti. La modella è Fillide Melandroni, cortigiana di origine senese nota a Roma per la condotta libera e “scandalosa”, che poserà per il Merisi in altre celebri tele. Il committente è il nobile e poeta veneziano Giulio Strozzi, amante della donna. Presto il quadro passerà nelle prestigiose raccolte d’arte del banchiere Vincenzo Giustiniani, per approdare due secoli dopo nelle collezioni del re di Prussia, poi confluite nel Kaiser Friedrich Museum di Berlino. Nel 1945, durante i bombardamenti sulla capitale tedesca, un grande incendio divampa nel museo, distruggendo numerose opere d’arte. Tra queste c’è il Ritratto di cortigiana. Della Fillide di Caravaggioresta solo la documentazione fotografica in bianco e nero. O forse no?

Con l’arrivo di un dipinto inedito a Palazzo Barberini, la storia si tinge di giallo. L’opera ospite - che resterà nella Sala dei Ritratti delle Gallerie Nazionali d’Arte Antica da oggi fino al 30 luglio - è un olio su tela di 80 per 65 centimetri proveniente da una collezione privata e mai esposto al pubblico, etichettato come Ritratto di giovane donna o La ragazza col ciuffo. La somiglianza con la protagonista del quadro perduto è impressionante: gli occhi magnetici, le sopracciglia arcuate, la pettinatura alta e cotonata in voga nella Roma di allora… La tela è menzionata per la prima volta nel 1644 tra le opere di proprietà del cardinale Antonio Barberini. Nell’inventario dei suoi beni redatto post-mortem (1672) è descritta come il “Ritratto di una donna con il ciuffo di palmi 3 incirca, con cornice indorata intagliata, mano di Caravaggio”. Il quadro è valutato 80 scudi: un prezzo decisamente elevato per le sue dimensioni contenute, giustificato solo dall’attribuzione al Merisi. 


Caravaggio, Ritratto di Fillide Melandroni, già Berlino, Kaiser Friedrich Museum I Courtesy Gallerie Nazionali d'Arte Antica, Roma

Nel testamento della cortigiana figurano vestiti e orecchini di perle di foggia identica a quelli indossati dalla donna del dipinto. Nello stesso documento la donna dichiara di voler lasciare il quadro a Giulio Strozzi, dal quale l’aveva ricevuto in dono. Ma subito dopo la morte la tela non figura nell’inventario dei suoi averi. Era già stata restituita al committente?
Gran parte dei critici hanno identificato in Fillide una delle modelle preferite di Caravaggio, che la dipinse nei panni di Santa Caterina d’Alessandria (Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid), di Maddalena nella Marta e Maddalena conservato al Detroit Institute of Arts e probabilmente di Giuditta nel quadro Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini. Fillide era stata inoltre l’amante di Ranuccio Tommasoni, ucciso dall’artista nel 1606 in una rissa scoppiata durante il gioco della pallacorda. 

È davvero lei la protagonista della tela in mostra alle Gallerie Nazionali d’Arte Antica? E soprattutto, fu Caravaggio a dipingerla? I ritratti di Fillide erano forse più d’uno? “Noi non ci sbilanciamo. Vogliamo che il quadro venga studiato dagli esperti, è anche la missione del nostro museo ”, hanno dichiarato all’ANSA la direttrice Flaminia Gennari Santori e la storica dell’arte Maria Cristina Terzaghi, che ha aggiunto: “Molto dirà un restauro. Di certo è un viso straordinario, anche per come emerge dall’oscurità”. 

Intanto martedì 16 maggio alle 17 il dipinto sarà presentato al pubblico a Palazzo Barberini nella conferenza La ragazza col ciuffo. Un ritratto caravaggesco della Collezione Barberini di Maria Cristina Terzaghi, docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi di Roma 3.


Artista attivo a Roma all'inizio del XVII secolo, Ritratto di giovane donna. Collezione privata. Courtesy Gallerie Nazionali d'Arte Antica, Roma

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