Dal 1° marzo al 19 maggio a Roma un prestito eccezionale dal Musée d’Orsay

Un Manet per Villa Medici

Édouard Manet, Il limone, 1880, Olio su tela, 22 x 14 cm, Parigi, Musée d'Orsay, Legs comte Isaac de Camondo, 1911 © Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais / Patrice Schmidt
 

Samantha De Martin

14/12/2023

Roma - Con i suoi potenti capolavori Édouard Manet rivendicava l'ambizione di diventare il “San Francesco della natura morta”.
A brillare nella canestra di frutta del pittore, con il suo colore acceso, la semplicità, la grana della scorza è Il limone, uno degli agrumi più iconici del paesaggio mediterraneo, dipinto dal pittore nel 1880.
Il maestro impressionista ha isolato il frutto dai toni gialli su un sobrio piattino in ceramica smaltata nera che ne esalta le tinte brillanti, nonostante le modeste dimensioni della tela.

In occasione dei 150 anni dell’Impressionismo, che ricorrono nel 2024 e in concomitanza con la mostra Paris 1874. Inventer l’impressionnisme (Parigi 1874. Inventare l’impressionismo) che si terrà a Parigi, in oltre 30 musei francesi sarà possibile scoprire circa 180 opere eccezionalmente concesse in prestito dal Musée d’Orsay. Ma il Museo francese ha scelto di celebrare il movimento pittorico anche in Italia presso L’Accademia di Francia, istituzione fondata nel 1666 da Luigi XIV e che dal 1803 ha sede presso Villa Medici, nel cuore di Roma.

Per omaggiare l'Impressionismo e per ricordare la passione per gli agrumi della famiglia de’Medici, dal 1° marzo al 19 maggio l'istituzione francese concederà in prestito a Villa Medici Le Citron di Manet, ch si potrà ammirare nelle camere storiche del cardinale de’ Medici, come momento clou della visita guidata all’interno della Villa. La presenza silenziosa del limone che sembra fare appello a tutti i sensi sarà l’occasione per una residenza letteraria della scrittrice e filosofa francese Vinciane Despret che ad aprile sarà invitata a lasciarsi ispirare da questo agrume iconico del paesaggio mediterraneo, protagonista anche del programma primaverile di Villa Medici.


Jacopo Zucchi, Ritratto del cardinale Ferdinando de' Medici, Olio su tela, 1575, Collezione dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici; Sgabello “ Bishop ” e tappeto disegnati da India Mahdavi per la stanza del cardinale a Villa Medici

Questa programmazione, che avrà come filo conduttore gli agrumi, permetterà di affrontarne la dimensione storica, artistica e culinaria attraverso eventi multidisciplinari, come il laboratorio di ricerca sul tema “Il potere degli agrumi”, organizzato dal dipartimento di storia dell’arte di Villa Medici.
Coltivati con cura dai giardinieri per preservarne dimensioni e gusto, nel XVI secolo, arance, limoni, cedri crescevano nell’ampio giardino della tenuta acquistata nel 1576 da Ferdinando de’ Medici, rifornendo la tavola del cardinale, mentre i fiori e le scorze venivano canditi, marinati o trasformati in oli profumati e distillati nella fonderia del palazzo.
Il cedro, o mala medica, in particolare, veniva coltivato per le sue virtù farmacologiche, capaci di alleviare le febbri e di fungere da antidoto contro i veleni.
Oggi i colori di questi preziosi agrumi ritornano a Villa Medici nella volta affrescata della stanza degli uccelli, studio privato di Ferdinando. 

Il programma sugli agrumi di Villa Medici si avvale del sostegno della Fondazione G. Lambert, di Amundi e di Van Cleef & Arpels, mentre l’esposizione dell’opera Le Citron è resa possibile grazie al prestito eccezionale del Musée d'Orsay.


Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, Roma

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