Un nuovo percorso di visita al Parco archeologico del Colosseo

Viaggio nel tempo dentro gli Horrea Piperataria. I magazzini delle spezie sotto la Basilica di Massenzio si svelano al pubblico

Horrea Piperataria, nuovo percorso di visita | Foto: © Simona Murrone, | Courtesy Parco archeologico del Colosseo
 

Samantha De Martin

19/12/2024

Roma - Cassio Dione li cita come i magazzini “delle spezie egizie e arabe”.
Erano stati costruiti dall’imperatore Domiziano sulle pendici sud ovest della Velia, la collina (oggi non più visibile) adagiata tra Esquilino e Palatino, all’interno di un articolato "hub sanitario” dove orbitavano medici e speziali e dove avremmo scovato diversi laboratori che si occupavano della salute dei cittadini romani a spese dello stato.
In quest’area collocata oggi proprio sotto la Basilica di Massenzio avremmo respirato l’odore del pepe e dell’incenso, del cardamomo e di tutte quelle erbe utilizzate per scopi medici e funzioni religiose, arrivate a Roma dall’India e dall’Arabia.
Frutto di uno scavo di restauro e valorizzazione, questi magazzini imperiali delle spezie, conosciuti come Horrea Piperataria, uno dei prodotti più preziosi del monopolio imperiale, si mostrano oggi in tutta la loro affascinante bellezza grazie a un un racconto multimediale che restituisce le varie fasi costruttive degli edifici dell’area da prima di Nerone fino all’edificazione della soprastante Basilica di Massenzio ed oltre.
I magazzini saranno visitabili per la prima volta grazie a un nuovo ingresso aperto sull'antico vicolo delle Carinae, completamente risistemato e accessibile a tutti, arricchito da una nuova pannellistica e percorribile dal Foro Romano fino al Tempio della Pace. Siamo nel Parco archeologico del Colosseo, in un settore della città delimitato dalla Sacra Via, destinato all’immagazzinamento già a partire dall’età repubblicana. Le molteplici trasformazioni subite nel tempo dalla piccola collina e la sequenza urbanistico-architettonica particolarmente complessa, frutto della pianificazione di Nerone dopo l’incendio del 64 d.C. e dei programmi monumentali di Massenzio qui avviati nel 306/7 d.C. - contribuirono a provocare l’oblio degli Horrea Piperataria. La scoperta, da parte di Maria Barosso, è avvenuta solo nel 1915, quando è stata riportata alla luce quella che rappresenta l’unica struttura identificata archeologicamente nel complesso sistema logistico dello stato romano preposto all'approvvigionamento e alla commercializzazione delle spezie.



Horrea Piperataria, nuovo percorso di visita | Foto: © Simona Murrone, | Courtesy Parco archeologico del Colosseo

“Il Parco archeologico del Colosseo - commenta il direttore Alfonsina Russo - inaugura e apre al pubblico un nuovo e affascinante spazio di visita, dopo lunghi anni di scavi e ricerche archeologiche oltre che di restauri. Restituiamo al pubblico uno dei settori più affascinanti della Roma antica, un racconto affascinante che ripercorre una storia secolare, ma anche un pezzo di storia urbanistica Sotto la Basilica di Massenzio, e lungo il cosiddetto Vicus ad Carinas, tra Sacra Via e Foro della Pace, si collocano i magazzini costruiti dall’imperatore Domiziano per stoccare spezie e aromi provenienti dall’Egitto, Arabia e India e ritenuti particolarmente preziosi, tra cui erbe dalle proprietà farmacologiche. Il percorso offre un racconto che alterna la visione delle strutture archeologiche alle proiezioni immersive multimediali. Questa apertura amplia l’offerta al pubblico e, fornendo un nuovo tassello alla conoscenza dell’area archeologica centrale, contribuirà a diversificare i percorsi di visita, rendendo ancora più attrattiva l’offerta del Parco archeologico del Colosseo ai visitatori di tutto il mondo”.

L’edificio era organizzato attorno a cortili porticati scoperti, dotati di vasche funzionali con pozzi di deflusso, ed era articolato su più piani come confermano le tracce di diversi corpi scala. Il complesso si sviluppava su terrazzamenti seguendo la naturale pendenza della collina. D’altra parte le spezie rappresentavano una ricchezza reale. Alcune province dell’impero le usavano addirittura come beni di prestigio, per versare tasse all’erario. Il loro impiego anche in campo medico giustifica la nascita, intorno a quest’area, di un quartiere a vocazione “medico-sanitaria”. Poco prima della seconda guerra Punica, infatti, in questa zona aveva una domus e una taberna medica Arcagato, primo medico pubblico della città, originario del Peloponneso, chiamato a Roma a spese dello stato. In questo settore della città che forniva ampie garanzie di sicurezza, sorvegliato da presidi militari, aveva la sua apotheca (un deposito di beni preziosi) anche il celebre medico Galeno di Pergamo, vissuto nel II secolo.


Horrea Piperataria, nuovo percorso di visita | Foto: © Simona Murrone, | Courtesy Parco archeologico del Colosseo

A portare avanti la vocazione medica di quest’area sarà, in futuro, la basilica dedicata ai Santi medici Cosma e Damiano, installata in una delle aule del Tempio della Pace nel 526 d.C.  L’8 Marzo 1429, papa Martino V donò alla Universitas Aromatariorum Urbis (il “Collegio degli Speziali”) la chiesa di San Lorenzo, eretta all’interno del Tempio di Antonio Pio e Faustina, perpetrando così fino a oggi la tradizione medica del quartiere.
Il complesso, infatti, è ancora sede del Nobile Collegio Chimico Farmaceutico che svolge funzioni accademiche, culturali e sociali nell’ambito della storia della Farmacia. Le indagini sistematiche sono state avviate nel 2019 dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità di Sapienza Università di Roma (Progetto Velia - Grandi Scavi Sapienza) che ha scavato, su concessione del Ministero della Cultura e in collaborazione con il Parco archeologico del Colosseo. Adesso possiamo meglio comprendere l'articolazione planimetrica di questi magazzini, gli accessi e le percorrenze, le fasi costruttive e di trasformazione della struttura.
Un itinerario illuminotecnico e multimediale parte dal Vicus delle Carinae per addentrarsi fino all’interno degli ambienti ipogei degli Horrea Piperataria. Camminare lungo la passerella in vetro appesa al solaio in calcestruzzo degli anni Trenta, ammirando le strutture archeologiche sottostanti, come su un piano sospeso e sottile sul quale i visitatori "levitano", muovendosi a pochi centimetri dalle antiche pavimentazioni, è un’esperienza immersiva affascinante. Il percorso permette di cogliere i differenti strati del sito archeologico, mentre il solaio moderno e la struttura metallica, con i loro colori scuri, spariscono all'improvviso avvolti nella penombra. 

Dal 21 dicembre il sito si potrà visitare martedì, giovedì e sabato alle 10, alle 11.45 e alle 13.15 (visite in italiano). Alle 10.30 - 12.15 e 13.45 sono invece programmate le visite in inglese. Modalità visita guidata obbligatoria (€ 8.00).
Meeting point ingresso di Largo della Salara Vecchia, presso la postazione del personale di vigilanza. Per info e biglietti www.colosseo.it