Prossimamente a Palazzo Roverella e al Roncale
Il 2021 di Rovigo: da Chagall e i teatri del Polesine alla fotografia di Doisneau, Ghirri, Lartigue
Marc Chagall, Il mondo sottosopra, 1919 I Parigi, collezione privata
Samantha De Martin
19/01/2021
Rovigo - Una primavera di grandi mostre, nel segno delle avanguardie e della fotografia umanista, si appresta a celebrare, a Rovigo, i grandi maestri dell’arte.
In attesa che anche il Veneto riconquisti la posizione “gialla”, l’unico colore in grado di schiudere i cancelli di musei e luoghi della cultura in questo strano tempo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo sfodera i prossimi appuntamenti che avranno come protagonisti Palazzo Roverella e Palazzo Roncale.
“Per fortuna il contraccolpo economico non ha influito nella programmazione triennale” ha spiegato Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo. E così, dopo la grande partecipazione di pubblico che ha registrato, fino allo scorso 5 novembre, 14mila accessi, le due icone culturali rodigine salutano il nuovo anno con un’agenda vibrante di pittura, musica, fotografia.
Aubrey Beardsley, Isotta, 1893, collezione privata
A Palazzo Roverella le Avanguardie e la grande fotografia di Doisneau, Lartigue, Ghirri, Boubat
Accanto alle esposizioni che saranno prossimamente inaugurate, ci sono le mostre già aperte e che saranno prorogate. Come la sontuosa monografica dedicata a Marc Chagall a Palazzo Roverella, che, grazie alla disponibilità dei prestatori internazionali, si potrà ammirare, non appena sarà possibile riaprire al pubblico, fino al 14 marzo.
Oltre cento opere, dipinti su tela e su carta, incisioni e acqueforti pubblicate nei primi anni di lontananza dalla Russia, accanto ai capolavori più noti come la celebre Passeggiata o Il matrimonio portano la curatrice Claudia Zevi a misurarsi con l’influenza che la cultura popolare russa ha avuto su tutta l’opera di Chagall.
“Anche la mia Russia mi amerà”, questo il titolo della mostra, prende spunto dalle parole che chiudono “Ma Vie”, l’autobiografia illustrata che l’artista pubblicò, appena trentaquattrenne, a Berlino all’inizio dell’esilio, consapevole che questa volta la separazione dalla Russia - luogo di radici e memoria - sarebbe stata definitiva.
Marc Chagall, Il Gallo, 1928, Madrid, Museo Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza © Chagall ®, by SIAE 2020
Dal 1° aprile, il percorso dedicato a Chagall cederà il posto ad Arte e musica. Dal Simbolismo alle avanguardie, un viaggio tra intrecci e corrispondenze che legano la musica alle arti visive.
Nel 1902 la Secessione di Vienna aveva dedicato una mostra a Ludwig van Beethoven. Le avanguardie avevano reso i suoni di Johann Sebastian Bach modello e paradigma per la pittura di Kandinskij, Paul Klee, Frantisek Kupka, Augusto Giacometti. Prendendo spunto da questa “fusione delle arti”, la mostra muoverà dalla stagione simbolista per approdare agli anni Trenta del Novecento.
In autunno, a Palazzo Roverella, la pittura cederà il posto alla fotografia umanista. La prima mostra fotografica, in programma dal 26 settembre al 31 gennaio, saluterà il pubblico con gli scatti di Robert Doisneau, con quegli attimi di felicità, i difetti, le umane debolezze che il fotografo francese ha saputo catturare nelle sue immagini.
Seguiranno altre tre mostre dedicate ai fotografi Jacques Henri Lartigue, Luigi Ghirri ed Édouard Boubat.
Robert Doisneau, Les frères, rue du Docteur Lecène, Paris, 1934 | Foto: © Robert Doisneau
A Palazzo Roncale i teatri storici del Polesine
Dopo mostra La Quercia di Dante. Visioni dell’Inferno. Dorè, Rauschemberg, Brand - che, con oltre 20 mila visitatori ha tracimato il record nella storia espositiva di Palazzo Roncale, in programma fino a metà febbraio - Palazzo Roncale guarda al teatro.
Il 13 marzo inaugura la mostra Quando Gigli, la Callas, Pavarotti... I Teatri Storici del Polesine, un percorso che racconta attraverso immagini, suoni, testimonianze, sette teatri recentemente restaurati, con le storie dei cantanti giovani che vi debuttarono, da Beniamino Gigli a Maria Callas.
Infine, sempre il Roncale ospiterà una seconda mostra, un affascinante appuntamento autunnale i cui dettagli restano ancora top secret.
Rovigo, Teatro Sociale | Foto: © Giovanni Hanninen
Leggi anche:
• Da Dante a Boccioni, da Mirò alle Avanguardie, l'arte guarda al 2021 con un'agenda di grandi mostre
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“Per fortuna il contraccolpo economico non ha influito nella programmazione triennale” ha spiegato Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo. E così, dopo la grande partecipazione di pubblico che ha registrato, fino allo scorso 5 novembre, 14mila accessi, le due icone culturali rodigine salutano il nuovo anno con un’agenda vibrante di pittura, musica, fotografia.
Aubrey Beardsley, Isotta, 1893, collezione privata
A Palazzo Roverella le Avanguardie e la grande fotografia di Doisneau, Lartigue, Ghirri, Boubat
Accanto alle esposizioni che saranno prossimamente inaugurate, ci sono le mostre già aperte e che saranno prorogate. Come la sontuosa monografica dedicata a Marc Chagall a Palazzo Roverella, che, grazie alla disponibilità dei prestatori internazionali, si potrà ammirare, non appena sarà possibile riaprire al pubblico, fino al 14 marzo.
Oltre cento opere, dipinti su tela e su carta, incisioni e acqueforti pubblicate nei primi anni di lontananza dalla Russia, accanto ai capolavori più noti come la celebre Passeggiata o Il matrimonio portano la curatrice Claudia Zevi a misurarsi con l’influenza che la cultura popolare russa ha avuto su tutta l’opera di Chagall.
“Anche la mia Russia mi amerà”, questo il titolo della mostra, prende spunto dalle parole che chiudono “Ma Vie”, l’autobiografia illustrata che l’artista pubblicò, appena trentaquattrenne, a Berlino all’inizio dell’esilio, consapevole che questa volta la separazione dalla Russia - luogo di radici e memoria - sarebbe stata definitiva.
Marc Chagall, Il Gallo, 1928, Madrid, Museo Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza © Chagall ®, by SIAE 2020
Dal 1° aprile, il percorso dedicato a Chagall cederà il posto ad Arte e musica. Dal Simbolismo alle avanguardie, un viaggio tra intrecci e corrispondenze che legano la musica alle arti visive.
Nel 1902 la Secessione di Vienna aveva dedicato una mostra a Ludwig van Beethoven. Le avanguardie avevano reso i suoni di Johann Sebastian Bach modello e paradigma per la pittura di Kandinskij, Paul Klee, Frantisek Kupka, Augusto Giacometti. Prendendo spunto da questa “fusione delle arti”, la mostra muoverà dalla stagione simbolista per approdare agli anni Trenta del Novecento.
In autunno, a Palazzo Roverella, la pittura cederà il posto alla fotografia umanista. La prima mostra fotografica, in programma dal 26 settembre al 31 gennaio, saluterà il pubblico con gli scatti di Robert Doisneau, con quegli attimi di felicità, i difetti, le umane debolezze che il fotografo francese ha saputo catturare nelle sue immagini.
Seguiranno altre tre mostre dedicate ai fotografi Jacques Henri Lartigue, Luigi Ghirri ed Édouard Boubat.
Robert Doisneau, Les frères, rue du Docteur Lecène, Paris, 1934 | Foto: © Robert Doisneau
A Palazzo Roncale i teatri storici del Polesine
Dopo mostra La Quercia di Dante. Visioni dell’Inferno. Dorè, Rauschemberg, Brand - che, con oltre 20 mila visitatori ha tracimato il record nella storia espositiva di Palazzo Roncale, in programma fino a metà febbraio - Palazzo Roncale guarda al teatro.
Il 13 marzo inaugura la mostra Quando Gigli, la Callas, Pavarotti... I Teatri Storici del Polesine, un percorso che racconta attraverso immagini, suoni, testimonianze, sette teatri recentemente restaurati, con le storie dei cantanti giovani che vi debuttarono, da Beniamino Gigli a Maria Callas.
Infine, sempre il Roncale ospiterà una seconda mostra, un affascinante appuntamento autunnale i cui dettagli restano ancora top secret.
Rovigo, Teatro Sociale | Foto: © Giovanni Hanninen
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