E' di nuovo possibile visitare lo straordinario pavimento del Duomo di Siena

Duomo di Siena, esterno
 

07/09/2012

Siena - Definito dal Vasari  il "più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto", sarà possibile visitare, fino al 24 ottobre, il prezioso pavimento del Duomo di Siena, oltre alle 56 tarsie nell’esagono sotto la cupola, allo spazio vicino all’altare e ai riquadri del transetto, grazie all’iniziativa "Divina Bellezza", a cura dell’Associazione Civita.

Frutto di un lavoro che si è realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento, la tecnica utilizzata per trasferire l’idea dei vari artisti senesi sul pavimento è quella del commesso marmoreo e del graffito. 

Risale, infatti, al 1389 il pannello con la "Lupa che allatta i gemelli", il cui originale del 1373 è conservato al Museo dell’Opera. Alle prime tarsie dette "a graffito", si aggiunsero  i cosiddetti commessi marmorei, marmi colorati accostati come in una tarsia lignea. Con il Quattrocento sempre più artisti di fama fornirono cartoni e, a metà del Cinquecento, l’assetto del pavimento è pressoché completo, ma prosegue il lavoro di restauro con aggiunte minori e i pannelli, ormai consunti, sono sostituiti da copie. I lavori si concluderanno solamente nell'Ottocento.